
Benedetto XVI: «Fra me e don Giussani una vera amicizia. Ho conosciuto la sua fede e la forza delle sue idee»
Tra il cardinale Joseph Ratzinger e don Luigi Giussani negli anni «è cresciuta una vera amicizia» così «tramite lui, ho conosciuto anche meglio la comunità di Comunione e Liberazione». Divenuto Papa Benedetto XVI, l’allora prefetto della Congregazione della Dottrina della Fede si è rivolto con queste parole ai Missionari di San Carlo, il ramo sacerdotale del movimento fondato dal sacerdote milanese, alla cui memoria ha reso omaggio con parole inequivocabili in un incontro avvenuto ieri dopo l’Udienza Generale.
«Mi ricordo bene – ha detto il Pontefice – delle mie visite nel Palazzo Borromeo (casa madre dei Missionari di San Carlo, ndr) accanto a Santa Maria Maggiore, dove ho conosciuto personalmente don Giussani, ho conosciuto la sua fede, la sua gioia, la forza e la ricchezza delle sue idee, la creatività della fede». «E sono lieto – ha aggiunto salutando don Julian Carron – che il successore sia con noi; che continua questa grande opera e ispira tante persone, tanti laici, donne e uomini, sacerdoti e laici, per collaborare alla diffusione del Vangelo, alla crescita del Regno di Dio».
Nell’occasione dell’incontro, legato all’elezione del nuovo superiore generale, don Paolo Sottopietra, il Papa ha voluto confermare la sua stima anche per monsignor Massimo Camisasca, stretto collaboratore del fondatore di Cl e a sua volta fondatore dei Missionari di San Carlo dei quali ha lasciato da poco la guida per diventare vescovo di Reggio Emilia. In quegli anni, ha confidato l’allora cardinale Ratzinger che a Cl è stato sempre vicino fino a celebrare i funerali di don Giussani nel febbraio 2005, «ho conosciuto anche Massimo Camisasca; abbiamo parlato di diverse cose, ho conosciuto la sua creatività nell’arte, la sua capacità di vedere, interpretare i segni dei tempi, il suo grande dono di educatore, di sacerdote». «Una volta – ha ricordato il Papa – ho avuto anche l’onore di ordinare alcuni sacerdoti a Porto Santa Rufina, ed era bello, quindi, conoscere che cresce una nuova Fraternità Sacerdotale nello spirito di San Carlo Borromeo». (AGI)
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2 commenti
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@Grazy Rota
Guarda a me è successo esattamente il contrario, diventando ateo vivo + liberamente e senza stupidi dettami evangelici.
Contento Lei…