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Sul Sussidiario Giulio Sapelli scrive: «Le prossime elezioni europee acquistano allora in questo contesto un significato molto meno consueto e di conta delle forze dei partiti su scala nazionale. La partita si fa dura e la guerra inizia sempre più a divenire un problema politico-elettorale. Ancora un’altra rassomiglianza con i tempi precedenti la Grande Guerra, ossia la Prima Guerra mondiale. Iniziate a pregare».
Processi storici inesorabili (nel 1914 innanzi tutto gli ultimi effetti della fine dell’impero ottomano, la crisi di quello zarista dopo la guerra con il Giappone e la riunificazione tedesca) che s’intrecciano a democrazie concentrate sulle questioni interne (innanzi tutto come contenere i populisti di allora, cioè i socialisti) e prive di quell’equilibrio che il Congresso di Vienna (1815) aveva garantito per un secolo (fino al 1914). Quante somiglianze con l’oggi! L’invito di Sapelli a pregare non è peregrino.
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Su Huffington Post Italia si scrive: «Il vicepresidente del...
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