Battiato assessore alla Cultura in Sicilia. «Chiamatemi Franco»

Di Chiara Rizzo
06 Novembre 2012
Il cantautore catanese lo ha confermato oggi in una conferenza stampa: «Ho accettato, ma a condizione di non ricevere lo stipendio». Il neopresidente Crocetta: «Vorrei una giunta non di tecnici né di politici, ma di intellettuali»

«Franco Battiato è dunque il nuovo assessore alla Cultura?». «Assessore mi offende. Chiamami Franco»: è il giorno del cantautore catanese di “Cerco un centro di gravità permanente”. Stamattina al Palazzo della Cultura di Catania si è saputo il secondo nome ufficiale della giunta di Rosario Crocetta. Il primo è stato quello di Lucia Borsellino, figlia del magistrato ucciso dalla mafia e dirigente della Sanità regionale, che appunto dovrebbe andare a questo assessorato. Sarà Battiato invece il nuovo assessore alla cultura, che ha accettato ponendo due condizioni: «Creare uno spazio speciale, dove si possa accedere senza “contatti” speciali (leggasi senza raccomandazioni, ndr.) perché non ho intenzione di aver a che fare con la politica. L’altra condizione che ho posto è che non voglio uno stipendio, perché è una condizione che mi fa sentire libero». Accanto a lui in conferenza stampa il neo presidente della Regione siciliana: «Vorrei una giunta non di tecnici, né di politici, ma di intellettuali», è stato il suo primo commento dopo il sì di Battiato.

GLI ALTRI NOMI. Se sarà una giunta di vip o di intellettuali al lavoro per la Sicilia sarà davvero solo il tempo a dirlo. Per il momento si sanno che gli altri nomi in circolazione sarebbero quello di Giancarlo Caselli (procuratore capo di Torino, ed ex numero uno della procura di Palermo), dell’avvocato Alfredo Galasso, cofondatore della Rete di Leoluca Orlando, ex componente Csm, difensore dei familiari delle vittime di Ustica. Si è fatto il nome anche di Mariella Fedele, moglie del procuratore antimafia Piero Grasso e dipendente del Miur, come assessore all’Istruzione: tuttavia tanto la sua, che quella di Caselli, sembrano ancora nomine poco probabili.
Il toto assessori riguarda anche i nomi degli alleati politici di Crocetta. Al Pd potrebbero andare tre poltrone: una tra i maggiorenti locali, il senatore Beppe Lumia (che avrebbe questa chance per rilanciarsi, dato che le nuove regole del partito gli impediscono di ricandidarsi in Parlamento) o Antonello Cracolici, e poi Luigi Cocilovo (ex segretario Cisl) e Mariella Maggio (segretaria generale Cgil siciliana). Due le nomine per l’Udc: in pista ci sarebbero Giovanni Ardizzone e Lino Leanza. La realtà è che tutte le supposizioni resteranno tali sino all’ultimo istante. Oggi Crocetta, che ufficialmente non si è ancora insediato, ha sottolineato la sua volontà di coinvolgere la società civile: «Lo dico anche ad altri intellettuali: aiutateci, un paese senza intellettuali non si rialza».

«LAVORARE E PRODURRE»: Poco prima della conferenza stampa, Crocetta ha dovuto fare i conti con una delle prime grane del suo governo. L’Ance Sicilia, l’associazione locale dei costruttori, che attende stipendi arretrati per i lavoratori edili da luglio, ha indetto il blocco dei cantieri. Crocetta ha replicato da Catania: «Oggi dobbiamo tutti trovare la forza di rimboccarci le maniche. Ai costruttori dico: andate a lavorare! È venuto il tempo che tutti i siciliani onesti si rimbocchino le maniche, e tutti insieme iniziamo a lavorare con passione per la Sicilia. L’appello che ho fatto a Franco (con il neoassessore, con cui condivide la passione per l’arabo, si danno del tu, ndr.) è questo: lavorare nel rimettere in campo le forze migliori. Ci deve essere spazio per tutti e dobbiamo smetterla con la campagna elettorale continua. Ora dobbiamo governare per 5 anni. Vi sto facendo un appello: aiutatemi, tutti. Abbiamo uno scontro duro che ci attende, e quindi lavoriamo insieme».

PROTESTE. Davanti al Palazzo della Cultura cantanese si è tenuta intanto una protesta dei dipendenti di un gruppo locale della grande distribuzione in fallimento. Si tratta di circa 2100 persone, contanto anche l’indotto, che a causa della crisi rischiano di rimanere a casa. I dipendenti sono riusciti a entrare in conferenza stampa per lanciare un accorato appello a Battiato e Crocetta: «Abbiamo bisogno di un messaggio vero per credervi – ha detto uno di loro, cui il neo presidente aveva lasciato il microfono -. Vi prego, ascoltateci, dimostrateci che siamo insieme. Avete ragione a dire che dobbiamo iniziare: diteci cosa dobbiamo fare». È la realtà dei problemi che il nuovo governatore si troverà ad affrontare. Crocetta ha risposto che intende convocare subito dei tavoli per l’emergenza occupazionale nelle città più colpite, Palermo, Messina e Catania. «Io ancora non sono stato proclamato perciò non posso svolgere il mio incarico – ha concluso Crocetta. Ma ogni ora che passa fremo, anche solo per revocare gli incarichi che continua a dare il mio predecessore».

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1 commento

  1. Enrico

    Vecchia storia quella dei puristi, dura minga. Per loro le istituzioni sono case di tolleranza (Casini) ma ci entrano con tutti gli onori, parlando male delle puttane.

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