
Per battere l’inquinamento occorre battere la povertà
Inquina di più la povertà della ricchezza. Questa sacrosanta e inconfutabile verità viene a galla una volta di più, nonostante tutti i Grilli e i no-global in circolazione, in concomitanza del blocco del traffico automobilistico prima a Milano e poi in molte altre città del nord Italia a causa dell’eccessivo inquinamento. Qualcuno infatti ha rispolverato una vecchia indagine per asserire che Milano sarebbe la città più inquinata del mondo. Così non è: il dato evocato risale al 1988, quando non esistevano analisi attendibili su molte grandi città del Terzo mondo. Successivamente gli studi commissionati al World Resources Institute americano dall’Oms hanno dimostrato che le città più inquinate del mondo si trovano in Cina e in India. Nel 1998 le 10 città sopra 1 milione di abitanti più inquinate erano sette cinesi e tre indiane. A Milano e in altre città della Lombardia il traffico è stato bloccato perché il concentrato di particolato (Pm10) nell’aria ha superato per tre giorni di seguito la soglia dei 75 microgrammi per metro cubo. Il limite medio giornaliero accettabile fissato da una direttiva della Ue è infatti di 50 microgrammi, stessa quantità “suggerita” negli Usa dal governo federale agli Stati come soglia sopra la quale vanno presi provvedimenti. Ebbene, a Pechino e a Calcutta la concentrazione media giornaliera nel corso di un anno ammonta a 400 microgrammi! Nella città industriale di Lanzhou, considerata la più inquinata del mondo, si registrano addirittura 700 microgrammi. Se facciamo un raffronto di insieme fra i paesi in via di sviluppo e quelli industrializzati, scopriamo che la quantità di particolato nel Terzo mondo è più del triplo di quella dei paesi ricchi. Dove il reddito è più alto, le tecnologie sono meno inquinanti. E’ dimostrato, per esempio, che ogni punto percentuale in più di reddito comporta una diminuzione della stessa entità del tasso di inquinamento delle acque. Per i carburanti vale lo stesso discorso: i primi a produrre veicoli non inquinanti saranno gli americani e gli scandinavi, cioè i ricchi più ricchi.
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