
«Bambini, siete transfobi!»

Parigi. L’École alsacienne è una delle scuole private più elitarie di Parigi. Vi studiano i figli dei grands commis dello Stato, dei ministri, dell’élite intellettuale parigina: è difficilissimo passare il concorso d’ingresso, ma una volta superato si aprono le porte dorate della République. Da sempre, questo istituto fondato nel 1874, dove hanno studiato personalità di spicco come la filosofa Élisabeth Badinter e l’attore Jean-Paul Belmondo, si protegge dalle derive della modernità. Ma negli ultimi tempi anche le sue mura discrete hanno ceduto ad alcune ideologie.
Accuse di transfobia ai bambini di quarta elementare
Come rivelato dal Figaro, l’École alsacienne è finita infatti al centro di una polemica tra genitori e professori in ragione di un atelier di “propaganda trans” organizzato dall’associazione militante Lgbt OUTrans per gli allievi del quarto anno di scuola elementare, ossia per bambini tra i 9 e i 10 anni. All’insaputa dei genitori, la direzione dell’École alsacienne ha dato carta libera, a partire dal 2016, all’associazione HandsAway, organismo creato per formare alla prevenzione delle violenze e del bullismo nel milieu scolastico. HandsAway, per le sue sessioni di lotta alla “lgbtfobia”, ha incaricato il collettivo OUTrans.
I bambini dell’École alsacienne sono stati invitati dai due rappresentati di OUTrans, loro stessi trans, ad esprimersi sulle rappresentazioni del sesso maschile e del sesso femminile. E quando uno dei due militanti ha spiegato che oggi gli uomini possono essere “incinti”, alcuni studenti hanno protestato. Il risultato? Sono stati redarguiti. «Hanno accusato i bambini di transfobia», ha denunciato il genitore di uno degli allievi presenti durante le sedute di lotta alla “lgbtfobia”. Ma non è tutto. Quando alcuni bambini, dinanzi ai discorsi dell’associazione OUTrans, hanno manifestato la loro difficoltà ad immaginarsi di condividere i bagni delle ragazze con degli uomini trans, i relatori hanno nuovamente accusato i piccoli di essere imbevuti di pregiudizi discriminatori.
Le proteste dei genitori: «Basta proselitismo trans»
Altri genitori, indignati dai corsi di rieducazione Lgbt organizzati dalla scuola, hanno parlato di «proselitismo a favore del transgenderismo». I loro figli si sono visti spiegare che «se un adolescente non si sente a suo agio con il proprio corpo, forse significa che è trans”, e che la questione deve essere affrontata con uno psicologo. «Essere un trans è un feeling», hanno aggiunto i due militanti, secondo quanto riportano le testimonianze citate dal Figaro. E ancora: «Affermare che esistano soltanto due sessi è una rappresentazione vetusta e falsa». Secondo quanto dichiarato dai genitori degli studenti presenti in classe durante le sessioni di propaganda trans, non c’era alcun insegnante a “moderare”, ma soltanto due bidelli.
«È la prima volta che accade un fatto di questo tipo all’École alsacienne. Di solito, i relatori esterni apportano tutti una expertise, una competenza particolare. In questo caso, è stata solo ideologia», ha commentato al Figaro un genitore, che conosce la scuola da molto tempo. «Ciò che mi colpisce è l’intolleranza delle persone che erano invece state chiamate per predicare la tolleranza», ha affermato il presidente dell’Associazione dei genitori dell’École alsacienne (Apeea), prima di aggiungere: «Idealmente, sarebbe meglio che a occuparsi di questo genere di formazioni fosse il personale dell’École alsacienne».
Il presidente dell’Apeea ha promesso ai genitori di essere più vigilante, affinché incursioni come quella di OUTrans non avvengano più. Il Figaro, inoltre, sottolinea che uno dei figli del ministro dell’Istruzione, Pap Ndiaye, è iscritto proprio al quarto anno dell’École alsacienne. Alcuni genitori sospettano che sia stato proprio Ndiaye a raccomandare alla scuola di far intervenire HandsAway, e dunque OUTrans.
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