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L’autonomia differenziata unisce l’Italia, «ed è un’opportunità per il Sud»

Di Piero Vietti
25 Gennaio 2024
La legge voluta dalla Lega attua un procedimento già previsto in Costituzione, lascia allo Stato l'ultima parola e prevede garanzie per le regioni meno "ricche". Lo scontro di questi giorni è solo elettorale. Intervista al costituzionalista Guzzetta
autonomia differenziata
Martedì 23 gennaio. Il Senato ha appena approvato il disegno di legge sull'autonomia differenziata: dai banchi della Lega spunta una bandiera con il Leone di San Marco, da quelli delle opposizioni il tricolore (foto Ansa)

Scontro, tradimento, baratto, legge che “trasforma le diversità in diseguaglianze”, “svendita del Sud”. A leggere certe reazioni al voto che in Senato ha dato il primo via libera all’autonomia differenziata fortemente voluta dalla Lega sembra di essere tornati ai tempi del secessionismo di Umberto Bossi, con tanto di bandiere con il Leone di San Marco sventolate a Palazzo Madama e inno di Mameli cantato in risposta dalle opposizioni che parlando di “giorno triste” per la Repubblica. Per capire cosa cambierebbe nel caso in cui il disegno di legge presentato dal ministro Roberto Calderoli venisse definitivamente approvato (ci vorrà ancora molto tempo), Tempi ha intervistato Giovanni Guzzetta, costituzionalista e membro del comitato per la definizione dei Lep, i livelli essenziali delle prestazioni che sono il nodo fondamentale per l’attuazione dell’autonomia.
Professore, la legge sull’autonomia differenziata può davvero dividere l’Italia in regioni di Serie A e regioni di Serie B, come d...

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