
Crescono le attese del settore del credito alle famiglie per il 2022

Negli ultimi 5 anni la percentuale di italiani con almeno un contratto di prestito attivo è progressivamente cresciuta in maniera costante, che anche lo scorso anno ha fatto registrare un +40 per cento circa. E, nonostante la pandemia, la capacità di rimborso da parte dei richiedenti in questi anni è migliorata decisamente, come si deduce esplicitamente non solo dalle rilevazioni sulla qualità del credito (il tasso di default è repentinamente calato all’1,8 per cento del 2016), ma anche dal calo della rata media rimborsata mensilmente (-12,5 per cento dal 2016) e dal debito residuo per chiudere i chirografari in essere (-6,5 per cento vs 2016). Sono dati estratti dalla Mappa del credito pubblicata recentemente da Crif.
Migliorano le prospettive delle famiglie e la voglia di mettersi alle spalle un biennio di insicurezze e aumentano le attese per il 2022 per il settore del credito alle famiglie, che ha visto con l’avvento del digitale una facilitazione dei processi di erogazione del credito in tempo reale e l’aumento dell’offerta di soluzioni di credito green, sempre più prossime alla rispondenza dei consumatori.
La chiave dell’innovazione tecnologica
Un comparto, quello del credito alle famiglie, che ha velocemente fronteggiato e concretizzato le possibilità superiori rese disponibili dall’idea vincente e ibrida al business (distribuzione “fisica” e “digitale”), e che continua investire sulle tecniche a più elevato grado di innovazione. Inoltre l’impiego di big data, analytics e intelligenza artificiale sta mutando i processi del settore del credito, rendendo più proficua la misurazione della solvibilità del richiedente ed espandendo anche l’inclusione finanziaria. Al contempo le innovazioni tecnologiche permettono agli operatori finanziari di fornire risposte in tempi rapidi ai clienti, migliorando la user experience e aprendo a nuovi modelli di business.
Sempre più “green”
Gli accordi stipulati a livello internazionale per la lotta al cambiamento climatico permettono agli intermediari finanziari di offrire prodotti di credito “green”. È un mercato che si svilupperà nei prossimi anni anche alla luce dell’incrementata consapevolezza della clientela retail sull’importanza degli investimenti in efficienza energetica. Consapevolezza che ha determinato e sosterrà una robusta domanda di investimento per beni “green” da parte di una clientela retail alla ricerca di unità immobiliari efficienti in termini energetici e interventi di miglioramento energetico presso la propria abitazione.
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