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Oggi più che mai abbiamo bisogno del mistero dell’Assunta

Di Massimo Camisasca
15 Agosto 2024
Con l’Assunzione la Chiesa poneva un fondamento solido alla ricostruzione dell'umanità distrutta dalla guerra. Oggi siamo a una svolta della storia. E più di allora urge una rinascita antropologica. La riflessione di monsignor Massimo Camisasca
Ottobre 2022, la fine lavori di restauro dell'Assunta di Tiziano, custodita nella basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari a Venezia (Ansa)
Ottobre 2022, la fine lavori di restauro dell'Assunta di Tiziano, custodita nella basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari a Venezia (Ansa)

Per comprendere questa festa della Assunzione in cielo di Maria con il suo corpo risorto, è utile considerare il contesto temporale in cui la Chiesa ha ritenuto di proclamarne solennemente quel dogma. Il dogma non è una imposizione, una verità che viene dal di fuori di noi, a cui dobbiamo aderire pena l’eterna dannazione. All’opposto, esso è lo svelamento di una dimensione fondamentale della vita umana e cosmica. Spesso la proclamazione dogmatica avviene in coincidenza di un oscuramento profondo di tale dimensione che occorre però nuovamente sottolineare, ricordare.
La Chiesa ha sempre creduto nell’Assunzione di Maria. Di essa, già nei primi secoli della nostra era, parlavano i Padri della Chiesa.
Perché allora nel 1950 Pio XII, dopo una consultazione con i vescovi di tutto il mondo (già allora c’era la sinodalità), sentì la necessità di ribadire solennemente quanto la Chiesa pregava da sempre?
1950: la Seconda guerra mondiale era da poco terminata. L’Europa era distrutta, non solo ma...

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