
L’asse Renzi-Salvini sulla strada per il Colle

Un posizionamento simile sul ddl Zan, il comune interesse per la riforma della giustizia e soprattutto il dialogo in vista dell’elezione del prossimo presidente della Repubblica. I rapporti tra Matteo Renzi e Matteo Salvini si stanno intensificando e non è da escludere che nei prossimi mesi l’asse si possa consolidare. Del resto, i loro interessi, in questa fase, sono comuni.
L’alleanza contro il ddl Zan
Sul ddl Zan, Renzi vuole mettere in difficoltà il fronte Pd-M5S e in particolare sembra interessato a colpire Letta e la sua intransigenza sui diritti. La scintilla tra i due, d’altro canto, non è mai scattata e l’occasione del ddl Zan è piuttosto ghiotta per il senatore di Scandicci. Affossare una legge simile, su cui il neo segretario ha puntato tutto, sarebbe un clamoroso autogol per il Pd e alimenterebbe la propaganda di Italia Viva che potrebbe facilmente denunciare il massimalismo inconcludente dei dem.
Salvini vuole invece modificare alcuni articoli del disegno di legge riguardanti la libertà di espressione, l’identità di genere e l’educazione nelle scuole. Per ragioni diverse, dunque, entrambi sono interessati a una modifica del ddl. Certo, Renzi ha portato al centro del dibattito la necessità di un accordo ampio ma, in fondo, la sua manovra è puramente tattica e punta a mettere in crisi l’alleanza giallorossa, tramite il potere coalittivo che ha al Senato. Cosa che di certo non dispiace al leader della Lega che ha identificato in Letta e in Conte gli avversari da battere.
Il sodalizio sulla giustizia
Se il ddl Zan è il primo fronte di evidente collaborazione, anche quello della giustizia potrebbe prevedere delle evoluzioni da non sottovalutare, dato che Renzi si è detto interessato ai referendum promossi dalla Lega e dai radicali e ha ricevuto due nuovi avvisi di garanzia per false fatturazioni e finanziamento illecito. Il tema della giustizia, in effetti, è un tema caro ad entrambi dal momento che i due sono stati oggetto di diverse inchieste poi finite in nulla e che, almeno sulla carta, si dichiarano garantisti e si oppongono al protagonismo di una certa magistratura. La partecipazione di Renzi alla raccolta firme per i referendum sulla giustizia costituirebbe dunque un’ulteriore conferma del rapporto tra i due, avvicinando ancor di più Italia Viva al centrodestra.
In vista della corsa al Quirinale
Queste prime forme di dialogo, che si stanno progressivamente strutturando, sono molto probabilmente le prove in vista delle grandi manovre che porteranno all’elezione del presidente della Repubblica all’inizio dell’anno prossimo. Non è affatto casuale che l’ex premier abbia dichiarato che sarà necessario il dialogo con il centrodestra per riuscire a trovare un nome condiviso. Resta da capire se anche in questo ambito Salvini accetterà di collaborare con Renzi per trovare una figura gradita ad entrambi. Di certo il leader leghista farà pesare i voti del centrodestra, che è maggioranza relativa. Renzi, dal canto suo, proverà a tenere lontano dal tavolo i 5 Stelle e Letta, giocando le sue ultime carte. Visti i recenti sviluppi, il segretario dem rischia di assistere da spettatore alle manovre dei due Matteo.
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