La preghiera del mattino (2011-2017)

Arrestato Luigi Bisignani, lassù qualcuno ascolta le preghiere di Repubblica

Di Redazione
17 Giugno 2011
Per Alberto Statera l'inchiesta sul "faccendiere" legato a Letta e Berlusconi è «un segno del cielo»: sia lodato Henry John Woodcock. E pace in terra al Comune di Milano che quest'anno patrocina il gay pride (ma non lo condivide). Queste e altre orazioni dai quotidiani di oggi

IL CIELO IN UNA PROCURA. Va bene l’esito delle amministrative, va bene quello del referendum, ma l’arresto di Gigi il Federatore [Bisignani] è forse l’autentico segno del cielo sulla fine del berlusconismo.
Alberto Statera, la Repubblica

È L’OBBLIGATORIETÀ DELL’AZIONE POLITICA. L’arresto del giornalista burattinaio sconvolge il sistema di potere fondato sul berlusconismo. Dopo il referendum il crollo continua.
Motto odierno del Fatto quotidiano

SIAMO A POSTO. Il governo tiene. Arriverà fino al 2013, ma bisogna andare avanti con le riforme, a cominciare dalla giustizia.
Silvio Berlusconi, la Repubblica

NO AL NUCLEARE. Energia, una bolletta sempre più salata. I petrolieri: «Greggio, metano e carbone ormai insostituibili. La spesa sale a 63 miliardi».
Titolo e sottotitolo di Avvenire

SÌ ALL’ACQUA GRATIS. Sull’acqua che verrà i conti non tornano. La preoccupazione dei sindaci. I Comuni controllano la maggioranza delle società e toccherà loro sostenere le spese per gli acquedotti. Si parla di costi dai 40 ai 64 miliardi.
Titolo e occhiello di Avvenire

COMPLOTTO PRECARIO. Non volevo riferirmi al precariato tout court, ma a quell’Italia che irrompe sistematicamente nei convegni per insultare i presenti. Ridirei e rifarei tutto, è stato un agguato mediatico, complici i giornali carichi di precari.
Renato Brunetta commenta il suo «siete l’Italia peggiore» rivolto ai rappresentanti della Rete precari della pubblica amministrazione, la Repubblica

E IO NE SO QUALCOSA/1. L’uomo-massa è l’espressione per indicare chi solo nel “far parte” trova la sua individualità e in tal modo la perde. L’ossessione che può diventare malattia, è sentirsi “a posto”, “accettato”.
Gustavo Zagrebelsky, la Repubblica

E IO NE SO QUALCOSA/2. L’individuo si sente come sotto lo sguardo collettivo di una severa censura, se sgarra, o di benevola approvazione, se si conforma. Questo sguardo è una sorta di polizia morale.
Gustavo Zagrebelsky, la Repubblica

FINALMENTE. Il Comune di Milano darà, per la prima volta nella storia della città, il patrocinio al Gay Pride.
Teresa Monestiroli, la Repubblica Milano

PREMIO ARRAMPICAMENTO SU SPECCHIO. Non dare il patrocinio sarebbe stato discriminatorio. Darlo non è necessariamente una condivisione di principi.
Marco Granelli, assessore alla Sicurezza e Coesione sociale di Milano, Corriere della Sera Milano

VENTI NUOVI. Anche dopo l’ultima correzione nelle deleghe dell’assessore Pierfrancesco Majorino: sostegno alle famiglie, non alla famiglia. Una vocale che, in sostanza, può determinare una forte apertura alle coppie di fatto.
Annachiara Sacchi, Corriere della Sera Milano

GIUSTO UN GOCCIO DI RETORICA. Una serata di musica culminata nell’apoteosi dei Foo Fighters, un gruppo che va all’essenza del rock e che era la miglior scelta possibile per celebrare il vento di cambiamento che si respira in città.
Gino Castaldo recensisce il concerto milanese Rock in Idrho, la Repubblica

APPUNTO. I ribelli temono di essere assassinati, perseguitati, come del resto è avvenuto in 42 anni di dittatura a tanti membri dell’opposizione. Cosa offre per garantire la loro incolumità? «Sono loro che hanno paura, non noi».
Saif Al Islam, figlio di Muammar Gheddafi, intervistato dal Corriere della Sera

CHISSÀ PERCHÉ. Il nostro rapporto è come quello tra il serpente e il topo che vorrebbero convivere nella stessa tana. [I ribelli] ci considerano il serpente.
Saif Al Islam, figlio di Muammar Gheddafi, intervistato dal Corriere della Sera

CE L’HANNO TUTTI CON SILVIO. L’Italia potrebbe avere un ruolo in questo processo di ricostruzione democratica? «Non ora. Non sino a quando ci sarà Berlusconi al governo. Da quello che possiamo capire qui a Tripoli, il vostro premier è in difficoltà, pare inevitabile la sua prossima sconfitta elettorale. Bene. Non possiamo che gioirne».
Saif Al Islam, figlio di Muammar Gheddafi, intervistato dal Corriere della Sera

FRA DEMOCRATICI CI SI INTENDE. Guardiamo con interesse ai vostri partiti della sinistra.
Saif Al Islam, figlio di Muammar Gheddafi, intervistato dal Corriere della Sera

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