
«Legalizziamo la prostituzione, avremo meno stupri». Si riunisce il “Parlamento” cinese
Cina e democrazia non vanno molto d’accordo. Forse è anche per questo che all’annuale riunione dell’Assemblea politica consultiva del popolo cinese (Cppcc) e dell’Assemblea nazionale del popolo (Anp), rispettivamente l’organo consultivo e il Parlamento cinese che tende ad approvare sempre quanto già deciso dal Politburo del Partito comunista, in riunione in questi giorni a Pechino, fioccano proposte tra le più strambe e disparate.
C’è chi, come Ma Jianguo, membro del Cppcc, ha chiesto di offrire delle carte d’identità speciali a quei cinesi che risiedono all’estero e che vogliano tornare in patria, magari per aprire un’azienda. Queste persone avrebbero diritto all’educazione dei figli, alla sanità e potrebbero anche comprare delle proprietà. Potrebbero muoversi senza visto e tornare a vivere stabilmente in Cina. Ancora nessuno si è fatto avanti.
Weng Guoxing, vicepresidente dell’ospedale provinciale di Fujian, ha proposto di aumentare il numero di insegnanti uomini nella scuola primaria e secondaria, per rendere i ragazzi più “maschi”. Secondo Weng, la mancanza di insegnanti uomini rende i ragazzi più indecisi e più propensi a diventare degli yes-men. È molto probabile che l’Assemblea rifiuterà la sua proposta.
Yan Xijun, membro dell’Anp, ha proposto una misura che potrebbe piacere anche a molti in Italia: rendere “la frode accademica” un crimine. Secondo il deputato, chi mente o falsa i risultati delle ricerche scientifiche in Cina non viene toccato dalla legge, mentre invece dovrebbe, in modo tale che venga scoraggiato a “barare”. Si prevede una fuga di cervelli dalle università.
Sun Qixin ha suggerito al governo, per non fare alzare i prezzi della verdura, di comprarla in gran quantità quando ce n’è molta e i prezzi sono bassi, di congelarla e rivenderla quando c’è carenza.
Infine, Chi Susheng ha proposto di legalizzare la prostituzione per l’ottavo anno consecutivo. L’avvocatessa ha addotto come motivazione che ognuno dovrebbe scegliersi la professione che vuole e siccome «tra 10 o 20 anni molti uomini avranno serie difficoltà a trovare una donna da sposare, se la prostituzione sarà consentita ci saranno molti meno stupri». Il ragionamento non fa una piega, anche se in alternativa si potrebbe pensare all’educazione o all’abolizione della legge sul figlio unico, che permette alle famiglie cinesi di avere al massimo un figlio e spinge le famiglie ad abortire le femmine e privilegiare i maschi.
twitter: @LeoneGrotti
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