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Sauditi per tutte le stagioni

Di Rodolfo Casadei
03 Febbraio 2024
Stati Uniti, Cina, India, Russia, Europa, Israele e un po’ perfino Iran. I mille realpolitici motivi per cui mezzo mondo oggi è pronto a fare la corte al regime di Riyadh. Anche perdonandogli gli altrettanti fino a ieri imperdonabili crimini di guerra e delitti contro i diritti umani
Arabia Saudita
Vertice tra il presidente iraniano Ebrahim Raisi e il principe Mohamed Bin Salman, a Riyadh l'11 novembre scorso (foto Ansa)

Lasciando da parte per un momento la scontata associazione di idee fra la munificità dei sauditi e la loro schiacciante vittoria nella votazione per l’assegnazione di Expo 2030, non si può non notare che i 119 voti su 165 che Riyadh si è accaparrata all’assemblea generale del Bureau International des Expositions di Parigi il 28 novembre scorso costituiscono la plastica rappresentazione di due verità geopolitiche dell’attualità internazionale: la prima è che tutti oggi corrono sotto le insegne dell’Arabia Saudita perché tutti hanno bisogno di lei, e la seconda è che l’Arabia Saudita gioca volentieri con tutti su tutti i tavoli.
Tutti hanno bisogno dell'Arabia Saudita. E viceversa
A queste due verità se ne aggiunge una terza che va fatta notare al rabbuiato ambasciatore Giampiero Massolo per consolarlo e rimotivarlo al lavoro: se è vero che oggi tutti hanno bisogno dell’Arabia Saudita, è anche vero che l’Arabia Saudita ha bisogno di tutti. E l’Italia è in condizione di risalire ...

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