Appunto per i giornalisti. Cos’è Imiberg, scuola d’eccellenza

Di Matteo Rigamonti
17 Ottobre 2012
Al centro del nuovo scandalo lombardo c'è una scuola di cui nessuno racconta i risultati. Eppure meritano anch'essi di essere presi in considerazione

Rossano Breno e Luigi Brambilla, presidente (fino a questa mattina, quando si è dimesso) ed ex vice-presidente della Compagnia delle Opere di Bergamo, sono indagati. Sono accusati dalla procura milanese di concorso in corruzione per aver svolto una presunta attività di mediazione tra un imprenditore loro conterraneo, Pierluca Locatelli che voleva aprire una discarica di amianto nel cremonese, e la Regione al fine di agevolare la concessione del permesso. Sempre secondo i magistrati gli amministratori della Regione Lombardia avrebbero favorito “con atti contrari ai doveri d’ufficio” gli interessi di Locatelli. L’imprenditore, in cambio, avrebbe corrisposto ai vertici della Cdo – che si sarebbero comunque serviti degli uffici delle loro società, Mediberg srl e Custodia srl, per riceverli – importi in denaro e anche “altre utilità”. È tra queste che figurano i lavori svolti a titolo gratuito per la messa a nuovo dell’Imiberg, l’Istituto Maria Immacolata di Bergamo.

Questo, finora, quanto si apprende dai quotidiani, che – more solito – con titolazioni forti e un certo tasso di malizia, danno già per assodato quel che ancora deve essere dimostrato. Saranno le indagini a stabilire le eventuali responsabilità dei protagonisti della vicenda, intanto qualche parola a sostegno dell’Imiberg è opportuno spenderla.
La scuola è stata fondata nell’Ottocento dalle “canossiane”, le suore Figlie della carità nate dal carisma di Maddalena di Canossa, e dai primi anni ‘90 è passata in gestione a una fondazione costituita da genitori degli studenti. È da allora che l’Imiberg ha trovato le forze per compiere un notevole balzo avanti di ammodernamento e innovazione, nella continuità piena con la sua tradizionale caratura educativa, sintetizzata dal motto tanto caro ai professori “learning by doing” (imparare facendo).

Che l’Imiberg sia un’eccellenza del panorama scolastico della bergamasca non è un’opinione: la vittoria per tre anni consecutivi del Best Overall Company alle Fiere e Competizioni delle Giovani imprese è lì pronto a dimostrarlo. Le invenzioni degli studenti della IV ITC premiate – l’offerta informativa copre dall’asilo, fino alle superiori: scientifico, Itc – sono persino balzate agli onori della cronaca nazionale. La più fortunata è stata Autorainbow, il portaombrelli per auto che risolve i problemi dell’umidità e i cattivi odori in macchina quando piove.

“Pietas ad omnia utilis est”, recita l’incisione sulla facciata dell’Imiberg. È questa la missione di una scuola che nei secoli ha ottenuto ottimi risultati. Speriamo che i giornalisti sappiano ricordarsene quando scrivono le loro sentenze, anche solo quando sono un titolo in cima a una pagina.

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    5 commenti

    1. paola

      questo articolo è sconcertante. significa che essendo una scuola di eccellenza è giustificato che tale eccellenza si basi anche sui proventi della corruzione? perché di questo si sta parlando. l’incapacità di giudicare con onestà intellettuale di questo giornale mi lascia di stucco. e ormai CL sembra fatta per metà da plagiati e per metà da plagiatori. vi nascondete dietro la parola eccellenza come un tempo la mafia dietro l’affermazione di dare lavoro ai poveracci…

      1. Gianluca Mariani

        No, l’articolo dice che, prima di infangare e calunniare chiunque, sarebbe opportuno partire da fatti acclarati. A me pare di capire che le accuse agli interessati ed eventuali collegamenti con questa scuola d’eccellenza – mi corregga se sbaglio – siano tutte da provare.
        Se lei ha prove che ciò di cui queste persone sono accusate corrisponde al vero si faccia avanti e le consegni nelle sedi approriate.
        Se invece, non avendo alcuna prova, si permette giudizi che potrebbero essere lesivi della onorabilità di persone o enti è opportuno che lei non mantenga l’anonimato e dia modo a chi si dovesse sentire danneggiato dalle sue affermazioni di chiedergliene conto nelle sedi opportune.

        1. paola

          urca, cos’era un avvertimento? esistono delle questioni che saranno chiarite in sede legale. ovvio. ma nel frattempo le persone hanno o no il diritto-dovere di farsi un’opinione? e il canale privilegiato per farlo è o no quello dell’informazione? se un giornale come questo (e lei stesso) cercano di inibire l’informazione e la discussione a suon di “non se ne può parlare se no scatta la querela” siamo messi proprio male. quanto al mio commento (se lo legge con più attenzione e meno coda di paglia) ne capirà il senso. mi chiedevo infatti non se è vero che la scuola in questione abbia beneficiato di lavori gratuiti (cosa dichiarata da Locatelli e di cui peraltro i pm hanno detto di avere rintracciato i documenti d’appoggio per mezzo milione) ma se il fatto che la scuola sia di “eccellenza” DI PER SE’ debba inibire dal porre domande o azzardare giudizi. che è quello che sostiene questo articolo. se ne dovrebbe dedurre logicamente che se la scuola fosse una normalissima scuola come tutte, sarebbe invece lecito porre domande e azzardare giudizi. a me sembra un’argomentazione sconcertante. anzi una fallacia logica poco innocente. mi sono spiegata meglio? quanto alla rozzezza della sua minaccia sul mio non anonimato, facciamo che mi vergogno io per lei che evidentemente ha meno pudore di me. stia bene.

          1. paolo

            paola mi sa che lei pensi sempre di essere nel giusto che quindi di avere ragione nel dare giudizi immediati e che quella scuola deve per forza essere coinvolta, brava. cordiali saluti ,

          2. Gianluca Mariani

            E fa bene a vergognarsi, ma per sè medesima, visto che ha tanta convinzione in quello che afferma da aver bisogno dell’anonimato. E l’unica rozzezza che ho visto è la sua, che senza pudore, è pronta ad accusare gli altri di disonestà intellettuale e di essere oggetto o fautori di plagio per soddisfare il suo personale livore, servendosi come pretesto di fatti tutti da verificare. Ribadisco, prima di infangare e calunniare chiunque – e ho scritto “chiunque” – sarebbe opportuno partire da fatti acclarati. E il fatto che si tratti di una scuola di eccellenza è un’aggravante, perchè la leggerezza irresponsabile con cui vengono emessi certi “giudizi” può fare danni ancora peggiori.
            Ma le è proprio così difficile immaginare che, se le persone e la scuola coinvolte sono innocenti, le sue (e di molti altri!) allegre condanne preventive fanno danni gravissimi alla loro reputazione e dignità? Azzardi pure tutte le opinioni che vuole, ma si prenda per intero la responsabilità dei suoi giudizi “fondati sull’informazione”.

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