
Appunti sull’inversione delle priorità nel Green Deal

La “nuova normalità” del clima globale
Copernicus Climate Change, il programma di osservazione della Terra dell’Unione europea che da 25 anni aggiorna ogni mese i dati sulle temperature, sul ciclo idrologico e sullo stato dei ghiacciai, ha rilevato che il 2024 è stato l’anno più caldo negli ultimi 175 anni, dall’inizio della rivoluzione industriale con un aumento della temperatura media che ha superato 1,5°C ovvero l’obiettivo “di sicurezza” indicato dall’accordo di Parigi.
I dati di Copernicus sono gli stessi dell’Agenzia per gli Oceani e l’Atmosfera (NOAA) del governo USA.
In particolare, i Global Climate Report di NOAA negli ultimi 10 anni hanno messo in evidenza la “nuova normalità del clima” caratterizzata da tre fenomeni tra loro concatenati: aumento della temperatura – in particolare dei mari e degli oceani –, associato alla maggiore frequenza e intensità di fenomeni estremi (uragani, piogge torrenziali circoscritte in un breve periodo di tempo, inondazioni, siccità prolungate) e allo scioglimento accelerato dei ghiacci in Artico, Antartide, Tibet Plateau, Alpi, con perdite di vite umane e danni rilevanti per infrastrutture e insediamenti urbani, alluvioni, incendi, erosione costiera, riduzione delle produzioni agricole e della pesca.
Per continuare a leggere prosegui qui o iscriviti a Lisander, il substack di Tempi e dell’istituto Bruno Leoni.
0 commenti
Non ci sono ancora commenti.
I commenti sono aperti solo per gli utenti registrati. Abbonati subito per commentare!