Appello giuristi contro ddl Cirinnà. Firmano anche presidenti e vicepresidenti della Consulta

Di Redazione
19 Gennaio 2016
Arrivano a 321 le firme all’appello di giuristi del Centro Studi Livatino. Fra i sottoscrittori presidenti emeriti della Consulta, accademici, magistrati, avvocati, notai

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Il 13 gennaio il Centro studi Livatino ha reso pubblico un appello di oltre 100 giuristi – magistrati, avvocati, docenti universitari di materie giuridiche, notai di differenti fori d’Italia – per esprimere preoccupazione e critiche al disegno di legge c.d. sulle unioni civili, primo firmatario il prof. Mauro Ronco.

Nei giorni successivi e fino a oggi sono pervenute numerose altre adesioni che hanno portato le sottoscrizioni a quota 321. Fra coloro che hanno firmato in questa seconda fase ci sono quelle di presidenti o vicepresidenti emeriti della Corte Costituzionale come Riccardo Chieppa e Fernando Santosuosso, che si aggiungono a Paolo Maddalena; di docenti universitari che hanno fatto la storia dell’Accademia in Italia, come Ferrando Mantovani, Pierangelo Catalano, Ivo Caraccioli, di costituzionalisti come Luca Antonini e Felice Ancora, di civilisti come Paolo Papanti Pelletier; di magistrati ordinari con competenza specifica nel settore dei minori come Simonetta Matone, sost. procuratore gen. a Roma e M. Cristina Rizzo, procuratore della Rep. per i minorenni a Lecce, o da poco andati in congedo con immutato prestigio, come Alda Maria Vanoni, già presidente di sez. civile al Tribunale di Milano e Renato Samek Lodovici, già presidente di Corte di assise a Milano, o già componenti del Consiglio Superiore della Magistratura come Antonello Racanelli, Fabio Massimo Gallo e Francesco Mario Agnoli; di magistrati di altre giurisdizioni, come Salvatore Sfrecola, presidente di sezione della Corte dei Conti; di avvocati con incarichi rappresentativi del mondo forense, come Carlo Testa; di notai provenienti dall’intero territorio nazionale.

Il numero e l’autorevolezza delle sottoscrizioni, delle quali si allega con l’elenco completo, conferisce peso maggiore alle critiche al ddl, e fa auspicare in un supplemento di riflessione da parte del Parlamento. Fra le perplessità sollevate: a) la sovrapposizione, contenuta nel ddl, del regime matrimoniale a quello delle unioni civili, la cui sostanza fa parlare a pieno titolo di “matrimonio” fra persone dello stesso sesso, b) il danno per il bambino derivante dall’adozione same sex, con la eliminazione di una delle figure di genitore e la duplicazione dell’altra, c) la circostanza che si giungerebbe direttamente alla legittimazione dell’utero in affitto. Col pretesto di ampliare il novero dei “diritti”, in realtà l’approvazione del ddl moltiplicherebbe mortificazione e danni, anzitutto alle donne e ai bambini. Per questo, in conclusione, l’appello auspica un impegno del Legislatore e delle istituzioni per un rilancio effettivo della famiglia e perché non si proceda oltre nell’approvazione di leggi, come il ddl Cirinnà, ingiuste e incostituzionali.

Per adesioni www.centrostudilivatino.it o [email protected] . Per info: 329.4105375 – [email protected]

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20 commenti

  1. Marco Parnaso

    sono contento che Galasi riconosca che omosex non si nasce, ma si diventa.

  2. Luca

    MI dispiace ragazzi, ma di firme illustri in calce all’appello di Articolo29 ce ne sono già 623, e mooooolto più autorevoli delle vostre. Siete indietro, in tutti i sensi.

    1. giovanna

      Certo, trollona, qui “luca”, saluti gli amichetti dell’asilo !
      Penosa.

    2. Toni

      Essere “avanti” ed “autorevole” come te non è che sia un gran guadagno: conformista, obbediente al pensiero politicamente corretto che ti impone quello che puoi dire e pensare. Se non sei in “linea” con quello che dice l’Onu” la “UE” ti senti disturbato. Se non sei in linea con gli altri “paesi civili” …non ti senti civile. Sei quello (se non sbaglio) che accompagnerebbe civilmente il figlio depresso a praticare l’eutanasia , o quello è un altro campione di nome Luca?
      Tuenitela stretta la tua autorevolezza

      1. Luca

        Non è questione di “sentirsi” civili, ma di esserlo.
        Mi rendo conto che sia difficile da capire per chi vive tappandosi occhi e orecchie, tentando di ignorare la realtà per rinchiudersi in un mondo fittizio ove sopravvivono virtualmente tradizioni desuete, irrimediabilmente destinate all’oblio.

        1. Toni

          Non è difficile capire un bel nulla, ma rispetto il punto di vista che lo sia (purtroppo) per te. Io all’estero ci sono stato parecchio ed il fatto che ognuno è libero di farsi del male, o che viva un concetto di “normalità” abominevole, non indica assolutamente di essere più civile, ma semplicemente essere ridotto ad un ruolo di suddito servile al quale alle catene hanno sostituite la possibilità di essere un autolesionista rimuovendo la consapevolezza di accedere a ben altre “parti” uniche che costituiscono un essere umano (che tu, sconoscendole, “incivilmente” chiami desuete). Purtroppo per loro la natura umana si riprende la sua rivincita donando infelicità, per questo in Europa una persona su tre fa uso di psicofarmaci (tralasciando chi si droga, chi si ubbriaca ecc.) per compensare un vuoto esistenziale che non è compensabile con la “raccolta differenziata efficiente” con l'”uso di biciclette”per rispettare l’ambiente, “l’amore per il gattino ed il cagnolino” che è messo a pari, anzi supera, quello per l’uomo ed infine concedere che si può mettere fine ad una vita percepita evidentemente senza valore (valore di “se” ridotto alla possibilità o meno di essere l’ingranaggio in un sistema di produzione consumo) ed altre amenità.
          Sull’Italia si lotta per questo riduzionismo… essere (con sentenze, censure, leggi liberticide, propagande pseudo scientifiche) imboniti come tutti.
          Contento te.

          1. Luca

            Il problema, caro amico, è non saper convivere con quello che tu definisci “vuoto esistenziale”.
            Che poi uno cerchi di riempirlo con gli psicofarmaci o con la fede, non fa nessuna differenza.

          2. Toni

            Mi dispiace, io la differenza la vedo ed è pure grande. Se ad un essere umano gli si chiede solo efficienza in un lavoro per guadagnare e consumare e chiudere la propria esistenza in questo orizzonte ovvio che gli psicofarmaci “riempiono”.

  3. Giovannillo

    E visto che ci son così tanti bei giuristi contrari al ddl Cirinnà potrebbero scrivere un testo che crei, secondo i loro intendimenti, un istituto di diritto pubblico cui possano accedere le coppie omosessuali?
    Mi sa però che sono in ritardo, perché fino ad ora si è preferita la doppia politica da una parte dello struzzo, e sinergeticamente con essa quella muscolare del ricatto e della falsità e mistificazione sui fini.
    Però sarebbe interessante, anche solo da un punto di vista culturale, sapere cosa farebbero loro.

    1. giovanna

      Brava , trollona, qui “giovanillo”, spiegalo pure a Toni e agli altri lettori che non ti interessa un fico secco di qualsiasi discussioni, cerchi solo pretesti per trollare, trollare trollare trollare trollare trollare trollare trollare trollare trollareeeeeeee

      Certo che leggere “falsità e mistificazione “, scritto da TE, non si sa se fa più piangere o più ridere !
      Dai, che ormai ti toglieranno dal computer e ti metteranno a letto e un’altra giornata l’hai scavallata trollando qua e là.

      Io , se fossi un lgbtzy, ti citerei per danni : fai più danni tu alla causa di tutti i contrari alla compravendita e al regalo dei figli messi insieme !
      Almeno, su questo sito : che ne diresti di allargarti ? 🙂

    2. Cisco

      @Giovannillo

      Basta che vai sul sito del Parlamento e ti leggi le decine di proposte depositate… oppure hai bisogno di un Presidente della Consulta che ti insegni a leggere?

      1. Coccobillo

        Su dai, un po’ di coraggio!
        Cosa vorrebbero, cosa farebbero i cattolici? Nulla? Andare dal notaio? Cosa no e soprattutto cosa si?
        Tutti sti professoroni che hanno firmato son capaci di fare una proposta chiara, fra loro condivisa, e di portarla a conoscenza di tutti con i semplici mezzi di comunicazione di massa?

        1. Toni

          Coccobillo
          Sta cosa la scrivi sempre …guada , ti aiuto : riconoscimento dei diritti individuali e delle convivenze (partecipazione alla quota di legittima testamentaria e libero accesso a tutte le forme e istituti di mutuo soccorso e di assistenza reciproca …” (no la riversibilità … ma la rivedrei anche agli etero in certe circostanze) solo zero i capricci tipo il giocare a fare mamma e papà.
          Tutte le cose che ti ho detto sopra … a gratis. Sei contento? La finisci ora di scrivere con nick diversi sempre sta minchiata? Si?… No?

          1. giovanna

            Per la proprietà commutativa del troll, questa stessa cosa che ha scritto la trollona rea confessa “coccobillo”, l’ha scritta pure “lucillo”, dunque “lucillo” è sempre la trollona.

            Non che si avesse il minimo dubbio, come, personalmente, non ho il minimo dubbio che la trollona impersoni micheleL e luca nullo ( che hanno messo insieme una troll-firma strepitosa , nero su bianco, pochi giorni fa ) e shiva…ma lo dico per chi passi qui raramente.

          2. ROLLI SUSANNA

            “proprietà commutativa!!”” 🙂

  4. ROLLI SUSANNA

    Quello di Galasi compare, il mio no. Evabbè.

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