
Appello contro la chiamata diretta dei docenti
Il 10 febbraio la giunta di Formigoni ha approvato una proposta di legge per introdurre, sulla base di concorsi locali, la chiamata diretta dei docenti da parte delle scuole della Lombardia. La norma ovviamente ha incontrato il favore del ministro dell’Istruzione Francesco Profumo: dopo anni di chiacchiere, finalmente un barlume di concorrenza e meritocrazia. Ma non tutti l’hanno presa bene. L’associazione NonUnodiMeno, capitanata dall’ex assessore all’Istruzione della Provincia di Milano Giansandro Barzaghi, ha lanciato un accorato appello contro l’idea.
SFOGHI Secondo NonUnodiMeno urge «contrastare un disegno di legge dai connotati anticostituzionali». Sì, perché la chiamata diretta dei prof favorirebbe «una deriva paritaria e privatistica della scuola», della quale qualcuno approfitterà per dare sfogo «pericolosamente a pulsioni secessioniste». E su questo secondo punto si può anche soprassedere: in fondo quante saranno le scuole in mano ai leghisti? Ma è sulla «deriva paritaria e privatistica» della scuola che proprio non si può transigere. A Formigò, non lo sai che è incostituzionale discriminare gli insegnanti diversamente bravi?
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