La triste vicenda dell’orsa Jj4 in Trentino è solo l’ultima di una lunga serie. Dalla lumaca lupo delle Hawaii al mammut lanoso siberiano, quanti progetti nati per ricreare la biodiversità perduta sono finiti in fallimenti tragici. Quando non ridicoli
L'orsa Jj4, sospettata di avere attaccato e ucciso il runner Andrea Papi il 5 aprile scorso in val di Sole, Trentino, in una foto del 2020, quando le fu messo il radiocollare (foto Ansa)
Che cosa non si fa per la biodiversità al giorno d’oggi, e che casini si combinano o si progettano di combinare. Il caso del programma di ripopolamento dell’orso in Trentino, con le tranquille passeggiate nei rilassanti boschi della val di Sole e della val di Rabbi trasformate in azzardate escursioni a proprio rischio e pericolo, durante le quali il terrore può aspettarti dietro la prossima curva del sentiero, non è l’unico sfuggito di mano ai suoi benintenzionati promotori. Dappertutto nel mondo naturalisti, governi e scienziati cercano di escogitare sistemi e programmi per salvare specie animali in via di estinzione, eliminare specie infestanti che tolgono spazio a quelle autoctone e perciò impoveriscono l’ecosistema, ripopolare territori con esemplari delle specie che li abitavano in passato. L’obiettivo è quello di promuovere la biodiversità, condizione della sicurezza della vita umana sul pianeta messa in pericolo da un tasso di estinzione delle specie animali e ve...