
Anders Haugen, che vinse il bronzo per il salto dal trampolino all’età di 86 anni

Il sorriso è quello dell’ottantenne cui hanno fatto una sorpresa inaspettata, un dolce regalo che lo riconcilia con la sua gioventù e con quel salto che, 50 anni prima, aveva spinto Anders Haugen a pochissimi centimetri dalla felicità della medaglia. Chissà quante volte l’ex saltatore statunitense era tornato col pensiero a quel volo dal trampolino di Chamonix ai primi giochi sulle nevi del 1924: per pochi centimetri gli era sfuggito il terzo posto. Chissà quanti pensieri sullo stacco, sull’angolatura degli sci, sui movimenti non fatti che avrebbero potuto spingerlo più in là. Ma il tempo è galantuomo e la storia è proseguita in modo bizzarro, premiando Haugen quando ormai aveva 86 anni. Rendendolo così l’atleta medagliato più anziano della storia.
HAUG AVEVA VINTO TRE ORI. La cronaca. Alle Olimpiadi di Chamonix del 1924 la squadra norvegese si presenta sicura di poter ottenere il massimo da diverse discipline: combinata nordica, sci di fondo, salto col trampolino… Il tutto perché può vantare, tra i suoi atleti migliori, Thorleif Haug, un nordico vero, che gli sci dai piedi li toglie solo per andare in bagno. I suoi giorni sulle nevi delle Alpi vanno alla grande: Haug vince l’oro nella 50 km di fondo, tre giorni dopo ottiene lo stesso risultato nella 18 km, per poi chiudere con il primo posto anche nella combinata nordica. Thorleif ha un solo difetto: il cognome. Troppo simile a quello di Anders Haugen, atleta statunitense di origine norvegese.
Anders era nato tra le nevi della taiga scandinava, ma in gioventù era andato a vivere negli Usa assieme al fratello e ai tanti immigrati che sognavano un futuro migliore. Finito a lavorare in una miniera del Wisconsin, era riuscito a “esportare” una disciplina tutta norvegese: il salto dal trampolino. Tanto che, nel ’24, poté partecipare alle prime Olimpiadi di Chamonix con una casacca a stelle e strisce.
L’ERRORE DEL CIO. Ed è qui che accade il qui pro quo dei cognomi. Nel salto con gli sci Haugen fa meglio del norvegese Haug, arrivando qualche punto dietro agli altri due norvegesi Thams e Bonna. Ma sul terzo gradino del podio ci va inspiegabilmente Haug e nessuno si accorge dell’errore: l’americano non protesta e non immagina nemmeno di essere andato meglio di chi, in pochi giorni, aveva vinto già tre ori. Il Cio non si accorge di nulla e dà la medaglia allo scandinavo: c’è chi dice sia stata fatta confusione tra i due cognomi e chi parla di un banale sbaglio nei calcoli.
LA PREMIAZIONE NEL 1974. Soltanto negli anni Settanta l’errore verrà scoperto: il merito è di Stromstad, un altro atleta norvegese, che andò a raccontare allo storico Jacob Vaage del fraintendimento del Cio. Alla denuncia fece seguito una capziosa ricerca storica che ricostruì il podio vero: Haug quarto, Haugen terzo. A quel punto, la federazione norvegese accettò di “restituire” la medaglia e organizzò a Stoccolma una cerimonia di premiazione per Anders Haugen: il rivale scandinavo intanto era morto trent’anni prima per una polmonite, quindi a consegnare il bronzo al legittimo proprietario fu la figlia, Anna Maria. Che incoronò un arzillo ottantaseienne, prima e unica medaglia degli Stati Uniti nel salto dal trampolino.
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