Andare a Messa e morire. L’incredibile testimonianza di fede dei cristiani nigeriani

Di Redazione
31 Dicembre 2012
La Radio vaticana ha intervistato monsignor Ignatius Kaigama che ha raccontato che le stragi islamiste non fermano ma rafforzano la fede dei nigeriani

La Radio Vaticana ha intervistato monsignor Ignatius Kaigama, arcivescovo di Jos e presidente dell’episcopato nigeriano. Il 2012 è stato un anno terribile per lo stato africano e solo qualche giorno fa quindici cristiani sono stati sgozzati nel sonno, probabilmente per mano dei terroristi islamisti di Boko Haram. Di seguito riportiamo il testo dell’intervista di Alessandro Gisotti.

Kaigama: Certamente, è stato un anno molto difficile per i cristiani in Nigeria, a causa della persecuzione e quindi la sofferenza a causa della fede. Abbiamo avuto attacchi su attacchi nelle chiese. Sono stati certamente momenti molto difficili. Però, abbiamo speranza: i cristiani qui non rinunciano! Fanno il possibile per poter continuare a praticare la loro fede, vengono a Messa. Sono pochi quelli che hanno paura. Dobbiamo dire che la maggioranza è forte. Continuiamo così e speriamo che l’anno nuovo sia diverso: che possa essere un anno di armonia, di pace per tutti noi, musulmani e cristiani. Vogliamo vivere in pace, sempre…

Moltissime stragi sono avvenute proprio la domenica, proprio mentre i fedeli erano in chiesa. Forse in Occidente non si capisce questo, andare a Messa e morire: questa è una testimonianza fortissima anche per i cristiani del resto del mondo…
Certamente, queste persone cercano momenti solenni, momenti speciali per attaccare. Quindi, la chiesa diventa bersaglio quando i cristiani vi si radunano per pregare: in questa occasione è più facile, è più semplice per i terroristi attaccare. Come dico sempre, questo non può far morire la fede, non può ridurre l’amore per la fede cristiana. Questo non ci trattiene dal praticare la fede: infatti, noi andiamo avanti, bambini, uomini e donne. Sempre siamo pronti ad andare avanti. Per questo, siamo sicuri che saremo vincitori.

Diceva Tertulliano, all’inizio della storia del cristianesimo, che il sangue dei martiri è fecondo per la vita di fede. Sembra incredibile visto oggi da qui, da Roma. Ma è così: in fondo, è stato anche a Roma così, all’inizio del cristianesimo. Dunque, queste continue stragi non piegano la fede dei cristiani, anzi, la rafforzano…
Senz’altro. Anche oggi, questa notte, festeggeremo la vigilia dell’Anno Nuovo e io sono sicuro che parteciperanno tante persone, che verranno a ringraziare il Signore per tutte le grazie, per tutto quello che hanno ricevuto nel corso dell’anno passato. La fede è solida. Senz’altro, noi continueremo a praticare la fede cristiana. E speriamo di vincere con l’amore e con la fortezza della nostra fede, su queste persone diaboliche.

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