L’amnesia di chi condanna l’assalto al Campidoglio e tace sulle minacce ai giudici

Di Redazione
16 Giugno 2022
Duro editoriale del Wall Street Journal contro i silenzi di media e politici liberal sulle violenze verso la Corte Suprema: «Proteggere la democrazia significa proteggere tutte le sue istituzioni»
Corte Suprema minacce giudici
Polizia schierata di fronte alla Corte Suprema per contenere le proteste contro i giudici (foto Ansa)

I democratici americani sono sconvolti dal fatto che molti elettori repubblicani non considerino la rivolta del Campidoglio del 6 gennaio 2021 un assalto alla democrazia, ma forse il problema è che «troppi democratici sembrano avere un doppio standard su quali istituzioni democratiche vogliono proteggere».

Il Nyt nasconde la notizia, Biden non dice nulla

La tocca piano il Wall Street Journal, che in un suo editoriale ricorda il grave assalto al trasferimento dei poteri presidenziali e alla prerogativa del Congresso di certificare i voti ai sensi della Costituzione del 6 gennaio di un anno fa, e si chiede: «Ma che dire della crescente minaccia al terzo ramo del governo democratico, la Corte Suprema, e soprattutto dell’apparente disinteresse verso l’arresto, la scorsa settimana, di un uomo armato fuori dalla casa del giudice Brett Kavanaugh?».

A volerla cercare sui media e nelle dichiarazioni pubbliche dei democratici, in effetti, sembrerebbe essere una banale notizia di cronaca, sottolinea lo storico quotidiano conservatore americano. Il New York Times ha nascosto la notizia, il presidente Joe Biden non l’ha ancora commentata, la presidente Nancy Pelosi ne sembra a malapena preoccupata – ha detto che la Camera potrebbe prendere in considerazione un disegno di legge del Senato per proteggere le famiglie dei giudici. «Qualcuno pensa che sarebbe state queste le reazioni. se a essere presa di mira fosse stata il giudice Sonia Sotomayor?», si chiede il WSJ.

La Corte Suprema è più vulnerabile

Come accade spesso quando a essere minacciato è qualcuno non di sinistra (o un cristiano) ci si è affrettati a sottolineare che l’uomo arrestato fuori dalla casa del giudice Kavanaugh, potrebbe soffrire di malattie mentali. Ma è pur vero che la polizia ha confermato che all’origine del suo tentativo ci fosse la sua rabbia per le attese sentenze della Corte Suprema su armi e aborto.

«C’è motivo di preoccuparsi che questo non sarà l’ultimo tentativo del genere. I manifestanti continuano a fare picchetti fuori dalle case di diversi giudici, nonostante le leggi federali e locali contro tale comportamento. Ruth Sent Us, il gruppo di sinistra che ha pubblicato gli indirizzi di casa dei giudici, la scorsa settimana ha informato i propri follower che la giudice Amy Coney Barrett va in chiesa ogni giorno e che i suoi figli frequentano una determinata scuola. Tutto questo è molto più preoccupante perché la Corte è probabilmente più vulnerabile agli atti di violenza rispetto ad altre istituzioni».

Se un fanatico uccidesse un giudice

Ci sono solo nove giudici e un solo voto può cambiare il risultato in un caso, ricorda l’editoriale del WSJ. Nel periodo (settimane o mesi) che passa tra le argomentazioni orali, che possono suggerire l’orientamento dei giudici, e la sentenza della Corte, qualche fanatico potrebbe credere che questo sia il momento adatto per uccidere un giudice per fermare un risultato. La bozza di parere del giudice Samuel Alito, pubblicata da Politico, indicava una maggioranza di 5-4 a favore del ribaltamento della sentenza Roe v. Wade. Basta cambiare un solo voto per cambiare tutto.

«Il Congresso con i suoi 535 membri continuerebbe a funzionare come un’istituzione democratica anche dopo l’assassinio di un proprio membro», osserva l’editorial board del Wall Street Journal. «La Presidenza è particolarmente vulnerabile perché è affidata a un individuo, che è però protetto dal grande apparato di sicurezza dei Servizi Segreti. I giudici non hanno nulla di simile a quella sicurezza, eppure un singolo assassinio farebbe un danno tremendo alla Corte e alla democrazia».

Cosa fare per tutelare la Corte Suprema

Per assurdo, cosa succederebbe se Biden nominasse un giudice per sostituire un membro conservatore della Corte assassinato? Probabilmente la guerra civile. Il Congresso e il Presidente, «hanno un obbligo speciale di proteggere la magistratura. In un’epoca meno polarizzata, Biden avrebbe chiamato i leader di entrambi i partiti e delle camere del Congresso alla Casa Bianca per per denunciare insieme il tentato omicidio del giudice Kavanaugh e gli atti di violenti contro la magistratura. Potrebbe ancora farlo. Nel frattempo, il procuratore generale Merrick Garland potrebbe anche avvertire, e quindi perseguire, coloro che stanno tentando di intimidire i giudici molestando loro o le loro famiglie a casa o a scuola».

Protestare davanti alla Corte Suprema e marciare per le strade di Washington criticando una decisione dei giudici è lecito, «ma tentare di influenzare i giudici con minacce è un crimine federale. Vorremmo non dover scrivere questo, ma viviamo in tempi fanatici in cui la violenza politica è fin troppo possibile. Proteggere la democrazia significa proteggere tutte le sue istituzioni». Anche se per troppi politici e media di sinistra la democrazia è in pericolo solo quando fa comodo a loro.

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