
Amicone ha ragione. Dove sono finite le minoranze creative cattoliche?
Interessante la domanda di Amicone oggi su Tempi: dove sono finite le minoranze creative cattoliche?
Amicone, a supporto, chiama in ballo anche i risultati elettorali delle ultime amministrative, e chiede ai cattolici di confrontarcisi. In generale, in giro per il web, a leggere i commenti della vittoria del Pd, in particolare a Roma, ma non solo, se ne dà la colpa al PdL. Certo, il PdL ha scontato al Nord la morte della Lega, la sua cronica mancanza di classe dirigente valida sul territorio, il fatto che Alemanno non sia stato granché come sindaco di Roma, e potremmo continuare per un bel po’.
Ma la domanda è: quali personalità ha espresso il mondo cattolico in questi anni? Quali alternative abbiamo offerto? Stiamo parlando di elezioni locali, per le quali serve gente presente sul territorio. Possibile che fra tutti i comuni in cui si votava, non ce ne stava uno in cui si è potuta esprimere qualche realtà diversa, nuova, rispetto a partiti vecchi e logori ed evidentemente inadeguati?
L’unica iniziativa del mondo cattolico in questi ultimi anni, in questo senso, è stata Todi, un “capolavoro” che ha drammaticamente indebolito e isolato i cattolici nel PdL (che erano stati trainanti e decisivi per esempio sul caso Englaro) – Todi, che ha dato i risultati che ha dato: ricordiamo che i montiani hanno superato lo sbarramento del dieci per cento necessario per entrare in parlamento solo grazie ai voti di Fini, pochissimi ma sufficienti a salvare Scelta Civica dalla débacle.
Abbiamo un governo democristiano, per puro miracolo, che però adesso – onestamente – non riesce ad imporre una tregua sui temi etici, perché il parlamento – legittimamente – è sovrano, e le iniziative dei singoli parlamentari vanno da sole.
Il risultato è che sia nel Pdl che in Scelta Civica le componenti laiche stanno guadagnando terreno: ieri i montiani hanno presentato due mozioni sull’obiezione di coscienza, e una, quella della Binetti, è stata bocciata dall’aula, anche se il governo aveva dato parere favorevole, mentre oggi Galan, Bondi, e altri di cui noi faremmo benissimo a meno, hanno presentato una proposta di legge sulle unioni omosessuali. Proposta analoga presentata, fra l’altro, anche da alcuni di Scelta Civica.
E allora? Che si fa? Oltre a sostenere i cattolici in parlamento che visibilmente ogni giorno sono presenti su questo fronte, dovremmo porci la domanda di Amicone: dove sono finite le minoranze creative cattoliche?
tratto da stranocristiano.it
Articoli correlati
18 commenti
I commenti sono chiusi.
I commenti sono aperti solo per gli utenti registrati. Abbonati subito per commentare!
Che Berlusconi c’entri ben poco con le elezioni amministrative e’ semplicemente ridicolo. È lui che impone i candidati ed è lui che fa il bello e il cattivo tempo nel PDL. Che poi questa volta sia rimasto più defilato dopo aver visto i sondaggi e aver perso sei milioni di voti (molti cattolici) alle ultime e lezioni non fa altro che confermare la statura del personaggio. Il moralismo non c’entra un bel niente, continui pure a frequentare bordelli e, anzi, ogni tanto c’è ne passi una a sua spese. Peccato per Alemanno che è una persona seria, e infatti è stato uno dei pochi a criticare Berlusconi (politicamente, non moralisticamente).
va bene, caro Cisco, hai ragione tu, è sempre colpa di Berlusconi !
( non ho detto che Berlusconi non c’entrava con le amministrative, ma che non c’entrava molto con questo articolo, e tu hai detto politiche e invece erano amministrative, hai detto articolo di Amicone e invece era di Morresi e hai avuto la faccia tosta di dire a me “forse non ti sei accorta “!!!! e dopo che uno gentilmente te lo fa notare, riparti con la solita storia dei bordelli altrui, sempre fuori tema e sempre giustificatoria dei propri guai, guai cattolici che l’articolo voleva mettere a tema , ah, ma è stata colpa di Berlusconi se alle amministrative non ci sono stati cattolici che sono emersi, averci pensato prima !)
Un paio di giorni fa, avevo fatto delle proposte concrete, a cui non c’è stata risposta, mentre sono abbondate, tanto per cambiare, le solite sterili polemiche fra “berluscofobi” e “berluscofili”. Lo vogliamo capire che, se le centinaia di migliaia di persone, che hanno sfilato – e, si spera, sfileranno al più presto possibile, data l’urgenza – a favore della famiglia naturale e della vita, verranno mobilitate per diventare voti a favore dei candidati disposti a sottoscrivere davanti ad un notaio l’impegno a sostenere in parlamento, se eletti, i principi non negoziabili anche violando la disciplina di partito, questi candidati si faranno avanti, che spunteranno come funghi? Che importa, se per convinzione o per convenienza? L’importante è che, una volta in parlamento, votino bene! Anche trasversalmente!
Senti,Giulio Dante Guerra , a me della berluscofila non l’aveva mai dato nessuno !!! 🙂
Tanto per cominciare a me di Berlusconi in quanto tifosa interessa poco, ma se leggo i soliti e noiosi commenti sui peccati di Berlusconi sotto ad un articolo che parla di tutt’altro, bè, mi ritengo libera di manifestare la mia delusione.
Per quanto riguarda la tua proposta, mi sembra eccessivamente ottimista, non la vedo questa grande riserva di voti cattolici e comunque, se mi permetti, mi sembra molto più interessante chiedersi che fine abbiano fatto le minoranze creative cattoliche, anche se risposte non ne ho.
Cara Giovanna, mi sembrava che il fatto che i due neologismi erano fra virgolette, indicasse – forse solo nel mio italiano un po’ “arcaico” di toscano ultrasessantacinquenne? – l’intenzione ironica della loro “invenzione”. Quanto alla parte “positiva” del mio intervento, neanche io mi illudo che centinaia di migliaia di manifestanti possano essere trasformati automaticamente in altrettanti voti. Ma, in quest’era della comunicazione, occorre, per lo meno, provare ad insinuare nei politici il dubbio che ciò sia possibile. Quanto alle “minoranze creative” cattoliche, posso parlare di due validissimi esponenti delle medesime e miei carissimi amici, gli ex-parlamentari Patrizia Paoletti Tangheroni e Alfredo Mantovano. La prima è stata “bruciata”, mandandola a scontrarsi col candidato del centro-sinistra nella penultima elezione del sindaco di Pisa; il secondo sono riusciti ad “incastrarlo” in una sterile polemica fra Monti e Berlusconi – che poi si è ri-alleato con quel che è “rimasto” dell’altro dopo le elezioni – col risultato che non è stato nemmeno ri-candidato. Oggi scrive su “Tempi”, e scrive cose serie: che altro può fare? Su “La bussola quotidiana” Massimo Introvigne – un’altra “testa pensante” del laicato cattolico – scrive praticamente tutti i giorni. Piuttosto, c’è da chiedersi che fanno quei movimenti che hanno anche la forza dei numeri, o, per lo meno, possono dare l’impressione d’averla.
Senti, Giulio Dante, dire a qualcuno che sta facendo una polemica sterile non mi sembra tutta questa fine ironia ! Soprattutto se mi metti sullo stesso piano dei fanatici anti-berlusconiani, veri fissati, mentre a me di Berlusconi importa poco o niente.
Poi, vedo rilanci al mittente la domanda su che fine abbiano fatto le minoranze creative cattoliche, praticamente assenti in queste ultime elezioni, ma la domanda è ancora aperta e sempre pertinente.
Chiudo la discussione sulla “polemica sterile”, che, nel mio intervento precedente, era quella, ai tempi della caduta del governo Monti, fra Scelta Civica e PDL. Quanto alle minoranze creative cattoliche, ho portato due esempi di come, in due occasioni successive, i partiti, e soltanto quelli, siano riusciti ad emarginare due validissimi esponenti delle medesime, addirittura nel rispetto della “eguaglianza fra i sessi”! Quanto poi a quella, che potremmo chiamare “strategia di condizionamento dei candidati”, so che ha funzionato in passate consultazioni elettorali, una volta in positivo, e due, purtroppo, in negativo; e queste due, non certo per colpa dei movimenti cattolici che l’avevano adottata. L’esempio positivo è stato l’elezione del presidente della regine piemontese: ha sottoscritto l’impegno, ed è stato eletto ( grazie anche, va riconosciuto, al parziale successo dei grillini, che hanno tolto voti più alla sinistra che alla destra). I casi negativi sono stati: 1) la contemporanea elezione del sindaco di Torino, dove un candidato di centro-destra ha rifiutato la sottoscrizione, il voto cattolico s’è disperso fra “listerelle” insignificanti, ed è diventato sindaco un politico di centro-sinistra, dichiaratamente favorevole all’istituzione del “registro delle coppie di fatto”, anticamera, come ben sappiamo, del “matrimonio-gay”; 2) le elezioni siciliane, in cui il candidato di centro-sinistra è diventato governatore col voto d’una percentuale infima degli aventi diritto: era stato richiesto al candidato di centro-destra di sottoscrivere il sopra ricordato impegno, e per tutta risposta una delle liste che lo sostenevano ha candidato un esponente dell’Arci-gay. Risultato: ha vinto l’astensione, ma l’astensione non elegge né governatore, né consiglieri.
Riconosco che queste mie considerazioni non sono risposte alle domande di Amicone e della Morresi, ma, caso mai, spunti aggiuntivi di discussione. Con questo saluto tutti.
Ancora: le minoranze creative ci sono, anche sul territorio, ma se sono minoranze, per quanto creative, perdono rispetto alla maggioranza scarsamente fantasiosa. La stessa Todi e’ stato un tentativo mal riuscito, ma certamente fantasioso. Se Amicone e la Morresi sono creativi, suggeriscano loro qualcosa di un po’ più creativo che votare per Berlusconi.
Cisco, che ci piaccia o no finché Berlusconi sarà della partita noi cattolici se vorremo contare qualcosa, se vorremo far sentire la nostra voce non avremo altra alternativa che stare con lui o diventare degli utili idioti nel PD o delle patetiche marionette nell’UDC o in Scelta Civica. E quando per fattori anagrafici o giudiziari Berlusconi si metterà da parte o verrà messo da parte, allora ci renderemo conto che la nostra posizione e la nostra voce saranno ancora più deboli. Senza l’anomalia nel panorama politico rappresentata in tutti questi anni da Berlusconi potremo contare ancora su gente come la Morresi, Amicone, Lupi, Toccafondi e tanti altri nelle università e nel paese, ma quando ci conteremo e valuteremo le nostre forze il risultato sarà drammatico e forse rimpiangeremo il nano di Arcore e i suoi bunga bunga.
L’alternativa e’ appunto essere creativi unendo le forze, perché purtroppo i cattolici stanno facendo la figura degli utili idioti anche nel PDL. Comunque il problema e’ pre-politico, se nella società noi cattolici siamo la minoranza, dovremmo almeno compattarci in modo dignitoso, come e’ accaduto per esempio nella giornata dei movimenti. La politica viene dopo, non prima dell’unità culturale dei cattolici, che a sua volta deriva dalla Fede.
prima di leggere in questo sito, credevo he solo a sinistra avessero la fissa, ma fissa fissa,, contro Berlusconi , e invece anche qua…il moralismo ci pervade.
Al di là della battuta, mi fanno effetto tutti quelli che tirano fuori Berlusconi sempre e comunque,un perfetto capro espiatorio, anche se non c’entra un tubo.
Poi, negli articoli di Amicone e Morresi si parlava di cattolici che non si candidano, e allora perché un Cisco, che capisce tutto , non si candida ?
Cioè, Amicone e Morresi si rivolgevano a noi, che ci facciamo i fatti nostri e poi vogliamo cantarle a chi si impegna da una vita in politica , in senso ampio, ma anche in senso stretto, come cattolico.
Negli anni della mia gioventù i miei democristiani ideali erano un De Gasperi, un La Pira, un Dossetti: Poi Moro, Zaccagnini, Martinazzoli. Li potevo votare anche se non condividevo tutto.
Ora si propone come modello politico cristiano nientemeno che Silvio Berlusconi, un vero esempio di “defensor fidei” a cui ispirarsi. Ha educato con le sue TV le giovani generazioni, ha scelto i suoi collaboratori tra le persone più oneste ed incorruttibili, ha emarginato i mafiosi mai includendo nelle sue liste persone sospette, ha redento giovinette avviate alla prostituzione, ha accolto nei suoi palazzi i frotte di pensionate al minimo e vedove in povertà offrendo allegri spettacoli educativi e seratine eleganti, ci ha tenuto su di morale raccontandoci barzellette e assicurandoci che tutto andava benone, per combattere la disoccupazione femminile ha offerto impieghi di hostess ben remunerati per intrattenere buoni rapporti coi potenti della terra, ha garantito qualche privilegio ai ricchi perchè non cadessero in povertà, ha garantito qualche privilegio alla Chiesa perchè facesse un po’ di bene, ha sempre rispettato la legge senza chiedere per sè o per i suoi amici alcuna legge “ad personam”.
Mi inginocchio davanti a tanto esempio di cristiano e propongo di avviare una causa di beatificazione.
Lo sosterranno i buoni cristiani, ma siccome, nonostante i miei sforzi, non mi sento un biuon cristiano, non me la sento proprio di votarlo. Pregate per la mia conversione.
che pesantezza, Beniamino Lori, ma sei ferrato su qualche altro argomento oltre la vita privata di Berlusconi?
ma quando Berlusconi non ci sarà più, a chi darete la colpa di tutto?con quali peccati privati altrui passerete il tempo, se non potrete più leggere avidamente di festini e minorenni ?io ci vedo della grandissima morbosità in tutti questi discorsi , alimentata da media morbosi, da p.m. morbosi e da gentaglia morbosa.
e poi, già che ci sono, quali sarebbero gli uomini perfetti che corrispondono ai tuoi elevatissimi ideali, che si battono per un ideale , che sarebbe stato meglio votare,dato che i politici da te citati sono tutti morti e si vota in terra?
dai, da un vero cristiano doc, certificato assente da tutti i peccati possibili, come te, mi aspetto dei nomi sensazionali !
( certo che la gente , per colpa di Berlusconi naturalmente, non capisce nemmeno più lo spirito costruttivo degli articoli sotto cui commenta, sono puro pretesto per sfogare una paranoia )
Cara Giovanna, forse non ti sei accorta che l’articolo di Amicone prendeva spinto dalle ultime elezioni politiche per parlare di quello che vogliono oggi i cattolici, quindi la fissa non è mia. Io mi candiderei volentieri, come penso anche molti altri cattolici, peccato che non si sa dove, non c’è più un luogo dove si può realmente fare politica nel campo moderato, tanto che pure i validi Lupi, Mauro, Buttiglione ecc fanno fatica. Fondiamo l’ennesimo partito?
Caro Cisco, veramente a me, che pure notoriamente non sono un’aquila, sembra che l’articolo sotto cui stiamo commentando sia della Morresi e che si prenda spunto dalle elezioni amministrative e che Berlusconi c’entri ben poco.
La mia semplice impressione è che i cattolici all’interno dei partiti più grandi, vadano di fatto a rimorchio delle maggioranze non cattoliche e “non creative” presenti in tali realtà.Mancano alternative valide alle posizioni liberali o radicalborghesi prevalenti nel panorama sociopolitico.E’ un problema di tutto il mondo cattolico, non solo dei politici. O noi cattolici elaboriamo posizioni originali in linea con la nostra Tradizione. o continueremo ad essere serbatoio di voti per altri che professano idee o ideologie ben lontane dal nostro modo di pensare.Grazie ad Assuntina Morresi per l’articolo positivamente “provocatorio” , comunque.
dove sono finiti i “pastori” che guidano il gregge? è questa la domanda che sta dietro “dove sono le minoranze creative”
A dire il vero, una cosa buona Alemanno l’aveva fatta, un paio d’anni fa: aveva concesso il Campidoglio ad una giornata di studio sull’unità d’Italia di cui ricorreva il centocinquantenario, nella quale storici qualificati e competenti in materia avevano il coraggio di “parlar male di Garibaldi”, ossia di criticare, non l’unità come tale, ma il modo “ideologico” con cui era stata attuata, da forze politiche portatrici d’una cultura anti-cristiana.
Detto questo, le elezioni amministrative hanno, ancora una volta, dimostrato la mancanza, non solo di “gente presente sul territorio”, ma anche, e soprattutto, di gente capace d’amministrare adeguatamente un comune; e, in particolare, un comune come Roma, che da solo ha una popolazione superiore a quella della maggior parte delle province, ed anche di qualche regione.
Che fare, allora? Innanzitutto, collegarci fra tutte le realtà cattoliche organizzate e presenti sul territorio; poi, compilare una bella lista dei “princìpi non negoziabili”, e farla sottoscrivere – anche alle politiche, se la tanto promessa da tutti, e non mantenuta da nessuno, “riforma della legge elettorale” ci regalerà le preferenze o l’uninominale – a ciascun candidato, con l’impegno, firmato con firma autenticata, a sostenerli anche violando la disciplina di partito. Se il candidato accetta di sottoscrivere un simile impegno, avrà l’appoggio elettorale dei movimenti che organizzano il “family day” e le altre manifestazioni a favore della famiglia e della vita. Se non lo fa, si vada a cercare i voti all’Arcigay e dintorni.
Urgente, però è ormai un’altra cosa: organizzare una mega-manifestazione a favore della famiglia naturale, prima che inizi in parlamento la discussione della legge Bondi-Galan, o, almeno, prima che si concluda. E vediamo un po’ di prendere, così, in contropiede questi paladini dell'”orgoglio buhaiolo” (traduzione in toscano “politicamente scorretto” di “gay pride”)