Altare della “Patria desnuda”. Denunciate due persone per foto «oscena» al Vittoriano

Di Redazione
05 Luglio 2017
Ministero della Difesa risponde all'interrogazione di Gasparri seguita alla copertina di Tempi: due partecipanti identificati e deferiti all'autorità giudiziaria

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A quattro mesi di distanza dalla “protesta” delle femministe che hanno deciso di festeggiare l’8 marzo mostrando il sesso a cielo aperto sulla scalinata dell’Altare della Patria, finalmente il governo ha battuto un colpo. Giovedì 16 marzo, infatti, la foto della manifestazione, messa in copertina da Tempi, era stata fatta oggetto di una interrogazione del senatore Maurizio Gasparri ai ministri della Difesa e dell’Interno; e ieri, per la penna del sottosegretario Gioacchino Alfano (Difesa), è arrivata la risposta.

Ai ministri interrogati, Gasparri chiedeva conferme circa la veridicità della fotografia circolata in rete e, nel caso in cui non si fosse trattato di un fake, domandava «come sia potuto accadere che sul monumento simbolo della Patria e dell’identità nazionale sia stato possibile compiere un gesto così provocatorio ed osceno, che ha oltraggiato la memoria dei tanti italiani caduti per rendere l’Italia unita e libera e che hanno nel “milite ignoto” lì sepolto il loro simbolo». Il senatore chiedeva inoltre «se la Guardia d’onore che presidia il sacello del milite ignoto e le altre forze di sicurezza poste a presidio dell’Altare della Patria non abbiano ritenuto opportuno intervenire».

Riportiamo di seguito la risposta del ministero della Difesa firmata dal sottosegretario Alfano.

L’evento menzionato dall’interrogante ha coinvolto, per pochi secondi nel pomeriggio dell’8 marzo scorso, circa venti persone – tra cui un uomo e un bambino – che si sono radunati facendosi fotografare sulla scalinata dell’Altare della Patria con vestiti sgargianti, parrucche colorate e gonne sollevate.

Per quanto attiene al personale di guardia al Sacello del Milite Ignoto, va precisato che i militari, già di per sé impossibilitati a rilevare il fatto a causa della notevole distanza dal luogo dell’evento, non avrebbero comunque avuto titolo a intervenire in quanto le consegne del servizio ne impongono lo svolgimento in maniera rigorosamente circoscritta – e senza alcuna possibilità di allontanamento – all’area del Sacello, sulla quale si esaurisce la responsabilità dell’Ente militare.

Per completezza d’informazione e per una precisa contestualizzazione dell’episodio, si fa presente che il personale operante nell’area per conto del MIBACT, Dicastero titolare del settore interessato dall’accaduto, è intervenuto informando altresì le Forze dell’Ordine.

Infine, il Comando Provinciale Carabinieri di Roma, titolare delle indagini, ha identificato due dei partecipanti all’evento, deferendoli all’Autorità giudiziaria per “manifestazione non autorizzata” e “atti osceni in luogo pubblico” aggravati dalla presenza di un minore.

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