Algeria, uccisi trentacinque ostaggi e quindici rapitori

Di Redazione
17 Gennaio 2013
Potrebbe aver avuto un tragico epilogo il sequestro di una quarantina di ostaggi stranieri da parte di un commando jihadista nel Sahara algerino. Intanto, in Mali, si continua a combattere.

Potrebbe aver avuto un tragico epilogo il sequestro di una quarantina di ostaggi stranieri da parte di un commando jihadista nel Sahara algerino. Secondo Al Jazira, 35 ostaggi e 15 rapitori sarebbero morti in uno scontro a fuoco scoppiato dopo che i terroristi erano usciti dall’impianto per l’estrazione di gas al confine con la Libia. Anche l’agenzia di stampa mauritana Ani ha citato fonti jihadiste secondo cui sarebbero morti 34 ostaggi e 15 rapitori. Sono due americani, tre belgi, un giapponese e un britannico i soli ostaggi sopravvissuti.

Per ora i media francesi si limitano a confermare un’operazione delle forze speciali algerine, senza fornire bilanci. La situazione appare ancora molto confusa, perché l’impianto – gestito dalla britannica Bp, dall’algerina Sonatrach e dalla compagnia norvegese Statoil e situato a Tigantourine, 40km da In Amenas (nella foto), non lontano dalla frontiera libica – è in pieno deserto e le notizie arrivano frammentate e difficili da confermare. In mattinata, secondo l’emittente privata algerina Ennahar, che citava “una fonte ufficiale”, erano riusciti a fuggire “quindici stranieri, tra cui una coppia francese; e, secondo l’agenzia di notizie algerina, Aps, erano riusciti a scappare dall’impianto 30 algerini, magari lasciati andare dagli islamisti che è probabile vogliano concentrarsi sugli ostaggi occidentali. In mattinata i sequestratori avevano espresso la disponibilità a negoziare purché l’esercito algerino si allontanasse dall’area nelle vicinanze dell’impianto.

Intanto, in Mali, si continua a combattere. La Francia ha portato a 1.400 gli uomini sul terreno (2.500 l’obiettivo finale, secondo quanto anticipato nei giorni scorsi). Nella notte ci sono stati nuovi scontri tra l’esercito maliano, sostenuto dalle truppe francesi, e gli estremisti jihadisti che circondano la città di Konna, nel settore centrale.

Dall’Ue è arrivato il via libera alla missione Eutm di addestramento e formazione dell’esercito maliano. La missione era in programma da tempo, ma i ministri degli Esteri dei 27, convocati in riunione straordinaria, hanno deciso di accelerare i tempi: la missione (formata da 400-500 uomini, la metà dei quali istruttori) potrebbe essere operativa già a metà febbraio, una settimana prima del previsto. L’Italia, ha annunciato il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, ha dato una disponibilità “fino a 24 uomini”. Non ci saranno invece soldati italiani impiegati direttamente sul terreno, ha confermato il ministro. (AGI)

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