
Alessandro D’Avenia: «Racconto la Palermo del ’92, un inferno in cui emerge la salvezza»
Ormai alla seconda settimana di programmazione il film Bianca come il latte, rossa come il sangue continua rimanere ancorato alla seconda posizione del box office italiano, superato solo da Oblivion, il blockbuster con Tom Cruise appena uscito in Italia. Un successo che segue le orme del bestseller di Alessandro D’Avenia da cui la pellicola è tratta e che forse nemmeno il prof 2.0 poteva prevedere.
SICILIA E ADOLESCENZA. Ora, a tre anni di distanza dall’esordio e a due dal secondo lavoro, Cose che nessuno sa, D’Avenia è pronto a proporre ai lettori il suo terzo romanzo, attualmente in fase di stesura finale. Il libro, di cui non si conosce ancora il titolo definitivo, racconterà la Palermo dei primi anni Novanta, che D’Avenia visse come studente. Erano gli anni in cui la mafia dimostrava il suo efferato potere con le uccisioni di Paolo Borsellino e Giovanni Falcone, cui un anno dopo sarebbe seguita la tragica scomparsa di Padre Pino Puglisi, che lo scrittore aveva conosciuto quand’era studente al Liceo Classico Vittorio Emanuele II e da cui era rimasto fortemente affascinato: «L’intenzione è raccontare questo inferno in cui al contempo, come sempre accade a Palermo, emergono fortissimi bagliori di salvezza», ha spiegato in un’intervista all’Ansa. Al romanzo presto seguirà la pubblicazione di un saggio ispirato alle migliaia di lettere ricevute dagli studenti sui grandi temi della vita: «Ho diviso per capitoli i temi più ricorrenti facendo rispondere a queste domande i grandi della letteratura, ovvero Dostoevskij, Baudelaire, Dante. Ho ultimato la prima stesura, ma ho deciso di farlo decantare».
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