
«Albertini? Professionale, trasparente, onesto: continuerà nel solco tracciato da Formigoni»
Amministratore della macchina statale di comprovata abilità, persona sensibile alle esigenze della scuola e dell’impresa, nonché uomo con relazioni importanti anche fuori dall’Italia, soprattutto in ambito europeo, Gabriele Albertini è, secondo Carlo Secchi, l’ex rettore della Bocconi, il candidato migliore per guidare la Lombardia, la «persona giusta per ridare impulso allo sviluppo della Regione» e per restituire alla sua immagine «lo smalto» che in questi mesi un po’ ha perso. Il tutto garantendo la continuità a quelle eccellenze che hanno caratterizzato la presidenza uscente. Secchi, anch’egli firmatario dell’appello dei 100 per Albertini, ha voluto spendere parole di elogio nei suoi confronti, alla luce delle esperienze condivise con lui sia a Milano sia in Europa.
Perché si è schierato a sostegno di Albertini?
Mi è sembrata una buona idea: conosco Albertini da quando è stato sindaco di Milano e ho avuto modo di lavorare con lui sia da rettore della Bocconi sia in ambito europeo alla Commissione per i trasporti e il turismo, di cui è vicepresidente, mentre io sono coordinatore della rete infrastrutturale e trasporti. Di lui ho sempre apprezzato professionalità, trasparenza e onestà e personalmente trovo che sia del tutto adatto a ricoprire il ruolo di cui si parla.
Perchè?
Albertini è ottimo per quanto riguarda la messa a punto della macchina pubblica: sono certo che saprà mettere a frutto le sue grandi doti di amministratore per ridare smalto all’immagine della regione. E sarà in grado di far proseguire sulla strada dell’eccellenza quei settori che sono sempre stati i punti di forza della regione: sanità, istruzione e servizi sociali.
Lei è stato rettore della Bocconi, cosa crede che possa fare Albertini per l’istruzione?
Anzitutto vorrei ricordare che le premesse per lo sviluppo degli ultimi anni degli atenei milanesi sono state poste proprio quando lui era sindaco: Albertini ha fatto un notevole lavoro di coordinamento, nei limiti delle competenze che erano del Comune di Milano. Non dimentichiamo però che l’istruzione è materia di competenza centrale. Certo Albertini saprà valorizzare il contributo importante che ad essa viene dagli istituti di iniziativa privata (in Lombardia sono tante le esperienze positive anche se c’è ancora molto da fare) ma soprattutto dovrà promuovere l’istruzione professionale, la cui competenza invece è della Regione e il cui contributo alla crescita dell’occupazione oggi è decisivo.
E per la sanità?
Sull’eccellenza del modello lombardo non credo che ci sia da discutere, ma gli spazi per migliorare non mancano mai. Continuerà nel solco tracciato dalla presidenza uscente, affrontando i problemi che si stagliano all’orizzonte come quelli legati all’evoluzione demografica.
C’è poi il problema dell’economia.
Albertini è la persona giusta anche per ridare impulso allo sviluppo economico della regione, a partire da Expo. Con questo non intendo dire che Formigoni andasse sostituito, ma piuttosto che Albertini, potendo contare anche sui numerosi rapporti coltivati quando è stato presidente della commissione Affari esteri al Parlamento europeo, non potrà che fare bene. Lui proviene dal mondo dell’imprenditoria ed è perciò in grado di comprendere quali siano i problemi delle imprese e cosa può fare l’apparato burocratico per risolverli anziché aggravarli.
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