
Alanis Morissette a Milano, un meraviglioso revival rock – [link url=https://www.tempi.it/fotogallery/alanis-morissette-in-concerto-a-milano#axzz20lpVHHdE]Fotogallery[/link]
[internal_gallery gid=40941] Se lo spettatore chiudesse gli occhi, potrebbe immaginarsi senza problemi di essere a metà degli anni Novanta, visto che la voce di Alanis Morissette è esattamente quella che possedeva quando ha inciso Jagged Little Pill, nel 1995. Forte, estesa, inconfondibile. Come lo sono i suoi capelli, che ha sempre tenuto lunghissimi (a parte in un brevissimo periodo della sua vita), e che sono diventato un suo tratto distintivo.
Alanis Morissette sale sul palco dell’Ippodromo di Milano, all’interno della rassegna City Sound (ex Arena Jazzin’ Festival), con una quarantina di minuti di ritardo, per il solito vezzo delle rockstar che non vogliono suonare con il sole ancora all’orizzonte, ma pochi lamenti si sentono da parte del pubblico, che aspetta il suo ritorno in Italia da quattro anni o più. Comincia a cantare nascosta dalla scenografia mentre i suoi musicisti già si scaldano, e quando appare è esattamente come ci si aspetta che sia Alanis. Le gazelle dell’Adidas e le tute con cui girava tutti i suoi primi videoclip hanno lasciato il posto a pantaloni pieni di strass e modaioli, ma la carica è la stessa. Canta e balla da una parte all’altra per riuscire a salutare tutti quelli accorsi a vederla, per lo più trentenni che con i suoi album hanno affrontato l’adolescenza. Pochi i teenager presenti, colpa o merito del fatto che il nuovo album uscirà a fine agosto e che i suoi ultimi lavori non sono circolati granché nel circuito radiofonico e televisivo. Anche alle grandi capita qualche flop, ma Alanis non se n’è interessata molto, anche perché la sua vita privata ha prevalso su tutto negli ultimi anni, prima la relazione finita male con Ryan Reynolds, che poi ha sposato Scarlett Johansson, poi la nascita del figlio nel 2010 dal rapper Mc Souleye diventato suo marito, del quale nelle interviste parla con i lucciconi agli occhi tanto è innamorata.
Guardarlo tra il pubblico ieri sera l’ha fatta così emozionare da farle sbagliare un verso della sua canzone più famosa, Ironic, comunque continuata dal pubblico, che la cantava in una voce sola, a metà di una scaletta abbastanza prevedibile, visto che il concerto aveva il tono di un meraviglioso revival, un greatest hits per coccolare i fan, che continua a ringraziare. C’erano proprio tutte: You Oughta Know, Uninvited e la sua estensione difficilissima da eseguire, You Learn, Hands Clean, Hand in my pocket fino al gran finale Thank You, brano scritto dopo il suo viaggio in India e la scoperta della spiritualità, con il quale ha raggiunto l’apice del successo. Un arrivederci sperando che torni presto a prendersi il posto che le spetta, quello ai vertici delle classifiche.
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