
«Non chiamateli terroristi». La pericolosa linea editoriale di Afp su Hamas

Parigi. Hamas? Un “movimento palestinese” che resiste dinanzi a Israele, e non un’organizzazione terroristica. L’Afp, l’agenzia di stampa francese fondata nel 1835 e tra le più autorevoli al mondo, è al centro di una bufera mediatica a Parigi per il modo in cui sta trattando il conflitto tra Israele e Hamas, o meglio per il linguaggio utilizzato per descrivere i terroristi islamisti che hanno causato dallo scorso 7 ottobre almeno 1.400 vittime e 4.700 feriti tra gli israeliani.
«Il movimento palestinese Hamas»
A far scattare l’indignazione generale è un messaggio pubblicato dall’Afp su X venerdì 27 ottobre, consacrato ai bombardamenti dell’esercito dello stato ebraico sulla striscia di Gaza in risposta agli attacchi di Hamas. «Imperversano i combattimenti via terra sulla striscia di Gaza, bersaglio di bombardamenti israeliani senza precedenti tre settimane dopo l’inizio della guerra tra Israele e il movimento palestinese Hamas, tagliata fuori dal mondo in ragione del blocco delle telecomunicazioni e di internet», si legge nel messaggio.
La formula utilizzata dall’agenzia di stampa francese per definire Hamas, “movimento palestinese”, non è passata inosservata. Per Stéphane Le Rudulier, senatore dei Républicains, l’Afp avrebbe dovuto qualificare Hamas come un’organizzazione “terroristica” e non semplicemente come un movimento, linguaggio pericolosamente ambiguo. «Descrivete la realtà. La vostra banalizzazione del terrorismo è ignobile e pericolosa», ha attaccato il senatore gollista su X.
Da Afp a “Agence Mélenchon Presse”?
Anne-Laurence Petel, deputata di Renaissance, il partito del presidente Macron, si è chiesta sulla piattaforma social se l’Agence France Presse non sia diventata in realtà “l’Agence Mélenchon Presse”, in riferimento all’autocensura del leader giacobino Jean-Luc Mélenchon e dei suoi compagni di partito della France insoumise, che si ostinano a non etichettare Hamas come gruppo terroristico, lasciando intendere nei loro comunicati e dichiarazioni che Israele se l’è cercata. «Buongiorno Afp, #HamasTerrorists è ufficialmente considerata in Francia come un gruppo terroristico, dunque, perché prendere dei barbari per dei resistenti? E dei massacri di ebrei per una guerra convenzionale? Perché “dimenticare” i neonati decapitati e gli ostaggi a Gaza? Siete “l’Agence Mélenchon Presse?”», ha commentato Anne-Laurence Petel.
Julien Odoul, deputato del Rassemblement national, si è chiesto dal canto suo se «questo organo di stampa lautamente finanziato dalle nostre tasse avrebbe qualificato le Waffen-SS come un movimento tedesco nel 1945». «Che vergogna per questa officina goscista che risparmia deliberatamente i terroristi islamisti di Hamas», ha aggiunto Odoul. Ma c’è di più. La giornalista Judith Waintraub del Figaro ha avuto accesso a una nota di servizio della direzione dell’agenzia di stampa francese intitolata: “Consegne editoriali sulla copertura della guerra tra Israele e Hamas”.
Non chiamate i miliziani di Hamas “islamisti”
All’interno della nota confidenziale, viene indicato che Hamas può essere designato come un “movimento islamista palestinese”, ma che i soldati non possono essere descritti come “islamisti”. I giornalisti dell’Afp, inoltre, devono utilizzare la formula “combattenti di Hamas” e non il termine “terroristi”. Una posizione che il direttore dell’informazione dell’Afp, Phil Chetwynd, ha giustificato sul Figaro.
La parola “terrorista” «ha perso tutto il suo significato», secondo quest’ultimo, perché «tutti i governi autoritari del mondo utilizzano questo termine per parlare dei loro oppositori, per esempio. Noi privilegiamo i fatti di cui possiamo essere testimoni in prima persona». Lunedì 23 ottobre, Tsahal ha organizzato una proiezione a Tel-Aviv per mostrare ai giornalisti le atrocità commesse da Hamas lo scorso 7 ottobre. Nella sala, erano presenti circa 200 corrispondenti della stampa estera. La quasi-totalità dei giornalisti ha raccontato subito sui loro rispettivi media quanto visto nelle immagini diffuse da Tsahal: l’Afp non ha considerato l’evento importante da consacrarvi con urgenza nemmeno un lancio di agenzia.
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