
La tragedia dell’Afghanistan è il disastro di Biden

La tragedia dell’Afghanistan, cui il mondo intero assiste attonito in queste ore, è targata Joe Biden. Non perché sia sua la responsabilità dell’inizio della madre di tutte le “guerre infinite” degli Stati Uniti. Non perché fosse l’unico o il primo presidente americano ad aver pensato e tentato di riportare a casa i soldati americani e degli alleati Nato dopo 20 anni di conflitto. E neanche perché i talebani hanno ripreso il controllo del paese, come tutti immaginavano che, prima o poi, sarebbe successo senza il sostegno occidentale.
Il disastro di Biden in Afghanistan
La tragedia dell’Afghanistan è il disastro di Biden perché non doveva avvenire così, né così velocemente: la caduta rovinosa e improvvisa di Kabul di ieri, l’ingresso trionfante dei talebani che già annunciano la nascita del nuovo «Emirato islamico» dopo la fuga precipitosa del premier Ashraf Ghani in Uzbekistan, l’evacuazione in fretta e furia dell’ambasciata americana con gli elicotteri (come a Saigon nel 1975), l’invio di truppe occidentali aggiuntive per controllare l’aeroporto e permettere così a civili e militari di lasciare il paese (prima i militari però). Come scrive il New York Times in un editoriale, «non c’era alcun bisogno che tutto finisse in un simile caos».
Per capire quanto siano grandi gli errori di Biden, che non ha neanche pensato di rientrare a Washington alla Casa Bianca ma continua a soggiornare nella residenza estiva presidenziale di Camp David, basta ripubblicare le sue parole dell’8 luglio. A chi gli chiedeva se aveva ragione chi vedeva analogie tra la ritirata dall’Afghanistan e quella dal Vietnam, il presidente democratico rispose:
«Nessuna analogia, assolutamente. Zero. I talebani non sono l’esercito vietnamita. Non sono neanche lontanamente paragonabili in termini di capacità. Non vedrete mai persone issate dal tetto di un’ambasciata degli Stati Uniti in Afghanistan. Il paragone con il Vietnam non esiste».
L’Afghanistan come il Vietnam
Parole infelici dopo i fatti di ieri, quando le immagini della rocambolesca fuga americana dall’ambasciata di Kabul in elicottero hanno fatto il giro del mondo. Il fallimento e la figuraccia sono tali che l’ex ambasciatore degli Stati Uniti in Afghanistan durante la presidenza Obama, Ryan Crocker, ha dichiarato a The Spokesman-Review: «Pagheremo a lungo questi errori. Mi chiedo se davvero Biden sia in grado di guidare il paese».
«Che cosa abbiamo ottenuto, di duraturo e importante in Afghanistan», dopo migliaia di miliardi spesi «e almeno 2.248 militari americani morti?», si chiede ancora il Nyt. «E tutto è ancora più tragico sapendo che molti afghani che hanno lavorato con le forze americane sono stati lasciati alla mercé di un nemico senza pietà». Il riferimento è a traduttori, giornalisti, volontari della società civile lasciati soli a Kabul: saranno i talebani a decidere il destino di coloro che hanno aiutato il «nemico». «L’amministrazione Biden avrebbe potuto e dovuto preoccuparsi di proteggere chi ha rischiato tutto per costruire un futuro diverso».
Biden è sorpreso dalla vittoria dei talebani
Biden un mese fa definiva «altamente improbabile» che i talebani «conquistino tutto». Appena un mese dopo è successo e l’Associated Press scrive che il presidente, al pari del suo team, è «sorpreso» da quanto accaduto. Che Biden non conoscesse la debolezza e la mancanza di volontà dell’esercito afghano di difendere il paese dai talebani è forse peggio della imbarazzante dissoluzione in poche ore delle forze armate afghane. Oppure lo sapeva, ma la possibilità di racimolare qualche voto in più alle elezioni di midterm ha avuto la meglio.
Sam Lerman, veterano dell’Air Force, che nelle ultime ore ha tentato invano di aiutare a uscire dall’Afghanistan almeno i civili che aiutarono la sua divisione, dichiara senza concedere attenuanti: «Questa è incompetenza. Mai nella mia vita mi sono vergognato di essere americano. Oggi invece mi vergogno, profondamente». Se Abdul Ghani Baradar, leader talebano liberato tre anni fa da una prigione del Pakistan su richiesta degli Stati Uniti, è il grande vincitore dopo 20 anni di guerra, oggi Biden è il grande sconfitto.
Foto Ansa
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