
Abolita la festa del papà per non turbare l’alunno con due mamme
Martedì 19 marzo secondo la tradizione cattolica si festeggia san Giuseppe e in molte scuole italiane la festa del papà. Ma cosa succede su un bambino è figlio di genitori omosessuali?
È successo in una scuola di Roma, dove uno dei bambini ha come genitori due belle mamme. E il problema come è stato risolto? Dopo un consulto con una psicologa, la scuola ha deciso di cancellare la festa del papà, optando per una più generica festa della famiglia. Ma non tutti i genitori l’hanno presa bene e, anzi, molte famiglie hanno presentato un esposto al municipio di competenza.
Emma Ciccarelli, presidente del forum delle associazioni familiari del Lazio fa sapere che «quello che ci interessa non è la polemica ma il bene del bambino. Quanti altri bambini in Italia vivono senza avere accanto i genitori? Cosa dobbiamo fare cancellare tutte le feste? È questa la soluzione?».
La risposta è naturalmente sì per molte famiglie omogenitoriali. Giuseppina La Delfa, presidente delle famiglie arcobaleno e madre, insieme alla sua compagna, di due bimbe, rincara la dose parlando al Corriere della Sera: «Noi genitori omosessuali non vogliamo cancellare questa festa e nemmeno quella della mamma. Il problema si pone quando una maestra fa recitare la poesia “Quanto è bello il mio papà” a un bimbo che ha due mamme».
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18 commenti
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allora perchè non cancellare anche i compleanni? un bambino che compie gli anni in un altro giorno, per esempio in estate, può essere turbato dal fatto che stanno tutti festeggiando un altro e non lui.
La soluzione invece è proprio cancellare sia la festa della mamma che quella del papà; al loro posto si potrebbe istituire 1 festa unica, “dei genitori”, e problema risolto. Basta con le feste sessiste.
Aboliamo i compleanni: basta con questi inutili egoismi!
Aboliamo i giorni della settimana! come vi permettete di distinguere il lunedi dal mercoledi?! e poi perche’ il Venerdi deve essere piu bello degli altri? chiamiamoli tutti “giorDi”
Bella minchiata
Mi permetto di ricordare ai verbosi e accorati portavoce delle cosiddette famiglie arcobaleno che “figli di due madri” o “figli di due padri” NON ESISTONO ! ne’ in natura ne’, ad oggi, nel nostro ordinamento giuridico sotto forma di farsa ideologica, come peraltro accade purtroppo in altri stati. E’ e rimarra’ sempre bugia, equivalente a quella che afferma la superiorita’ di una razza su un’altra. E’ follia egoista sulla pelle dei deboli.
Care F.A., ma glielo direte prima o poi ai vostri bambini che hanno genitori biologici esterni alla coppia, o non glielo dite per paura che vi facciano qualche domanda scomoda?
I bambini non hanno paura della verità. Spesso siamo noi adulti ad averne, e questo mi pare uno di quei casi.
semplicemente non ci devono essere bambini con genitori dello stesso sesso..
semplicemente non ci devono essere bambini con genitori dello stesso sesso.. d’accordo i diritti delle coppie omosessuali ma stravolgere la natura non ha senso!!!
Che tristezza
spectator, ti stai forse guardando allo specchio?
Non è detto Beppe, può anche darsi che veda una mia foto.
Rispetto all’ipotesi di “cancellare tutte le feste”, quanto detto dalla presidente di FA – “Noi genitori omosessuali non vogliamo cancellare questa festa e nemmeno quella della mamma” – non può propriamente essere descritto come un “rincarare la dose”, no?
Per informazione, ecco il comunicato stampa ufficiale di FA sulla vicenda:
Comunicato Stampa: La scuola deve essere inclusiva. E includere significa aprire.
Come è noto, in una scuola materna romana frequentata da una bambina con due mamme, le maestre – dopo essersi consultate con gli altri genitori e con una psicologa del Comune – hanno deciso di organizzare al posto della “festa del papà” una “festa della famiglia”. Alcuni genitori però hanno protestato con veemenza, rivolgendosi al II Municipio e addirittura al Campidoglio, dove l’assessore Gianluigi De Palo ha definito la scelta delle maestre una “presa di posizione ideologica”.
Non è così. Chi (come, tra l’altro, molti genitori di Famiglie Arcobaleno) lavora in ambito educativo e conosce la pedagogia moderna, ma anche chiunque abbia scorso un piano dell’offerta formativa, sa che la scuola oggi deve essere innanzi tutto inclusiva. E includere non vuol dire rifiutare la tradizione, ma trasformarla, renderla più aperta. Riconoscendo, per esempio, che le realtà famigliari sono ormai le più diverse. Non è più possibile ricondurle tutte sotto l’ombrello rassicurante della famiglia mamma+papà, espresso dalla tradizione (in realtà recentissima) delle rispettive “feste”. Del resto tanti adulti cresciuti senza un genitore ricordano con pena come, da bambini, gli venissero inflitti questi festeggiamenti.
Lo sforzo di inclusione deve essere pragmatico. Molte scuole hanno semplicemente scelto di concentrarsi su celebrazioni diverse, per esempio una Festa del Mondo in cui raccontare l’origine etnica di tutti gli alunni. Altre hanno creato una bellissima “Festa di Tutte le Famiglie”. Altre hanno dato ad alcuni bambini un giorno in cui raccontare e festeggiare la propria famiglia “speciale”. Altre hanno scelto di far realizzare un oggetto per una persona amata: genitore, nonna, zio, amica… Si possono pensare ancora altre soluzioni. Festeggiare i papà e le mamme ci piace moltissimo. Ma occorre farlo in modo che nessun bambino si senta a disagio.
Invece di fare delle due feste un fortino della famiglia tradizionale, o un’arma per scoraggiare l’omogenitorialità, occorre trovare il modo di accogliere tutte le bimbe e i bimbi allo stesso modo. Naturalmente noi non accettiamo lezioni su quale sia il modo giusto di mettere su famiglia. Ma anche chi non condivide le nostre scelte non deve illudersi di poter cancellare le nostre famiglie punendo i nostri figli. Questo sì, sarebbe ideologico – e crudele.
Giuseppina La Delfa
Presidente Famiglie Arcobaleno – associazione genitori omosessuali
http://www.famigliearcobaleno.org
Ufficio stampa Famiglie Arcobaleno
Scusate se sintetizzo:
Tu/voi dite: siccome ci sono dei bambini che hanno (la disgrazia di avere) due mamme, facciamola finita con le feste che promuovono la famiglia tradizionale e sostituiamole con altra roba più politicamente corretta.
Ebbene, inutile dire che per coloro che hanno a cuore certe vetustà come la famiglia tradizionale (i quali, sia detto per inciso, considerano superfluo anche l’aggettivo “tradizionale” abbinato al sostantivo “famiglia”), la suddetta scelleratezza suona più o meno nel modo seguente:
Siccome in Italia ci sono un sacco di evasori fiscali, tanto vale sciogliere allegramente il corpo della Guardia di Finanza…
Oppure:
Siccome in Italia ci sono un sacco di ebrei e musulmani, facciamola finita con Natale e ripristiniamo la festa del Sol Invictus…
E se noi ti/vi ci mandassimo?
la famiglia omogenitoriale è di per se un male in quanto l’eventuale bambino è frutto di puro egoismo.
le coppie gay o lesbiche , che dicono di amarsi ma il oro amore è sterile, non perché qualcosa di fisico non funziona, ma perché due donne o due uomini non sono in grado di procreare e quindi pretendono egoisticamente di avere dei bambini:iper le lesbiche si devono far inseminare meccanicamente e per i gay pretendono l’adozione da altri.
questo loro atto egoistico e carico di menzogna pretende che altri atti pubblici vengano modificati per non far restar male il bambino che loro hanno messo in questa situazione.
La realtà non si cancella si cerca con menzogna di adattarla a qualche situazione, ma pretendere che il mondo si adegui a questo male, credo che non succederà mai
E’ vero che per i bambini di genitori separati oppure orfani , festeggiare la festa del papà o della mamma ha un significato particolare,ma secondo me camuffare una realtà dolorosa non aiuta ad affrontare il dolore. Una bambina che avevamo in affido alcuni anni fa( per gravi problematiche psichiche della mamma, che per questo motivo per alcuni mesi non l’ha potuta incontrare), partecipando ad una festa della mamma a scuola, è stata contentissima di cantare la dolce canzone proposta, felice di ricordare la mamma, cancellare la mamma sarebbe stato terribile per lei.
E così, inutile mettere pezze a queste tragedie vere e proprie, di bimbi fatti nascere da manipolazioni e compravendite varie ( tra l’altro VIETATE dalla vigente legge italiana ), come se la pezza della negazione potesse rendere meno atroce la loro sofferenza. Magari, contro ogni aspettativa e forzatura dei poveracci adulti di riferimento di quella bambina dell’articolo, magari lei sarebbe stata felice di sapere finalmente di avere un papà, anche lei come tutti i bimbi del mondo, e avrebbe in quella circostanza trovato il coraggio di manifestare il suo dolore per non conoscerlo e nemmeno poterlo nominare.
Quanto è chiesto a questi bambini comprati, quanta fatica , quanto dolore,quanta menzogna, piccoli schiavi dei desideri degli adulti.
“[…] Molte scuole hanno semplicemente scelto di concentrarsi su celebrazioni diverse, per esempio una Festa del Mondo in cui raccontare l’origine etnica di tutti gli alunni.[…]”
.. Chi ha scritto queste cose e’ rincoglionito! O_o