
A nessuno frega più nulla di Luna Rossa (ma intanto ci siamo persi Maurizia)

Che fine ha fatto Maurizia Paradiso? La domanda epocale m’è sorta spontanea osservando, in questa fine gennaio ’21, le grottesche evoluzioni delle barche aliene che svolazzano nel golfo di Auckland dandosi battaglia per la Prada Cup. Ma le avete guardate? Certo che no, l’oblio è calato sulla Coppa America che tanto vi entusiasmò all’inizio del Terzo Millennio.
Ricordo quell’Italia priva di pensieri, di crisi e di Covid, che faceva le notti bianche spasimando per Luna Rossa, ricordo che scrissi uno dei miei pezzetti cinici, ma non bari, rilevando il ridicolo di un popolo di navigatori che si era trasformato in un popolo di skipper, pensa te. Raccontai della zia insonne che discettava di bolina mentre io avrei preferito che discettasse di trofie al pesto rinforzate o al limite di Puccini (le piace la lirica). Niente, fui l’unico, isolato e fantozziano, a urlare che era tutta una cagata pazzesca e che preferivo, di notte, guardare Maurizia e i suoi programmi porno-soft.
Ovviamente era uno dei miei soliti paradossi (insomma). Venni sommerso da un mare di insulti dai velisti benpensanti che albergavano in voi. Ora, due decenni dopo, a parte giornali e tv (per via degli sponsor, ma molto meno) e a qualche velista non domenicale, di Luna Rossa non frega più niente a nessuno. La zia è tornata alle trofie e a Puccini. Purtroppo, però, con tutti questi canali, ci siamo giocati Maurizia.
Foto Ansa
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