
A chi conviene che questo governo vada avanti?

A chi conviene la permanenza di questo esecutivo? Alla Lega, sicuramente, anche se fino a un certo punto. Ma agli altri? E al paese?
Un recente report di Unimpresa ha mostrato come nell’ultimo anno sia raddoppiata la velocità di crescita del debito pubblico.
«Da gennaio 2018 a gennaio 2019 – segnala Unimpresa in una nota -, la voragine nei conti dello Stato si è allargata di 71 miliardi di euro al ritmo di quasi 6 miliardi al mese e con un incremento del 3,10 per cento. Nei dodici mesi precedenti, invece, il debito è salito a un ritmo sostanzialmente pari alla metà ovvero di 35 miliardi annui, poco meno di 3 miliardi al mese e con un incremento, tra gennaio 2018 e gennaio 2017, dell’1,56 per cento».
71 miliardi in un anno
Secondo l’analisi di Unimpresa, basata su dati della Banca d’Italia, «il debito pubblico negli ultimi dodici mesi ha raddoppiato la sua velocità di crescita passando da un ritmo di 2,93 miliardi al mese (registrato tra gennaio 2018 e gennaio 2017) al ritmo di 5,92 miliardi al mese registrato nei 12 mesi successivi (da gennaio 2018 a gennaio 2019). Il debito pubblico era a quota 2.251,4 miliardi a gennaio 2017 ed è salito di 71,02 miliardi (+1,56%) arrivando a 2.286,9 miliardi a gennaio 2018; è poi aumentato di altri 71,02 miliardi (+3,10%) arrivando a 2.358,1 miliardi a gennaio scorso».
Il voto in Basilicata
Insomma, tutti numeri che confermano come non solo, dopo un anno di governo gialloverde, ci sia stata un’inversione di tendenza, ma che, anzi, i nostri conti siano peggiorati.
Dal punto di vista politico, le due compagini di governo stanno vivendo un momento dalle fortune speculari e contrapposte. La Lega ha visto raddoppiare i propri consensi nel giro di dodici mesi, il M5s dimezzati. L’ultima conferma arriva dal voto regionale della Basilicata con un centrodestra che, dopo 24 anni, conquista una regione rossa superando il 40 per cento (la Lega al 19), mentre i cinquestelle dimezzano le loro percentuali (qui alle politiche li aveva votati il 44 per cento della popolazione).
M5s, solo danni
Ma, al di là delle opposte fortune elettorali, forse è il caso di iniziare a chiedersi se questo governo abbia ancora un senso o meno. Se la Lega può perlomeno vantare a proprio merito la dura lotta agli sbarchi (vero e principale motivo della fortuna di Salvini), ma poco altro perché la flat tax è un brodino e l’autonomia regionale è rimandata un giorno sì e l’altro pure, cosa può dire di aver fatto il M5s? Solo danni: il reddito di cittadinanza è la classica misura statalista e assistenzialista, la spazzacorrotti è a forte rischio di costituzionalità, le contorsioni su Tav e Tap sono all’ordine del giorno.
Le elezioni Europee saranno uno spartiacque per la stessa Lega eM5s per comprendere fino a che punto a loro stessi convenga tenere in vita questo esecutivo. I dati di Unimpresa hanno già certificato che al paese non conviene.
Foto Ansa
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