Dopo Lionello sarà Gullotta la voce italiana di Woody Allen

Di Paola D'Antuono
15 Marzo 2012
Il comico prende il posto del suo storico amico e collega del Bagaglino, a cui il regista americano era molto legato. Una voce indimenticabile, come tante altre nel doppiaggio italiano, da Claudio Capone al mitico Ferruccio Amendola.

To Rome With Love è il titolo definitivo del nuovo film di Woody Allen, in uscita il 20 aprile. Il regista premio Oscar per la sceneggiatura di Midnight in Paris, la sua ultima, esilarante commedia, dopo aver dichiarato di voler fare solo il regista ha ceduto alla tentazione di tornare davanti alla cinepresa, con buona pace dei tantissimi fan dei suoi monologhi sarcastici e strampalati. In Italia, per lunghissimo tempo, è stato Oreste Lionello il doppiatore ufficiale del maestro, da Prendi i soldi e scappa (il secondo film di Allen, uscito nel 1969), all’ultimo film da protagonista, Scoop (2006). La sua voce è stata in grado di rendere perfettamente l’incedere nervoso e quasi balbuziente del regista, così simile alla voce originale da impressionare. Purtroppo nel 2009 il volto storico del Bagaglino è scomparso, con grande dolore di Woody Allen che si dichiarò molto rattristato dalla perdita: «Oreste Lionello mi ha reso per anni un attore molto migliore di quanto non fossi veramente. Ci siamo conosciuti personalmente e mi è sempre sembrato un uomo molto amabile».

Ora, a tre anni di distanza dalla sua morte, un suo collega e amico prenderà il suo posto nella nuova pellicola To Rome With Love: è Leo Gullotta, con cui per anni Lionello ha diviso il palco del Salone Margherita. L’attore si dichiarato onorato di prendere il posto di uno dei più grandi cabarettisti italiani e di essersi emozionato all’idea di avere la possibilità di seguire le sue orme: «Il rispetto e l’ammirazione per lui, trasferiti alla coscienza che è da sempre la voce di Allen, mi hanno senz’altro dato un motivo d’impegno in più». Gullotta a raccontato al Messaggero di essere stato seguito, nel corso del doppiaggio del film, dal coach americano di Woody Allen, che è rimasto con lui dall’inizio alla fine e che con occhio vigile e attento ha seguito scrupolosamente ogni inquadratura: «Tutti sappiamo come sono fatti gli americani, non si perdono un solo particolare, non un solo respiro. A me ha fatto anche piacere, la sua presenza». Dovremo aspettare ancora un mese prima di poter esprime il nostro giudizio sul “nuovo” Woody Allen italiano, ma l’esperienza ci ricorda che è sempre molto difficile salutare una vecchia voce, è come se il personaggio non fosse più quello di prima. In questi giorni, come tempi.it ha già raccontato, il pubblico televisivo italiano si sta mobilitando per impedire che Ilaria Stagni e Liù Bosisio siano sostituite nei loro ventennali ruoli come Bart e Marge Simpson. Un addio che le voci italiane dei personaggi gialli avrebbero volentieri evitato, ma che pare ormai certo (alla base ci sono fortissimi problemi contrattuali).

E che dire di Ferruccio Amendola, scomparso nel 2001, che ha lasciato orfani le voci italiane di Robert De Niro, Sylvester Stallone, Dustin Hoffman e Al Pacino che da anni vengono doppiati da voci diverse, che cambiano spesso da film a film, lasciando in chi guarda la sensazione che niente sia più come prima. Riuscireste a immaginare Antony Hopkins con una voce che non sia quella di Dario Penne? Francamente no, anche se Penne non è stato l’unico a doppiare il premio Oscar per Il silenzio degli innocenti (ma i suoi colleghi hanno avuto questo privilegio in film decisamente meno noti). La scuola italiana di doppiaggio non ha rivali, non basterebbero intere pagine per citare tutti i grandi artisti della voce: impossibile non citare il grande Claudio Capone, storica voce di Ridge Forrester, il mascellone di Beautiful e voce narrante di Super Quark, morto prematuramente nel 2008 e il mitico Sergio Di Stefano, il Dr. House italiano, scomparso nel 2010 e sostituito dal bravo Luca Biagini, attore di Centovetrine e doppiatore, tra gli altri, di John Malkovich. In questi ultimi anni a farla da padrone per le voci maschili sono soprattutto Luca Ward (Jean Claude Van Damme, Antonio Banderas, Eric Roberts, Kevin Costner, Kevin Bacon, Alec Baldwin, Viggo Mortensen, Dennis Quaid, Steven Seagal), successivamente diventato famoso anche come attore e Francesco Pannofino, ottimo interprete della voce italiana di George Clooney. Denzel Washington e molti altri, nonché attore comico e apprezzatissimo nella serie Boris, in cui interpretava il regista René Ferretti. Tra le più apprezzate doppiatrici italiane. oltre alle già citate Ilaria Stagni e Liù Bosiso, impossibile non menzionare il clan Izzo, le sorelle Simona, Fiamma, Giuppy e Rossella e la figlia di quest’ultima, Myriam Catania, che doppiano la maggior parte delle attrici straniere, assieme a Mavi Felli e Chiara Colizzi. Tantissimi sarebbero ancora i doppiatori affermati e quelli che si stanno formando negli anni, che tengono alta la bandiera di un mestiere difficile e appassionante, forse ingiustamente sottovalutato ma ricco di impegno e professionalità e che ha reso la voce italiana, un strumento imprescindibile e prezioso per i più grandi attori hollywoodiani.

Twitter: @paoladant

Articoli correlati

0 commenti

Non ci sono ancora commenti.