Se George Clooney è gay lo sapremo nell’aldilà

Di Elisabetta Longo
05 Marzo 2012
Continuano le voci sulla presunta omosessualità del grande divo. Nonostante sia sempre affiancato da bellissime donne, da Elisabetta Canalis alla sua fidanzata attuale Stacy, i giornali di gossip continuano da anni a supporre che si tratti di coperture. E forse la verità non la sapremo mai.

È l’uomo più bello del mondo, lo scapolone per antonomasia, il più sognato dalla parte femminile (e non solo) del mondo. È George Clooney, partito dall’interpretazione del dottor Ross in E.R. e poi consacrato da tantissimi film. Ma ancora di più dalle copertine dei giornali. Chi si ricorda i nomi delle sue fidanzate? Quasi nessuno, sono infatti per lo più poco famose, a parte lei, Elisabetta Canalis. Una delle storie d’amore più chiacchierate degli ultimi anni, forse perché improbabile, il divo di Hollywood e l’ex velina, uno con un amore totalizzante per l’Italia e il lago di Como, l’altra con un accento inglese tragicomico. Le insistenti voci sulla presunta omosessualità dell’attore sono apparse proprio all’epoca di questa osservatissima relazione. Colpa del suo migliore amico Brad Pitt e di un’intervista che rilasciò nell’agosto 2009. «Io e Angelina ci sposeremo solo quando anche George si potrà sposare con il suo compagno. Non c’è niente di male a dichiarare la propria omosessualità, io e Angie ci battiamo da sempre per i diritti delle unioni gay». Poco bastò la smentita, la sottolineatura da parte di Brad del fatto che si trattasse di una battuta, ormai il gioco del telefono dell’omosessualità di George era partito.[internal_gallery gid=25527]

Sarà anche per questo che la popolarità di George è in costante aumento e le aziende fanno a gare per averlo in uno spot? Nel frattempo lui e Ely si sono lasciati, con tanto di comunicato stampa, e lui adesso si porta dietro su tutti i red carpet del mondo la biondona Stacy, accessorio ideale e silenzioso per apparire al meglio davanti ai fotografi. Sarà per questo che le voci sulla sua omosessualità continuano, per quella passione che sembra così fiction. Tanto che qualche giorno fa l’attore, per la prima volta, ha detto al magazine americano The Advocate: «Ma la mia vita privata è per l’appunto privata e io ne sono felice. A me non interessa ciò che pensa la gente. Credo che anche quando sarò morto, continueranno a chiedersi se sono gay oppure no». Dovrebbe stare attento però il nostro George alle biografie postume, come è successo a Cary Grant, Humphrey Bogart e Clark Gable, grandissimi attori degli anni d’oro del cinema sulla cui sessualità ci si interroga ancora oggi.

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