
Zelig 2012: Bisio e Cortellesi come Stoppa e Morelli
Diceva nel 1700 il chimico e biologo francese Antoine Laurent de Lavoiser: “Niente si crea, niente si distrugge, tutto si trasforma”. Così devono aver pensato anche gli autori di Zelig, che nelle puntate della nuova serie, in onda dal 13 gennaio, riproporranno grazie all’interpretazione di Claudio Bisio ePaola Cortellesi un “must” della radiotelevisione italiana, monopolistica, degli anni ’60: Eleuterio e Sempretua, una serie di sketch che trasmessi con enorme successo sulle onde radiofoniche, alla domenica mattina, nel mitico programma “Gran Varietà”. I protagonisti, a quel tempo, erano Paolo Stoppa eRina Morelli, nei panni di una coppia sempre in lite per futili motivi. Non un dialogo, ma due monologhi che si intrecciavano attraverso lettere (oggi, probabilmente, si userebbero gli sms o twitter) alla ricerca di una riconciliazione familiare sempre più difficile.
Era una comicità con ritmi puramente teatrali, scritta e interpretata con eleganza, proposta ad un pubblico non d’elite ma educato alla conversazione “in italiano”. Era un’Italia in cui la famiglia rappresentava un ambito riconosciuto dalla cultura sociale, tanto da riderci sopra anche con cattiveria (le battute sulla suocera di lei si sprecavano) e forse il grande successo fu dovuto anche a questa “dissacrazione” del formalismo del rapporto a due.
Siamo curiosi di vedere che effetto farà la riproposizione all’interno di uno spettacolo dal grande ritmo comeZelig, anche se la scenetta “teatrale” non è una novità per il programma di Gino & Michele: la panchina diAle & Franz era la rivisitazione del classico Sig. Veneranda, tratto dalle antologie delle nostre classi elementari. Sarà interessante confrontare il tasso di qualità teatrale tra la coppia storica Stoppa – Morelli e i neofiti Bisio – Cortellesi. E i testi avranno la stessa qualità del vocabolario italiano dello sketch originale?
Sia come sia, questa scelta conferma che la cosiddetta “nuova televisione” sta pescando sempre più nella tradizione del varietà degli anni d’oro della Rai: l’operazione di Fiorello ne è la dimostrazione lampante e ora anche Zelig si accoda al trend vincente. Se la rivisitazione in chiave moderna di “Eleuterio e Sempretua” sarà convincente, se il pubblico risponderà con divertimento, se la critica televisiva spenderà qualche parola in più per questo “revival”, vorrà dire che la rincorsa alla tivù di qualità, anche nell’intrattenimento in prima serata, sarà compiuto e i responsabili dei palinsesti televisivi dovranno tirare le necessarie conclusioni. Buona fortuna, Zelig!
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