Contenuto riservato agli abbonati
Scrivo dopo che è già stato scritto tutto su papa Francesco. Meno male. Sono alleggerito dal compito di inserire la sua figura nel mosaico della storia universale. Devo dire che ci ha pensato lui a liberarmi da questo peso ridicolo e presuntuoso. Negli ultimi mesi – quando si sentivano i passi della morte avvicinarglisi – mi vergogno a dire che avevo soppesato il lascito del suo pontificato, ritrovandomi a segnalare i pro e i contro, pensando a quale articolo avrei potuto scrivere. Mi sono rifiutato di mettermi a scrivere un articolo precotto, cui pure la professione di giornalista talvolta costringe.
Avete visto quanti articoli del medesimo vaticanista o intervistatore sono apparsi sullo stesso quotidiano il giorno stesso (sul sito internet) o il mattino dopo (sulla carta) l’annuncio della morte del Papa? Non pezzi improvvisati, trafelati, dove la sintassi è travolta dall’emozione, ma scritti con citazioni perfette, costruzioni ingegneristiche sul significato epocale e rivoluzionario ...
Contenuto a pagamento
Per continuare a leggere accedi o abbonati
Abbonamento full
€60 / anno
oppure
Abbonamento digitale
€40 / anno