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Bandiere dei sindacati Cgil e Uil durante uno sciopero generale nel 2024 (foto Ansa)
Su Scenari economici Fabio Lugano scrive: «Dopo le marcate contrazioni registrate nel 2022 (-3,3 per cento) e nel 2023 (-3,2) a causa dell’impennata dell’inflazione, il 2024 ha visto un’inversione di tendenza con una crescita dei salari reali del 2,3 per cento. Tuttavia, come evidenziato nel rapporto, questa crescita non è stata sufficiente a colmare il divario creato dall’alta inflazione, lasciando i lavoratori con un potere d’acquisto inferiore del 7,9 per cento rispetto alla fase pre-Covid (gennaio 2025). Comunque è evidente che dal 2008, dalla grande crisi finanziario, o, per essere precisi, dalla crisi del debito del 2011, i lavoratori italiani hanno visto erodere le proprie remunerazioni. Eppure il governo ha fatto le riforme che voleva la Ue, ha contenuto le spese, ha alzato l’età pensionabile, ha venduto tutto o quasi. Sono stati creati ben due governi tecnici eterodiretti, Monti e Dr...
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