Contenuto riservato agli abbonati
È stato espulso insieme al suo entourage dal corteo del 1° Maggio a St. Etienne e fatto oggetto di lanci di vernice da parte di attivisti pro-Palestina e militanti dell’estrema sinistra di La France Insoumise (Lfi), ma Raphael Glucksmann, figlio del filosofo André e capolista per il Partito Socialista alle elezioni europee del 9-10 giugno può sorridere: nei sondaggi sulle intenzioni di voto i socialisti francesi resuscitano e pare che possano conquistare una percentuale doppia di quella che raccolsero alle Europee del 2019, prossima a quella del tracollo delle politiche del 2017, quando avevano ricevuto il 7,4 per cento dei voti (cinque anni prima erano ancora il primo partito di Francia col 29 per cento).
[jnews_block_28 post_type="page" number_post="1" include_post="353340" included_only="true"]
Con un 14 per cento di intenzioni di voto, la lista capeggiata da Glucksmann junior ha quasi chiuso la forbice col partito del presidente Emmanuel Macron (Renaissance) in caduta libera, sonda...
Contenuto a pagamento
Per continuare a leggere accedi o abbonati
Abbonamento full
€60 / anno
oppure
Abbonamento digitale
€40 / anno