Ramadan a scuola. La vicenda va risolta a Roma, non a Pioltello

Di Emanuele Boffi
23 Marzo 2024
I musulmani hanno il diritto di chiedere una loro festività, il problema è che la questione va regolata con un accordo, non attraverso provvedimenti estemporanei, come se lo Stato non esistesse
L'uscita degli alunni della scuola primaria dell'Istituto Comprensivo Iqbal Masih di Pioltello, 18 marzo 2024 (Ansa)
L'uscita degli alunni della scuola primaria dell'Istituto Comprensivo Iqbal Masih di Pioltello, 18 marzo 2024 (Ansa)

Caro direttore, mi sembra che sulla questione della scuola di Pioltello si stiano facendo polemiche inutili a carattere ideologico, mentre il problema è molto semplice ed è solo a livello legislativo. Quando si dice che come si festeggia il Natale e la Pasqua così sarebbe giusto fare festeggiare anche giorni altri di altre religioni si esprime un alto concetto ideale, ma ci si dimentica che le festività sono regolate dallo Stato. I cattolici non si sono istituiti da soli queste festività, ma in accordo con lo Stato in cui vivevano, attraverso i vari Concordati. Esiste poi l’art. 8 della Costituzione che regolamenta la questione. In conclusione, i musulmani hanno tutti il diritto di chiedere una loro festività, il problema è che la questione va trattata a Roma e non a Pioltello come se lo Stato non esistesse.

Fabio Sansonna Monza

Perfetto. Concordo con questa idea di affrontare la vicenda in maniera “laica”, senza tirare in ballo ciò che non c’entra (figuratevi se un giornale come Tempi possa essere contrario alla libertà religiosa). Poi, come in tutte le cose, si tratta di essere ragionevoli e trovare una soluzione che, certamente, esiste, evitando vittimismi, accuse campate in aria, richieste di intervento del presidente della Repubblica.

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