Biden sacrifica l’ambiente agli affari in Vietnam

Di Leone Grotti
29 Settembre 2023
Dopo la partenza del presidente Usa da Hanoi, il regime comunista ha arrestato un altro importante ambientalista, il sesto in due anni. Ma il democratico ha pensato solo a fare accordi su armi, chip e terre rare
Joe Biden incontra ad Hanoi il presidente del Vietnam, Vo Van Thuong
Joe Biden incontra ad Hanoi il presidente del Vietnam, Vo Van Thuong (Ansa)

Ci sono paesi dove la battaglia per la protezione dell’ambiente è un impegno serio e gravoso, non l’occasione per bloccare il traffico o sfregiare qualche monumento a favore di telecamera. Ci sono paesi dove difendere l’ambiente può costare la vita o anni di carcere e non un semplice attacco di ecoansia. Il Vietnam, tornato al centro delle cronache dopo la recente visita di Joe Biden, è uno di questi ed è curioso che il regime comunista abbia deciso di arrestare uno degli ambientalisti più famosi del paese a pochi giorni dalla partenza da Hanoi di Biden, che ha fatto della difesa dell’ambiente uno dei pilastri del suo mandato.

Il Vietnam arresta la ricercatrice Nhien

Le autorità comuniste del Vietnam hanno arrestato il 15 settembre Ngo Thi To Nhien, direttrice del think tank energetico indipendente Viet, ma la notizia è trapelata solo la settimana successiva. Nhien è una famosa ricercatrice, impegnata nella realizzazione di un piano per aiutare il paese a effettuare la transizione dai combustibili fossili alle fonti rinnovabili.

La direttrice di Viet ha lavorato con l’Unione Europea, la Banca mondiale, le Nazioni Unite, la Banca per lo sviluppo dell’Asia e Usaid. Secondo The 88 Project, che si batte per il rispetto della libertà di espressione in Vietnam, «l’arresto di Nhien dimostra che ogni discussione sulla politica energetica è off limits nel paese e che la criminalizzazione di ricercatori e attivisti è ormai un trend preoccupante».

I disastri ambientali del regime comunista

Negli ultimi due anni, infatti, le autorità comuniste del Vietnam hanno arrestato sei importanti ambientalisti, tutti accusati di aver evaso le tasse. Oltre a Nhien, sono finiti dietro le sbarre Hoang Thi Minh Hong, Nguy Thi Khanh, Mai Phan Loi, Bach Hung Duong e Dang Dinh Bach.

L’accanimento nei confronti degli ambientalisti non è casuale dal momento che il regime comunista non tollera alcun tipo di dissenso. Il governo di Hanoi ha molto da farsi perdonare, avendo provocato innumerevoli disastri ambientali. Particolarmente grave la fuoriuscita, per mancanza di regolamenti e controlli, di materiali chimici da un impianto siderurgico nel 2016, che ha inquinato 200 chilometri di costa, causando la morte di 70 tonnellate di pesce solo nell’aprile 2016 e la distruzione di 250 ettari di barriera corallina.

Biden ignora l’ambiente per gli affari

Difficile che gli Stati Uniti di Biden faranno valere il recente innalzamento delle relazioni diplomatiche con il Vietnam per liberare Nhien. Durante la visita in funzione anticinese di due settimane fa, il presidente americano ha gettato le basi per la firma di uno storico contratto per fornire alla dittatura comunista una flotta di jet F-16.

Il presidente americano ha probabilmente offerto anche ricchi investimenti per sviluppare la produzione dei semiconduttori in Vietnam in cambio dell’esplorazione e dello sfruttamento dei giacimenti di terre rare, dei quali il paese è ricco.

Gli accordi potrebbero avere un impatto devastante sull’ambiente in Vietnam e forse anche per questo il governo cerca di mettere a tacere tutti coloro che si impegnano per tutelarlo. Visti gli ambiziosi obiettivi ambientali che si è posto, Biden dovrebbe avere a cuore la sorte degli attivisti vietnamiti e di ciò che difendono. Ma si sa che la retorica green passa in secondo piano per il presidente democratico americano (e non solo) ogni volta che rischia di intralciare gli affari.

@LeoneGrotti

Foto Ansa

Articoli correlati

0 commenti

Non ci sono ancora commenti.