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Altri 700 soldati della Nato sono in arrivo in Kosovo, dove la tensione resta altissima dopo gli scontri nel nord del paese tra le truppe della missione di pace Kfor e i manifestanti serbi. Davanti al municipio di Zvecan, sede delle principali proteste, sono state erette barriere di filo spinato. Con la Serbia che schiera l'esercito al confine, appoggiata diplomaticamente da Russia e Cina, gli Stati Uniti e l'Ue si sono affrettati a gettare acqua sul fuoco e hanno lanciato un messaggio chiaro al premier kosovaro, Albin Kurti: «Non alimentare le tensioni».
La radice della tensione tra Serbia e Kosovo
La maggioranza dei kosovari di etnia serba vive nel nord del paese che si è dichiarato indipendente da Belgrado nel 2008. In base all'accordo tra i due Stati mediato dall'Unione Europea nel 2013, il Kosovo deve permettere alla Serbia di creare nel nord comuni autonomi ma soggetti alla legge kosovara.
Dopo dieci anni, Pristina non ha ancora rispettato l'accordo e in alcuni comuni settentrio...
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