Bolzonaro: «Tremonti non è un contabile, il governo umilia le famiglie»

Di Leone Grotti
16 Luglio 2011
Roberto Bolzonaro, vicepresidente del Forum delle associazioni familiari, critica a Tempi.it la manovra approvata dal Senato e in discussione alla Camera, per i tagli previsti ai danni delle famiglie: «Le nostre proposte sono carta straccia. Le famiglie si sentono derise. Questa manovra poteva farla un ragioniere, ma Tremonti è un ministro, deve avere delle priorità, guardare al bene comune»

«Le famiglie si sentono sole, abbandonate, derise e umiliate. Questa manovra poteva farla un contabile, un ragioniere, uno che sa fare solo i conti. Ma Tremonti è un ministro, è un politico, deve avere delle priorità, guardare al bene comune, non può fare solo i calcoli». La delusione nei confronti di un governo «incapace» che Roberto Bolzonaro, vicepresidente del Forum delle associazioni familiari, esprime a Tempi.it è grande. La manovra approvata ieri dal Senato, e in discussione oggi alla Camera dove avrà il via libera intorno alle 19, prevede 24 miliardi di tagli al pacchetto di 483 agevolazioni e detrazioni fiscali di cui usufruiscono soprattutto le famiglie.

Questi tagli erano concordati?
No. La situazione è traumatica. Sappiamo che l’Italia è in difficoltà e che bisogna fare dei sacrifici ma un taglio lineare, stando a quanto dice la legge e i giornali, ai 483 provvedimenti di bonus e agevolazioni fiscali significa calare la mannaia a occhi chiusi. Chi becco, becco. Solo chi si trova in difficoltà usa le detrazioni, quindi questa è una manovra che colpisce chi ha di meno, agisce sulle fasce più deboli della popolazione.

Oggi tutti i giornali riportano che verranno colpite anche le famiglie con figli.

Chi non ha figli è già a posto, perché andare a colpire solo le famiglie numerose che hanno bisogno oppure quelle con redditi medi e bassi? Questa manovra è sbagliata nel principio, perché crea disuguaglianza tra i cittadini, ed è fatta in modo molto sciocco.

In che senso?

Una manovra così poteva pensarla un contabile, un ragioniere, uno che sa fare solo i conti. Ma Tremonti è un ministro, è un politico, deve avere delle priorità, guardare al bene comune, non può solo calcolare. Io mi aspetto che il governo sappia quello che fa. Se il governo taglia le agevolazioni alle famiglie con figli a carico si dimostra incapace e tutto questo è inaccettabile.

Non era possibile concordare insieme i tagli da realizzare?

Certo. Noi del forum delle associazioni familiari abbiamo chiesto con prepotenza di fare i tagli in un certo modo, ci siamo seduti a un tavolo con il ministro e abbiamo avanzato delle proposte concrete, indicando precisamente dove risparmiare senza colpire le famiglie. E adesso abbiamo capito dove sono finite quelle proposte: nel cestino della carta straccia. Ma allora perché ci chiamano a fare i tavoli per discutere? Le famiglie si sentono sole, abbandonate, derise e umiliate.

Come riportato dal Sole 24 Ore, il governo potrà scegliere in parte quali agevolazioni tagliare, potrà operare un discernimento.

Spero che tornino indietro, perché possono operare ancora delle scelte. Bisogna salvare il salvabile: si può ancora evitare che vengano tagliati gli assegni familiari e le agevolazioni per i nuclei con figli a carico. Se non lo faranno, saranno doppiamente sciocchi.

Perché?

Perché è dimostrato che se tagli fondi alle famiglie, i consumi ne risentono e calano. E tutti sanno, tutti lo dicono, che in un periodo di crisi bisogna adoperarsi in ogni modo perché i consumi vengano invece incrementati.

Perché, secondo lei, se tutti lo sanno nessuno mette in campo una politica a favore della famiglia mentre vengono fatti tagli pesanti alle agevolazioni?

Se mi richiama mercoledì pomeriggio glielo dico. Mercoledì mattina incontreremo Tremonti. Adesso non posso rispondere a questa domanda, perché non lo so neanch’io. Ma è esattamente quello che voglio chiedere al ministro e pretenderò una risposta.

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