
Il vertice Nato e il rischio del disimpegno americano dall’Europa

Ieri si è aperto a Madrid il vertice Nato, che entrerà nel vivo oggi e domani. L’attenzione degli alleati sarà ovviamente rivolta all’Ucraina e alle strategie per migliorare le difese sul fronte orientale dell’Europa, ma gli Stati Uniti insisteranno per sottolineare come il rivale strategico del futuro non sia la Russia, bensì la Cina. Un dettaglio che i paesi europei dovrebbero interpretare per quello che è: un campanello d’allarme per la futura difesa del Vecchio Continente.
Il rivale della Nato è la Cina, non la Russia
Come annunciato dal segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, verrà approvato il più importante rafforzamento delle capacità dell’Alleanza dalla fine della Guerra Fredda. L’Alleanza porterà le forze di risposta rapida dalle 40 mila attuali a oltre 300 mila unità. Si parlerà anche di un pacchetto di aiuti, umanitari e militari, per Kiev mentre la Turchia ha già accettato di far cadere il proprio veto sull’ingresso di Svezia e Finlandia.
Ma la decisione più importante, in prospettiva, è l’approvazione del nuovo Concetto strategico che, ha spiegato Stoltenberg, «descriverà la Russia come la minaccia più significativa e diretta alla sicurezza dell’Alleanza Atlantica e citerà la Cina per la prima volta come una delle sfide future della Nato».
«Gli Usa non proteggeranno l’Europa per sempre»
Appare indiscutibile che nel prossimo futuro le grandi potenze a confronto saranno Stati Uniti e Cina – e non Usa e Russia – e che il teatro di questo confronto sarà il Pacifico e non l’Europa. Ma questo non significa che il Vecchio Continente non conoscerà guerre in futuro, ecco perché il nuovo Strategic Concept dell’Alleanza apre un enorme problema: se la sicurezza dell’Europa dipende dagli Stati Uniti, e dalle sue 100 mila truppe stanziate nei paesi europei, e se gli Usa sposteranno sempre di più la propria attenzione verso la Cina e il Pacifico, chi difenderà l’Europa?
Come scrive sul New York Times Emma Ashford, senior fellow presso l’Atlantic Council, scegliere di affidarsi agli Usa per la difesa dell’Europa è «una scelta perdente». L’America infatti, «sempre più concentrata sulla sfida rappresentata dalla Cina, non può proteggere l’Europa per sempre. E l’Europa, davanti a una Russia revisionista e ostile, deve pensare a se stessa».
L’Ue deve riflettere sulla Nato
È più facile a dirsi che a farsi. Come la guerra in Ucraina ha dimostrato, l’Ue va in ordine sparso e non riesce ad accordarsi né sugli obiettivi da raggiungere (eclatante la differenza tra il compromesso favorito da Francia, Italia e Germania e la linea dura dei paesi baltici e della Polonia) né sulle strategie da adottare. La difesa comune è ancora un miraggio e al di là delle promesse di aumentare la spesa percentuale da destinare all’esercito rispetto al Pil, a parte la Germania ancora non si vedono sostanziali cambiamenti.
Se tutte queste differenze per il momento non incidono sulla sicurezza dell’Europa è grazie agli Stati Uniti. Ma cosa succederà quando l’attenzione americana si concentrerà, ancora di più, sul Pacifico e la Cina? L’impegno a stelle e strisce nella difesa europea non è scontato e potrebbe anche venire meno in futuro, soprattutto nel caso in cui Pechino decidesse di invadere Taiwan. L’Europa si ritroverebbe allora pericolosamente scoperta. A Bruxelles dovrebbero cominciare a ragionarci seriamente.
Foto Ansa
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