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La guerra in Ucraina e l’ideale tradito di un’Europa a due polmoni

Di Emanuele Boffi
14 Marzo 2022
Come scrive Benedetto XVI, «è compito di noi cristiani odierni far sì che la nostra nozione di Dio non resti fuori dalla disputa sull’uomo». Senza anima, non c’è corpo
Messa in sicurezza del crocifisso della cattedrale armena di Leopoli, Ucraina
Il crocifisso della cattedrale armena del Cristo Salvatore a Leopoli, Ucraina, portato in salvo come durante la Seconda Guerra mondiale (foto Ansa)

A voler ben vedere, l’Europa nemmeno esiste. Da un punto di vista strettamente geografico potrebbe essere considerata come una propaggine del continente asiatico, una sua appendice che si tuffa nel Mediterraneo. Quando parliamo di Europa, di che cosa parliamo? Un recente libro di Benedetto XVI (La vera Europa, Cantagalli) indaga proprio questo aspetto e pone un fatto raccontato negli Atti degli Apostoli (16,6-10) come origine e fondamento della nostra identità e del nostro compito di europei:

«Paolo è missionario nella sua patria, l’Asia Minore, ed evidentemente non pensa affatto di oltrepassare lo stretto che la separa dall’Europa. Ma ovunque egli voglia andare, si sente ostacolato dallo Spirito di Gesù, che come un muro gli ostacola ovunque il cammino. La nuova direzione gli si rivela in sogno: Paolo vede un macedone che lo chiama e lo prega: “Vieni qui e aiutaci!” (16,9). Il macedone sta per la Grecia, per l’Europa. La sua preghiera decide la storia futura. Con essa lo sp...

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