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Il senso religioso di Federico Zeri

Di Marco Bona Castellotti
15 Settembre 2021
Da illuminista anomalo, il grande storico dell’arte aveva il culto della ragione, ma non la usò mai per censurare le sue domande davanti al mistero della realtà. Se attaccava la Chiesa era proprio per il desiderio ardente e insoddisfatto di penetrare la verità delle cose
Federico Zeri
Federico Zeri (1921-1998)

Federico Zeri (1921-1988), di cui ricorre il centenario della nascita, è stato uno dei più grandi storici dell’arte del XX secolo. Animato da un’erudizione vastissima, da una instancabile curiosità e da una memoria visiva impressionante, Zeri rappresenta un caso eccezionale di conoscitore non timoroso di sconfinare oltre la sua specializzazione: la pittura italiana dal XII al XVI secolo. Per esempio nel campo dell’archeologia, base di pubblicazioni come L’arco di Costantino (Skira 2004), che contempla cinque lezioni tenute nel 1989 all’Università Cattolica di Milano, dove nel 1985 aveva tenuto altre cinque lezioni di vario argomento, confluite nel bestseller Dietro l’immagine (Longanesi 1987). Al Centro culturale di Milano si tennero nel 1990 l’incontro a due voci con l’insigne archeologa Margherita Guarducci sulla tomba di San Pietro e nel 1994 un’ampia relazione lezione dal titolo “Agonia e fine di Roma antica”, entrambi pubblicati in La memoria e lo sguardo (Longanesi 2001...

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