Formigoni non è perfetto. Ma non vedete quale regime preparano?

Di Luigi Amicone
21 Aprile 2012
Il Celeste dev’essere cancellato perché ha dato ai lombardi servizi che si sognano nel resto d’Italia. Perché deve salire sul piedistallo e dominare la scena il partito trasversale dei finti tecnici e della vera finanza. Ecco cosa c'è dietro il linciaggio.

Scuola, sanità, lavoro, infrastrutture, impresa, no profit, opere di assistenza, volontariato, efficienza amministrativa. Non ci sarebbe nulla da aggiungere alla quantità sterminata di dossier indipendenti che si sono accumulati sull’eccellenza della regione Lombardia. Tutto è perfettibile, per carità. E niente è in ordine per sempre. Quindici anni di governo sono tanti. Forse troppi. Forse Formigoni doveva prepararsi a sopportare non solo la “troppa realtà”, ma anche quella poca, greve, sempre dietro l’angolo, sempre banale, sempre un po’ vile, di uomini che possono approfittare del potere che hanno o in cui si sono infilati.

Però, quando l’offensiva della disinformazione si fa regime, quando il circuito mediatico-giudiziario si scatena per cancellare ogni memoria della realtà e atterrisce tutta la vita di tutta la gente in un teatro di storia criminale, sistema di corruttele, girone infernale di laidi banditi, solo perché singoli politici e singoli individui sono accusati di malaffare e di concorso nel malaffare, bisogna reagire. E così, questo giornale che non si è mai vergognato di appoggiare Formigoni (nemmeno adesso che la nave sembra affondare e i topi scappare) reagisce: l’amministrazione italiana più progredita è al centro di un attacco furibondo non perché è berlusconiana (tant’è che il coordinatore berlusconiano di Lombardia, Mario Mantovani, si è affrettato non solo a prendere le distanze, ma a bastonare la propria giunta regionale), ma perché ha dimostrato che la sussidiarietà e il resto della dottrina sociale cattolica sono cose che funzionano, cose moderne, laiche, buone per tutti, cattolici e non.

Formigoni deve essere cancellato perché deve salire sul piedistallo e dominare la scena il partito trasversale. Il partito dei finti tecnici e della vera finanza. Viene massacrato, Formigoni, perché ha dato ai cittadini lombardi servizi come si sognano nel resto d’Italia, scuole e sanità libere, in cui le famiglie possono scegliere dove e come curare e istruire i propri cari. Formigoni viene linciato perché ha creato in Lombardia un mercato del lavoro più flessibile, ha combattuto la disoccupazione e dotato il territorio di infrastrutture e servizi da paese europeo. Perché come Lombardia ha dato una quantità di fondi di solidarietà al resto delle regioni italiane più arretrate che vale come l’intero gettito solidaristico di tutte le altre regioni. Perché ha offerto speranza a centinaia di migliaia di italiani che vengono a curarsi in Lombardia da tutta Italia. E specialmente dal Sud d’Italia. Quel Sud dove ancora nel 2011, mentre la Lombardia è riuscita a tenere i conti a posto nonostante la crisi e i flussi extraregionali, nel solo comparto sanità è stato fatto un altro buco da 4,5 miliardi di euro.

E allora va bene, se queste sono cazzabbubbole, diciamo che farsi pagare un biglietto da duemila euri non sta bene per un governatore. E non stanno bene neanche le vacanze sugli yacht e la bella vita. Chiaro che la misura con cui sono giudicati oggi dai giornali di regime i 15 anni di governo Formigoni non sarà la misura con cui saranno giudicati tutti gli altri amministratori che negli ultimi 15 anni hanno presentato bilanci della sanità in base a “dichiarazioni verbali certificate” (cioè nessun bilancio, vedi Calabria), hanno sperperato i soldi pubblici alla media di buchi da 1 miliardo l’anno (vedi le regioni del Sud), sono stati riempiti di soldi da Roma (vedi le regioni a statuto speciale), hanno macinato il vento della buona stampa e delle buone procure (vedi le regioni rosse). Dopo di che, fratelli e compagni che siete per la libertà, vogliamo piegarci alla compagnia demente e danzante sul cadavere formigoniano (almeno così pensano loro) che ucciderebbe seduta stante tutte le conquiste lombarde di solidarietà, scuole libere, ospedali d’eccellenza, tessuto economico non di impianto statal-sovietico? Alle prossime elezioni, o si farà l’Italia di popolo, dal popolo, per il popolo. O si morirà sotto lo scarpone chiodato del partito delle procure, dei Grillo e del risotto arancione di cui i milanesi ormai conoscono il dettaglio di tasse e di dirigismo imperioso. 

Twitter: @LuigiAmicone

Articoli correlati

12 commenti

  1. Ambrogio

    Ma veramente credo che amministrare bene la Lombardia sia un DOVERE per un Presidente di Regione, non un fatto di cui vantarsi ogni 5 minuti……Comunque, mi pare che della “buona amministrazione” faccia parte anche un corretto comportamento del “Governatore” ( tanto più se appartenente movimenti che si propongono come esempi morali da seguire)… e su questo punto…bè…..qualche dubbietto noooo?

  2. ilnapoletano

    tutto bello, però mi sembra che anche negli anni 60, così come negli anni 70′ e poi negi anni 80 la Lombardia aveva il sistema sanitario più efficiente di tutto il resto d’Italia, come pure il sistema scolastico più avanzato e diversificato del Paese, la struttura economica più produttiva e ricca, ecc. ecc. Ma se Vi consola, speriamo che il Buon Dio mantenga nei secoli dei secoli in vita il Grande Governatore, altrimenti cosa sarà del Vostro (Lombardi) futuro, se dovesse accaderGli qualcosa?
    P.S. Vi siete chiesti se i predetti miliardi di avanzo della sanità lombarda non sono per caso frutto dei pagamenti delle altre regioni, per le spese rimborateVi per i viaggi della speranza?

  3. david

    La questione che a me interessa (e dovrebbe interessare tutti) è la seguente: è insopportabile che in tempi di sacrifici e di recessione, ci siano persone che pensano di poter vivere da nababbi in maniera disonesta (mentre ovviamente attendiamo l’esito del lavoro dei magistrati). Ma è ancora molto più insopportabile che tra queste persone ce ne siano alcune che (forse non commettendo gravi reati ma certamente gravi peccati) danno ancora più scandalo perchè “appartenenti ad ambiti sociali portatori di elevati ideali”.
    Sapete chi ha pronunciato queste parole tra virgolette? Il giudice della settima sezione penale del tribunale di Milano Mauro Gallina. Il quale ha dovuto depositare la sentenza, datata 1 febbraio 2012, che infligge a due Memores Domini, Alberto Villa e Alberto Perego, una condanna a quattro mesi ciascuno, più il pagamento delle spese processuali, per false dichiarazioni al pubblico ministero: Villa e Perego hanno mentito sui conti riferibili al gruppo dei Memores a cui appartengono insieme a Formigoni. Una piccola pena, ma con motivazioni durissime: appare “desolante l’atteggiamento menzognero adottato nei confronti della pubblica autorità”, scrive il giudice “da persone appartenenti ad ambiti sociali portatori di elevati ideali”. Entrambi hanno mentito sui soldi: interrogati nel 2006, come persone informate sui fatti, durante l’inchiesta Oil for food condotta dal pm della procura di Milano Alfredo Robledo. Durante le indagini, Perego aveva affermato di non aver “mai usato per i suoi affari” la società Candonly; di non aver “mai avuto rapporti di nessun tipo con la Alenia Marconi Systems” (gruppo Finmeccanica); di non avere “alcun conto in Svizzera con la denominazione Paiolo”, né altri conti in Svizzera e all’estero; di non aver “mai di fatto utilizzato” la Fondazione Memalfa, basata a Vaduz.Invece è risultato che Perego è il beneficiario del conto Paiolo, acceso presso la Banca della Svizzera italiana; che sui conti di Candonly sono affluiti più di 800 mila dollari pagati da Alenia (oltre a 700 mila versati da Cogep); e che sul conto Paiolo sono finiti, nel 2001, i soldi della fondazione Memalfa. Questa, vera e propria “cassa comune” del gruppo dei Memores, era stata creata “per costituire una riserva di fondi fuori dall’Italia”. Anche Villa ha mentito: sulla provenienza dei 10 mila euro da lui versati a De Petro (il braccio destro di Formigoni che teneva i rapporti con l’Iraq di Saddam Hussein), che li ha poi buttati nel tesoretto usato nel 2002 per comprare Obelix, la barca di cui risulta proprietario Formigoni, insieme a De Petro e a un gruppo di appartenenti ai Memores. Villa dichiara al pm di non ricordare bene il suo versamento (strano, per un insegnante “con uno stipendio di poco superiore ai mille euro”, osserva il giudice). Dice che i 10 mila euro provengono dal suo conto bancario. Poi precisa di averli invece prelevati in contanti “da una cassetta di legno (una di quelle che contengono le bottiglie di whisky)”. Credeva fossero la sua quota per la barca, salvo scoprire dal pm che non era tra i proprietari (caso unico di non-proprietario “a sua insaputa”). VOGLIO EVIDENZIARE CHE IO NON SONO UN GIORNALISTA DEL “FATTO QUOTIDIANO” (da cui e’ tratto questo mio racconto) E NON NE SONO UN ASSIDUO LETTORE. Ma questo sarebbe il voto di povertà rispettato dai Memores Domini????? Niente proprietà personali ma tutto in comune? La barca e le società off-shore in comune tra loro??????? No, non può essere possibile.E invece lo è. Sarebbe stato necessario da parte degli interessati smentire o contestare le accuse sullo stesso giornale. E invece ecco l’unico intervento di risposta pubblicato sul giornale stesso: “il dott. Alberto Perego non e’ mai stato tesoriere delle campagne elettorali del presidente Formigoni, ne’ tantomeno organizzatore. Basta poco per verificarlo, gli atti sono pubblici. Cordialmente, Gaia Carretta Portavoce del presidente Formigoni” TRADOTTO: sono fatti privati di persone che non hanno incarichi pubblici in Regione, Formigoni è salvo (può continuare con le sue cene di alta cucina e con le sue vacanze in Costa Smeralda e da lì fare le interviste per dire agli Italiani di fare i sacrifici). Ma a me non interessa se si dimette o no. A me INTERESSA CHE TROPPE VOLTE HO ASSISTITO AD ASSEMBLEE, LETTO ARTICOLI DI CIELLINI IN CUI MAI, RIPETO MAI, NESSUNO FA UN PICCOLO MEA CULPA (NON GENERICO MA NEI DETTAGLI): SEMBRA SEMPRE CHE CL E LA CDO SIANO FANTASTICI MONDI, PARADISO IN TERRA E SPESSO SI ACCUSANO ALTRI (MAGARI NON CIELLINI) DELLE PEGGIORI COSE E SI TIRANO FUORI PRESUNTI COMPLOTTI DI CUI I CIELLINI CHE HANNO POTERE SAREBBERO VITTIME!
    W le buone leggi della Lombardia. Ma ABBASSO la reclame del movimento che pecca parecchio di immodestia e di non-umiltà. E se qualcuno mi accusa di essere moralista (la solita accusa fatta dai ciellini verso chi ha opinioni diverse da loro) sappia che sono fiero e orgoglioso di esserlo!

    1. ENSATE CHE LA LEGA ESISTEREBBE SE AVESSE LA MORALITA CHE PRETENDIAMO ABBIA?.Nel veneto la lega ha soititusto la DC tramite la liga veneta ed ha portato con se8 tutti i difetti,tutti gli evasori se li sono spartiti con forza italia,Zaia ha regalato miliardi e miliardi di lire agli abbusivi delle quote latte(coloro che hanno innondato di me..le autostade,in certi paesi dove la lega impera se vuoi lavorare(devi pinciare lec.Come vedete fanno quadrato attorno all’indagato,loro la morale non sanno cosa sia,tanto che Bossi e Maroni sono due pregiudicati e li abbiamo avuti come ministri.

  4. marta54

    Formigoni non è solo il governatore della Lombardia, è anche, o meglio era, una persona di spicco in ambito cattolico(qualcuno lo ricorda ai Meeting di Rimini?). Non c’è semplicemente bisogno di gente che faccia politica nel senso comune del termine(decisioni, affari, soldi, consensi, voti ecc.), c’è bisogno di vedere facce pulite,gente sana,insomma altra merce!

  5. Bert35

    Paragonarsi a Gesù? L’avesse mai fatto! Evidentemente Gesù è solo “loro”, dei “puri” che vogliono sbattere il Celeste fuori dalla Regione.

  6. 0527881474

    Mario Mantovani, responsabile regionale del PdL, noto anti-Formigoni, bacchetta la giunta…..è incredibile come lui veda la pagliuzza negli occhi degli altri, ma non veda la trave che ha nei suoi di occhi. Un partito lottizzato, immobilizzato, che se ne frega delle delegazioni locali, che non fa nulla se non mantenere le posizioni di potere, che non interviene quando dovrebbe intervenire a commissariare quei paesi che hanno i 2 segretari (uno ex An e uno ex Forza Italia) che hanno guai con la giustizia. Un responsabile regionale il cui unico scopo è andare contro la componente vicina a Roberto Formigoni, incurante del mazzo che questi militanti si sono fatti nelle varie campagne elettorali per evitare vittorie del centro sinistra. E perché poi i Mantovani, ecc., potessero salire sul carro dei vincitori ed agitare la manina e mostrando i 32 denti, sorridere al popolo ubriaco di gioia per la vittoria…..eh già, caro direttore, oggi nessuno dice queste cose. Beh, io da ex consigliere comunale di una giunta spazzata via dalla magistratura, con tutto quello che ho dovuto sopportare da questo partito di plastica, sentire il responsabile regionale del PdL bacchettare la giunta Formigoni, con tutto quello che questo governo ha fatto non solo per la Lombardia e per i lombardi, francamente mi dà il voltastomaco.
    Mantovani si deve vergognare. E’ lui che deve essere bacchettato e non certo la giunta Lombarda. Se qualcuno ha sbagliato, è giusto che paghi. Ma bisogna dire di NO a processi sommari e mass-mediatici. Che poi alla fine la Verità (con la V maiuscola) trionfa sempre.

  7. 0235829026

    Certo che la lettera di chi c’era è impietosa. Le descrizioni dei festini sugli yacht e sui pranzi non sono così neutre come le dipinge il Direttore. Un po’ come i festini di Arcore raccontati da chi aveva partecipato(e poi dice che era lì per sbaglio).
    Spiace, spiace sentire queste cose.

    1. Rodolfo Casadei

      Festini? Lei sta facendo disinformazione diffamatoria. Di tutto quello di cui Formigoni è velatamente accusato, i festini non ci sono. E ci mancherebbe. Ma la calunnia è un venticello, si sa.

      1. david

        E’ vero, non ci sono i festini tra le accuse dei magistrati: i magistrati non hanno mica il compito di vigilare sul rispetto del voto di povertà da parte dei Memores Domini!

      2. Carlo Martinelli

        Le categorie sono due: le anime belle e gli arruffapopolo.
        Le prime purtroppo, come al solito, abboccano a tutta la propaganda dei secondi.
        Ho visto e sentito Gad Lerner a l’ ” Infedele “, in onda lunedì scorso.
        Un titolo azzeccatissimo. La tattica usata infatti è proprio infida.
        Da consumato istrione Gad cerca il consenso del popolino, con tutti i trucchi dell’arte scenica e declamatoria.
        Da efficacissimo mestatore indossa la maschera verbale e facciale dello sdegno, sottolineando l’ideale di purezza tradito di CL, mettendo alla gogna il comportamento peccaminoso ( ? ) del Celeste per delle vacanze estive trascorse su uno yacht con amici, anziché nelle favelas brasiliane cielline ( cosa su cui Formigoni l’ha sfottuto alla grande, dichiarandosi un incallito peccatore di vacanze di gruppo ).
        Poi il grande inquisitore si è allargato sulle accuse ai mancati controlli ( che non rientrano nei compiti istituzionali di un presidente di regione ).
        Il Celeste, oltre a sottoporsi ad una vacanza missionaria, avrebbe anche dovuto vigilare su tutto e di più, ben oltre i limiti consentiti dalle leggi.
        E’ qui che Formigoni, accusato di esser venuto meno ai suoi compiti di sorveglianza di poliziotto della morale e soprattutto di cattolico a 24 carati, ha fatto la battuta su Gesù, dicendo che anche il Capo Supremo con Giuda aveva mancato qualche controllo.
        Apriti cielo !
        Titoli a piena pagina di un’infornata di paraculi: ” Formigoni si paragona a Gesù ! ” .
        Se così fosse, allora non si dovrebbero mai citare detti famosi di personaggi eminenti.
        Perché logicamente sarebbe sempre un atto di superbia, per la scarsa umiltà nell’immedesimarsi con la figura storica che per prima li pronunciò.
        Roba da matti !
        Il bello è che ‘sta frescacc(i)a non è stata citata solo da qualche anima bella, ma anche da qualcuno che proprio in quella categoria non ci può entrare, nemmeno sottoponendosi a tutti gli sforzi possibili e immaginabili.
        A Roma si dice: ” O ci sei, o mi fai “. E qui la prima ipotesi è solo accademica.
        Lerner & compagnuzzi perché non fanno i Caini anche con i loro amici, quando sono accusati – non dico dai giornali, ma dalla Magistratura ?
        In Tv manca un programma che fa da contraltare a Gad e ad altri come lui.
        Se ci fosse, allora si dovrebbero vedere dei politici di sinistra sottoposti alle stesse attenzioni usate dal ns. ardimentoso censore delle fazioni altrui.
        Ovviamente si tratterebbe solo di personaggi che han avuto problemi con la giustizia, non coi giornali, perché sarebbe più divertente andare sul sicuro con accuse penali e non moralistiche.
        E guarda guarda quanti ce ne sono, che nessuno invita ai talk show e che nessuno sottopone a linciaggi mediatici !

        1°) – PENATI Filippo ( PD ): inquisito per concussione e corruzione per l’edificazione su ex-area Falck di Sesto San Giovanni. Ex-Presidente della Provincia di Milano e braccio dx di Bersani non si è dimesso. Uscito dal PD è passato al gruppo misto del Consiglio Regionale Lombardo. E’ l’unico componente di tale gruppo e vota sempre compatto col PD.
        2°) – VENDOLA Niki ( SeL), Presidente Regione Puglia: accusato di fresco di reati da associazione per delinquere a falso, per la Sanitopoli pugliese.
        3°) – ERRANI Vasco ( PD ), Presidente Regione Emilia-Romagna: accusato lo scorso marzo di falso ideologico in atti pubblici per sovvenzione di 1 milione di €uro al fratello, Presidente della Coop rossa ” Terre Emerse “.
        4°) – BASSOLINO Antonio ( PD ), ex-Presidente Regione Campania ed ex-sindaco di Napoli: accusato di truffa aggravata e continuata ai danni dello Stato, frode in pubbliche forniture, falso e abuso in atti d’ufficio. E’ sotto processo dal maggio 2008.
        Qualcuno lo sapeva?
        5°) – GORACCI Orfeo ( RC ), vice-presidente Consiglio Regionale Umbro ed ex-sindaco di Gubbio: arrestato il febbraio scorso per associazione a delinquere per abuso d’ufficio e accusato di violenza sessuale su impiegate della regione e d’aver attuato un clima generale di paura e d’intimidazione.
        6° ) – DEL BONO Flavio ( PD ), ex-sindaco di Bologna, condannato nel febbraio 2011 per truffa aggravata, peculato, intralcio alla giustizia e induzione a false dichiarazioni.

        Gad, quando li inquisirai sulla 7 ?

    2. giesse

      Copione già visto.
      Vuoi scommettere che, aperta la strada mediatica, una beccaccia napoletana arriverà a ribaltare il pirellone?

I commenti sono chiusi.