
Pakistan: liberati cinque di sette cristiani detenuti per blasfemia

Si è in parte risolto il caso di blasfemia che aveva sollevato proteste pubbliche in Pakistan. A manifestare per la liberazione di sette persone arrestate con questa accusa, che prevede la pena di morte, erano state tutte le chiese cattoliche e protestanti di Gujrat, nella provincia di Punjrab.
LA VICENDA. La vicenda, che aveva coinvolto 16 persone, era cominciata nell’agosto del 2015, quando la Chiesa Biblica di Dio aveva dato notizia del funerale del pastore Fazal Masih, fondatore della chiesa. Vista la fama di santità dell’uomo, sui manifesti stampati per la celebrazione delle esequie i fedeli avevano usato la parola “rasool”, che in lingua urdu significa “santo” o “messaggero”. Secondo l’accusa, però, l’aggettivo attribuito anche a Maometto non doveva essere usato altrimenti. A sollevare il caso di fronte all’autorità giudiziaria era stato l’imam locale. Raggiunto dalla notizia, Nasir Saeed, direttore inglese della Claas (un’associazione nata in difesa cristiani pakistani), aveva spiegato: «La parola “rasool” è usata spesso nella Bibbia urdu come traduzione della parola “apostoli” e “discepoli”. E i cristiani, laici e religiosi, usano questa parola nei loro sermoni e anche nei loro scritti. Questo non è uno termine islamico ma urdu».
CONTRO I CRISTIANI. Nonostante ciò al pastore Aftab Gill e a suo fratello minore Unitan, insieme ad altri membri della loro chiesa, non è stato risparmiato il carcere. Arrestato, Unitan dichiarò di essere già da tempo molto inviso ad alcuni imprenditori musulmani locali, gelosi del suo successo in seguito all’apertura di un esercizio commerciale. Tanto che la polizia era dovuta persino intervenire per spegnere il fuoco appiccato dai residenti locali nelle proprietà dei cristiani.
Intervistato da Asianews l’avvocato musulmano Imtiaz Shakir aveva definito la vicenda una “pazzia” originata dal «sistema folle» della legge sulla blasfemia: «Gli avvocati con cui lavoro mi hanno minacciato – spiegò Shakir – dicendomi che non dovevo accettare di difendere vittime innocenti». Invece, fu proprio l’avvocato a invitare le chiese a protestare.
«NON È FINITA». Questa settimana, dopo dieci mesi, cinque dei cristiani ancora detenuti sono stati liberati, mentre Gill e un altro uomo, Hajaj Bin Yousaf, rimarranno in carcere per altri sei mesi. Poteva andare peggio, ma ricordando i casi precedenti, in primis quello di Asia Bibi, restano comunque vere le parole di Saeed: «Da quando esiste, questa legge è stata abusata, la polizia e le autorità devono fare attenzione ed evitare di registrare ogni denuncia contro chiunque per via della pressione civile». Le autorità, infatti, agiscono spesso rispondendo alle spinte dell’islamismo radicale.
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12 commenti
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Mi verrà un’idea..eureka!, telefonare alla redazione!!
Pronto, redazione?
Sì, ecco, niente, solo se potete cancellare questi miei post che vìolano la bellezza, la magnificenza. la superiorità di questo vostro sito stupendo….Mi cancellate, vero? …di grazia. O devo mettermi a piangere in arabo!!!
E’ caduta la linea……
Mi arrendo. Mas olo per oggi. Stanotte mi verrà un’idea ideona…
Anzi no, cioè sì, ecco, ce l’ho:
….no, lasciamo perdere, era un azzardo, ma va là, così non va.
‘notte.
A domani.
Eppure vi avevo chiesto solo di cancellare, gratis, i miei post; siete andati in vacanza? Allora basta dirlo, no?
Ce la posso fare per avere l’attenzione della Redazione..in fondo, mica chiedo l’America!!, ma soltanto che venigano cancellati i miei post, questi miei unici, orrendi post: fate finta che siano tutte parolacce e cancellate..semplice, no?
Nell’attesa di un vostro cortese riscontro -o cancellazione, porgo
distinti saluti.
Susanna (non Campus).
Mumble….mumble…Mannaggia!
REDAZIONEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!!!!!
Grazie.
Cara Redazione,
invano mi appellai a te per un tuo tempestivo intervento inerente i post miei che fanno rabbrividire (più del solito), che sarebbero quelli postati qui -gli unici, tra l’altro. Garantisco che ultimamente sto esigendo da me stessa più di quel che “ella stessa” -me- potrebbe darmi, in poche parole sono “cotta” e, se vado al fiume per un tuffo ed un bel bagno rinfrescante, rischio di annegare tanto sono “cotta”…Quindi no ci vado, sto a casa mia, bel bella.Ho la pretesa, per l’appunto- di dire sempre la mia (è evidente qua sotto o qua sopra, dipende da dove comparirà il presente)anche quando mi costa troppo: ebbene sì, ero moolto stanca ed ho voluto dire la mia lo stesso, ed il risultato è -purtroppo!- sotto gli occhi di tutti!! Indi -ragion per cui- vi prego caldamente di prendere una bella gomma e cancellare tutto, dal primo all’ultimo, e facciamo la pace, ok?
Non ho bevuto il Sangiovese e, quando lo faccio saltuariamente, lo bevo annacquato.
LOVE.
Susanna Rolli.cot
PS: se mi volete bene, cancellate, se non cancellate fa lo stesso, basta che il bene, cmq, ci sia sempre.
REDAZIONEEEEEEEEEEEEEE, LA MIA MAIL, GRAZIE!
Che bello vedere i cristiani con candele, Rosari e Crocefissi in mano! Da noi non “usa” più…spesso c’è la Costituzione al posto del Vangelo, la tessera del partito (in tasca) , il falso fascino dei media…Pazienza.
OOops, beh!, se volete, potete scrivermi: però preferirei che la Redazione cancellasse il post sopra, grazie..ecco cosa succede a saltare la pennicchella pomeridiana!!
Insomma, io scrivo il mio nome e compare la mia mail..che storia è mai questa? Riprovo…forse stavolta è quella buona. A Redaziò, fai una bella pulizia!!