Viva o morta? Il caso Jahi McMath

Di Benedetta Frigerio
02 Dicembre 2015
Una nuova diagnosi medica riapre il complesso caso di una tredicenne californiana dichiarata morta cerebralmente

Jahi_McMathSe Jahi McMath, la giovane californiana dichiarata cerebralmente morta secondo i criteri medici applicati, fosse viva, sarebbe una scossa per il mondo della medicina e della scienza. La vicenda divenne nota alla stampa internazionale nel dicembre 2013, dopo che un’operazione di routine alle tonsille presso l’Ospedale dei bambini di Oakland aveva ridotto McMath in fin di vita. La ragazzina, allora tredicenne, fu vittima di un errore medico, a cui seguì un’emorragia che non fu arrestata, nonostante l’allarme lanciato dalla madre e della nonna al personale ospedaliero. McMatch ebbe quindi un infarto e poi fu dichiarata morta. I parenti denunciarono anche il tentativo da parte dei medici di convincerli a privare la figlia dei sostegni vitali e di donare gli organi. E nella denuncia si legge anche che il primario del reparto di pediatria, David Duran, arrabbiato con la famiglia decisa a non “staccare la spina”, aveva esclamato: «Che cos’è che non capite? È morta, morta, morta!». L’ospedale quindi ordinò la sospensione dei sostegni vitali. Dopodiché la ragazza fu trasferita in una struttura privata del New Jersey nonostante i costi enormi per la famiglia.

LA VICENDA. I genitori di McMath furono criticati dai media. Il bioeticista della New York University, Arthur Caplan, chiamò “macabri” i tentativi della famiglia di salvare la figlia, accusando i medici della strutture che ospitava la tredicenne di «dissacrare un cadavere», che «è molto fragile» e quindi «non può andare avanti ancora a lungo». Alla fine del 2014, l’avvocato della famiglia, Christoper Dolan, mostrò un video dove la ragazzina alla richiesta della madre di muoversi aveva piegato il pollice del piede, mentre il mese scorso i genitori avevano assicurato che «la nostra piccola bella addormentata sta bene e fa progressi. E si muove sempre di più rispondendo al comando di sua madre».

NUOVA DIAGNOSI. Se prima c’era chi parlava di autosuggestione, ora la famiglia è supportata da una diagnosi medica presentata alla Corte Suprema della California in cui sono allegati video e prove scientifiche che dimostrano lo stato vitale di McMath. Il documento afferma che secondo «il pediatra neurologo che ha esaminato Jahi, dopo aver trascorso ore con lei e aver visionato numerosi video (…), il suo cervello è vivo in senso neuropatologico e non è necrotico. In questo momento Jahi non rientra nella definizione legale di morte della California, che richiede l’assenza irreversibile di tutte le funzioni cerebrali». Si legge poi che alla ragazzina, otto mesi dopo la diagnosi di morte cerebrale, era tornato «il ciclo mestruale», mentre «i cadaveri non hanno le mestruazioni».

«UNA BOMBA». Alla notizia della nuova diagnosi presentata alla Corte, Robert Truog, pediatra dell’ospedale dei bambini di Boston, ha sottolineato che, «indipendentemente dal punto di vista personale di ciascuno sulla morte cerebrale, se questi sviluppi sono corretti, allora questa è una bomba». Inoltre, il caso «soddisfaceva tutti i criteri standard per la diagnosi di morte cerebrale (…) non c’è mai stato un paziente con una diagnosi di morte cerebrale corretta che poi ha sviluppato un processo neurologico funzionante». Sopratutto, se i genitori non avessero insistito nonostante la contrarietà della maggioranza, «non avremmo mai saputo che esiste questa possibilità».
Robert Veatch, professore dell’istituto di etica della Georgetown University, ha dichiarato che potrebbe anche essere che «i test eseguiti in California, e che portano alla dichiarazione di morte, si sono svolti in maniera errata oppure che i test, anche se condotti correttamente, sono fuorvianti».

IL FRATELLO DI TERRI SCHIAVO. Gli scenari che si aprono ora sono incerti e potrebbero crescere i casi in cui i parenti decidano di non arrendersi nemmeno di fronte a una morte cerebrale, abbassando il numero delle donazioni di organi, come ha ricordato il professore di legge della Hameline University Thaddeus Pope. A difendere la famiglia sin dall’inizio era stato Bobby Schindler, fratello di Terri Schiavo, la donna che morì di fame e di sete dopo una lunga battaglia legale del marito contro i parenti. Schiavo ha ribadito che il mercato della donazione di organi è milionario: «È un grande business (…) e quello che vediamo conferma ciò che i famigliari dicono dall’inizio».

@frigeriobenedet

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19 commenti

  1. SUSANNA ROLLI

    Non ho mai capito la morte di una persona quando c’è un cuore che fa POMPoM! POMPoM!POMPoM!
    E poi hanno studiato! Io, che no ho studiato, dico che se c’è il Pompom significa che c’è vita – e finchè c’è vita c’è speranza…
    Ah!, già!, dimenticavo!!, siamo nell’era del mondo all’arrovescia!, ok, tutto torna!!

    Ps: come regalo natalizio un bel video con la “morta” che si muove…(crudo detto così, ma molto efficace) a tutti coloro che non ne volevano sapere del tentativo dei genitori -santi genitori- di “tenersela” senza “regalarla” a pezzi a nessuno (cruda anche questa, ma rende bene); a partire dai medici…
    Jahi (chissà che significa!), sei in buone mani, tranquilla!

    1. samuele

      Si rilegga la normativa italiana inerente l’accertamento della morte cerebrale, così potrà stare più serena e dormire sonni tranquilli………

      1. SUSANNA ROLLI

        A ME NON ME NE importa della normativa italiana….se dovesse capitare a mio figlio farei la stessa cosa che hanno fatto i genitori della ragazzina sopra; lo prendo, lo carico in maCchina e lo porto altrove -dove risulterebbe meno “scomodo” ; le dispiacerebbe tanto, questo? Mi risponda., di grazia.
        Sogni d’oro anche a lei!

        1. samuele

          Cito testualmente dall’articolo: “Gli scenari che si aprono ora sono incerti e potrebbero crescere i casi in cui i parenti decidano di non arrendersi nemmeno di fronte a una morte cerebrale, abbassando il numero delle donazioni di organi”. Mi risponda anche Lei, di grazia, ma solo dopo aver ri- ri-letto la normativa italiana in tema di accertamento di morte e di morte cerebrale in particolare).
          La lascio nelle braccia di Morfeo….

      2. Sebastiano

        …la normativa italiana…?
        Che barzelletta! Perché secondo te i medici la applicano sempre a dovere?
        S. ha 24 anni, fa il pastore e un giorno viene colpito da una forma acutissima di miocardite, il cervello rimane senza ossigeno per un tempo imprecisato, e S. va in coma. Dopo un paio di settimane, una sera i medici dicono alla madre di andare a casa e portare i vestiti per suo figlio perché sta per morire. Uno di questi figuri si allarga e le chiede se è disposta a firmare per la donazione di organi. La madre dice decisamente di no e il medico, davanti a tale resistenza, le dice che “tanto, nella migliore delle ipotesi, rimarrà un vegetale”. La madre risponde che non le importa nulla, se lo terrà anche così.
        L’indomani mattina S. riprende a parlare.
        S., dopo una terapia riabilitativa in una clinica specializzata, parla e mangia quasi correttamente e si muove da solo con l’ausilio di un deambulatore.
        Tutto questo un paio di mesi fa. Credo che oggi abbia incrementato i miglioramenti.
        Per essere uno che stava per essere fatto a pezzetti, mica male.
        Se la madre non avesse avuto il coraggio gigantesco di dire di no, e avesse dato ascolto alle sirene dello “stacchiamo i fili perché non è dignitoso”, S. sarebbe uno dei tanti immolati sull’altare delle magnifiche sorti e progressive del Pensiero Unico.
        Con tanti saluti alla normativa italiana.

        1. samuele

          Caro il mio Sebastiano,
          visto che mi tira per i capelli, le rispondo.
          Io non so quali nosocomi Lei frequenti, ma umilmente Le dico che nell’Ospedale dove lavoro come medico, e dove effettuo, insieme ai colleghi, gli accertamenti di morte cerebrale, la normativa in tema VIENE ASSOLUTAMENTE, INVARIABILMENTE, INCONTESTABILMENTE RISPETTATA sino all’ultimo comma. Se Lei è a conoscenza di comportamenti contra legem, si rivolga alla procura della repubblica competente, o se ritiene quantomeno inadeguati alcuni comportamenti di medici, faccia le sue lagnanze all’ordine dei medici.
          E poi per cortesia: non confonda la morte cerebrale con lo stato vegetativo, differenti sul piano clinico e (ahinoi) prognostico. La normativa italiana in tal senso è ampiamente tutelante, ma evidentemente anche Lei, come la buona Susanna, nella migliore delle ipotesi non la conosce oppure, se l’ha letta, non l’ha capita.
          Anche a Lei, tanti sogni d’oro (absit iniuria verbis).

          1. giovanna

            Macché medico e medico, cara “Samuele”, che manco hai capito il racconto chiarissimo di Sebastiano !
            Sei solo capace di fare ricerchine sul web: per forza, con tutto il tempo vuoto da riempire che hai a disposizione !
            Ci prendi proprio per fessi, eh !?
            ( Questa di presentarti come medico è una delle balle più ricorrenti : hai a che fare con molti medici,sicuramente…ma come paziente psichiatrico , cara trollona ).

          2. samuele

            Giovanna….patetica….persino disarmante nel suo continuo ragliare…..
            Continui ancora un po’…..e per sfinimento riuscirà anche a convincermi che non sono un medico, che non esisto ,….
            Non la prendo per fessa….perché la figura della fessa la sta facendo da sola….
            È come sempre…..
            Cordiali saluti

          3. SUSANNA ROLLI

            Giovanna, faccio tanti auguri di sante ed ottime feste natalizie a te e famiglia; metti che un domani mi sfugge,…. così non mi sfugge più: di tutto cuore!

          4. giovanna

            Cara Susanna, ricambio con affetto : Buon Natale a te e alla tua grande famiglia !

          5. SUSANNA ROLLI

            OK!!

          6. SUSANNA ROLLI

            Mi risponda, per cortesia (di grazia); quando prelevate gli organi si sente il POMPomPOMPom.
            Non mi tiri fuori la normativa (pensi, la normativa prevede l’aborto di essere indifesi, si figuri che feeling potrà mai esserci tra la sottoscritta e la normativa!!), io le ho fatto una domanda e lei mi dia una risposta, se le aggrada. Solo questo.

            SI’ o NO.

            Cordialmente.
            Buona giornata.

          7. samuele

            cara Susanna,
            cerco invano di postarLe una risposta esauriente (e non polemica), ma non riesco.
            Qualcuno sblocchi il mio commento tecnico
            Grazie

          8. samuele

            Cara Susanna,
            Il prelievo di organi da cadavere a scopo di trapianto ha come conditio sine qua non l’accertamento della morte cerebrale, ovvero la verifica, da parte di un collegio medico composto da rianimatore, medico-legale e neurofisiopatologo, della CESSAZIONE IRREVERSIBILE DI TUTTE LE FUNZIONI DELL’ENCEFALO, ovviamente A CUORE BATTENTE; anche la morte per arresto cardiaco si intende avvenuta quando la funzione cardiaca è cessata per un intervallo di tempo tale da comportare la perdita irreversibile di tutte le funzioni dell’encefalo (ECG piatto per almeno 20 minuti), ma in tal caso, res ipsa loquitur, gli organi ed i tessuti cadaverici non sono più utilizzabili a fini di trapianto.
            Nello specifico la procedura per l’accertamento delle morte cerebrale prevede la contemporanea presenza, per almeno 6 ore, di
            – Assenza dello stato di vigilanza e di coscienza
            – Assenza del riflesso corneale, fotomotore, oculovestibolare, di reazioni a stimoli dolorifici portati nel territorio trigeminale, di risposta motoria nel territorio del faciale allo stimolo doloroso,del riflesso carenale, del riflesso faringeo
            – Assenza di respiro spontaneo con valori documentati di CO2 arteriosa non inferiore a 60 mmHg e pH ematico non superiore a 7.40, in assenza di ventilazione artificiale
            – Silenzio elettrico cerebrale accertato continuativamente per 30 minuti

          9. samuele

            Segue seconda parte della riposta per Susanna:
            Nelle procedure di accertamento di morte cerebrale è prevista anche l’esecuzione di indagini atte a verificare l’assenza di flusso ematico encefalico in situazioni particolari:
            – bambini di età inferiore ad 1 anno
            – presenza di farmaci depressori del SNC durante il periodo di accertamento, ed in grado tale da interferire sul quadro clinico-strumentale complessivo
            – situazioni cliniche che non consentono una diagnosi eziopatogenetica certa o che impediscono l’esecuzione dei riflessi del tronco encefalico, del test di apnea o la registrazione dell’attività elettrica cerebrale.

            Ho soddisfatto le Sue richieste? Se non si fida di un “troll” come me (cito testuamente Giovanna) può verificare: L. 578/93, D.M. Min. San. 582 del 22.8.94, D.M. Min. san. 11.04.2008
            (in G.U. n. 136 del 12.06.2008).
            PS: porti i miei cordiali saluti alla Sua amica Giovanna

          10. SUSANNA ROLLI

            Signor Samuele,
            le avevo detto che tra me e le normative non c’è feeling…e lei mi ha tatto l’elenco della normativa.

            Alla mia domanda – cioè, se mentre estrapolate gli organi dal corpo il cuore fa POMpom – lei ha risposto alla quinta riga del primo post; tutto il reso non mi importa.
            Quindi, voi prelevate da un CADAVEREche fa POMPom, giusto??????????

          11. samuele

            Brava. 7 +

          12. giovanna

            Cara Susanna, non ti preoccupare, la nostra trollona preferita si è spacciata molte volte per medico e ha collezionato a proposito figuracce a non finire, ma non è un medico, per nostra fortuna e per fortuna di tutti.
            Ma ti pare che un medico vero avrebbe bisogno di fare un arido copia e incolla per descrivere la sua drammatica( perché credo che per chiunque, con un minimo di umanità, sia drammatica ) esperienza di espianto degli organi ?
            E di farci sopra dell’ironia gratuita ?
            Vabbè che la categoria dei medici soffre, ma non fino al punto di ridursi così.
            Trollona “Samuele”, esci da quella stanza, se puoi : non ci sono volontari che ti possano accompagnare , se non puoi uscire da sola ?

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