Iran. Perché l’accordo sul nucleare può essere una manna per l’economia italiana

Di Redazione
15 Luglio 2015
Se l'export italiano riuscisse a riproporre una crescita simile a quella del periodo pre sanzioni, si raggiungerebbe un livello di esportazioni superiore a 2,5 miliardi di euro nel 2018
epa04846971 Iranians hold the Iran's national flags as they celebrate in the street of Tehran, Iran, 14 July 2015, after nuclear talks between Iran and World powers ended in Vienna, Austria. Iran and six world powers have agreed on a deal over Iran's controversial nuclear programme. Iranians were so happy by hearing that world powers are ready to lift the sanctions against the country. EPA/ABEDIN TAHERKENAREH

L’accordo sul nucleare con l’Iran potrebbe essere una manna dal cielo per l’Italia in questo momento di crisi economica e valere tre miliardi di export in più nei prossimi quattro anni. Secondo i ricercatori dell’Ufficio studi della Sace, «se l’export italiano riuscisse a riproporre una crescita simile a quella osservata nel periodo pre sanzioni, si raggiungerebbe un livello di esportazioni superiore a 2,5 miliardi di euro nel 2018».

TRE MILIARDI DI EURO. Prima del 2006, quando anche l’Italia ha imposto sanzioni economiche all’Iran nel tentativo di frenare il suo programma nucleare, l’export verso Teheran valeva circa tre miliardi di euro all’anno. Dal 2006 a oggi, abbiamo perso 15 miliardi in mancati introiti. Nel 2014, infatti, l’export verso il regime islamico ha fruttato solo 1,15 miliardi. Con il nuovo accordo, la speranza è che l’Italia possa tornare a conquistare un potenziale mercato di 80 milioni di persone.

CONCORRENZA DELLA CINA. Se gli ayatollah riaprissero il mercato persiano, l’Italia potrebbe dire la sua in molti settori: meccanica strumentale, impianti, macchinari, tecnologia, industria chimica, farmaceutica e anche arredamento. Partecipare a questo giro di affari, che vale complessivamente 800 miliardi di dollari, però, potrebbe non essere più facile come un tempo. L’euro più debole del dollaro, scrive la Stampa, rende l’Italia competitiva; ma in tempo di sanzioni, paesi meno ligi ai doveri internazionali, come Cina e India, hanno approfittato per occupare ampie fette di mercato. Battere la loro concorrenza non sarà facile, ma Eni e soci sono pronti.

Foto Ansa

Articoli correlati

5 commenti

  1. Raider

    Gli iraniani vogliono distruggere un Paese, Israele e mettere le mani sul petrolio dei Paesi del Golfo, come il multinick al loro servizio ha avuto cura di spiegare. Siccome le loro riserve sono in via di esaurimento, così il multinick nazi-islamico ripeteva, ecco che gli irianiani hanno bisogno del nucleare civile:
    – se è vero che le loro riserve sono in via di esaurimento, le guerre e guerriglie per il petrolio altrui, dall’Iraq post-Saddam allo Yemen, le fa l’Iran: e si capisce: ah, potessero spazzare via i Saud! Così, i jihadisti iraniani potrebbero ricattare l’Occidente e annientare Israele:
    – se non è vero che le loro riserve di petrolio sono in via di esaurimento, la ragione per cui gli iraniani puntano sul nucleare è una scusa come un’altra per costruirsi l’atomica:
    – e infatti, i filo-nazi-islamici salutano il Trattato di Vienna come una grande vittoria che avvicina l’Armagedon su Gerusalemme: sanno perfettamente che trattati e accordi sono le tregue temporanee previste e anzi, che l’Islam si impone in vista di un mutamento dei rapporti di forza.
    Lo sappiamo anche noi. Sappiamo quanto siano falsi gli islamici che si contendono col sangue il diritto di “proteggerci” sottomettendoci: falsi come il multinick al servizio dell’Iran e della dhimmitudine dell’Occidente: per cui,
    W ISRAELE!

  2. U_Babbaluciu

    L’accordo sicuramente storico. Nei termini del Nuovo Grande Gioco in Eurasia e le conseguenti scosse tettoniche che riorganizzano la zona, questo è epocale: l’Iran (supportato da Russia e Cina) ha finalmente, con successo, scoperto il lungo, tortuoso e durato 12 anni bluff degli atlanticisti riguardo le proprie “armi nucleari”.
    Tutto ciò è accaduto solo perché l’amministrazione Obama ha bisogno di 1) almeno un successo di politica estera e 2) un modo per almeno provare ad influenzare la messa in opera del nuovo ordine geopolitico che ruoterà attorno all’Eurasia.
    E così noi italioti coglionizzati…volevo dire colonizzati, potremo avere un temporaneo permesso dai nostri padroni di fare affari fino a che non venga il prossimo…”controordine schiavi” !

    1. Raider

      Al multinick può capitare solo suo malgrado di imbroccarne mezza: il resto sono menzogne e mistficazioni che gli sono naturali coe l'”Isla, religione naturale dell’umanità.”
      Come nel caso della Grecia, prima di passare all’ran:
      – la Grecia fuori dall’Ue è colpa dell’America anti-Ue per i coflitti d’interesse euro vs dollaro:
      – al contrario, è dimostrato che l’America è per la Grecia nell’Ue, che fa pressioni sulla Germania perché riveda le politiche di rigore? La smentita della fandonia precedente è offuscata dalla prossima: questa: ce Obama vuole impedire che la Russia “protegga” la Grecia: cioè, col metodo paranoico, tutto e il contrario di tutto, vanno bene lo stesso:
      – Tsipras afferma alla Tv greca ce l’aiuto di Mosca era una frottola, che non bastava, che da un creditore all’altro il debito non sparisce e i problemi della Grecia non si dissolvono? Eh! Tsipras è un agente della
      C.I.A. o del Mossad lo sanno tutti – a Teheran, a Mosca e Blondet!
      Lo stesso con “l’accordo storico”: dopo aver contestato le atomiche israeliane in nome della “stabilizzazione” nucleare che vede anche turchi e sauditi agitarsi per avere quanto prima anche loro armamenti nucleari, il bluff sarebbe “atlantista”, non degli ayatollah che, con le botti petrolifere piene, vogliono un haerm di atomcihe per ubriacarsi come hanno fatto con le trattative in corso gridando in Parlamento “Morte all’America!”
      E che ci voleva a capire che il vanesio mr Obama voleva guadagnarsi in ritardo il Nobel avuto in anticipo! Ma quella del “nuovo ordine eurasiatico”,
      – col petrolio che non basta neppure ai Paesi produttori in cerca di energia nucleare,
      – il bluff cinese delle bolle speculative dietro l’angolo,
      la Russia che non ha una struttura produttiva competitiva e è a rischio di destablizzazione demografica – per non dir altro – con l’ascesa di un Islam che pone, in prospettiva piuttosto vicina, ai russi gli stessi problemi che a noi… Tutta una serie di divagazioni una più ridicola dell’altra: ma tutte pro-islam.
      Pro-Islam?
      NO ALL’ISLAM!

  3. Mappo

    Lenin diceva che i capitalisti europei erano così sciocchi che avrebbero venduto persino la corda con cui sarebbero stati impiccati. Secoli prima Saladino restava stupito da quanto fossere poco saggi i mercanti cristiani che vendevano ai saraceni armi di ottima qualità pur sapendo che sarebbero state usate contro i loro popoli. Evidentemente gli ayatollah iraniani da una parte e noi occidentali dall’altra continuiamo a praticare lo stesso gioco.

  4. Bartolo_Notar

    Quello che fa veramente male all’economia italiana è restare agganciata a UE e NATO che fanno di tutto per trascinarci nelle loro guerre, sanzioni, destabilizzazioni, disastri economici e tramutare i nostri amici in nemici (che nonostante tutto continuano a stimarci).
    Il problema è che l’Italia è una colonia perfetta e lo capiscono di più i nostri amici (come lo sono gli iraniani) che noi stessi.

I commenti sono chiusi.