
Il Montezemolo antipolitico condanna il bipolarismo che gli italiani hanno voluto
Ancora una volta, l’offensiva viene dal nord, ma non è Bossi a guidarla, bensì il presidente di Confindustria. È un’offensiva a cui tiene molto il Corriere della Sera, che da tempo, con Mario Monti, chiede la rottura dell’Ulivo con la sinistra antagonista. Si può pensare che egli voglia intervenire direttamente in politica per dar vita a un governo di centro che crea un’opposizione sia a destra che a sinistra. È però difficile che l’offensiva lanciata contro i politici dal quotidiano di via Solferino sia più di un rumore di fondo; anche se si potrebbe vedere in essa un disegno (d’altronde il favore con cui Casini ha risposto sia agli articoli di Monti, sia alla relazione di Montezemolo suggerisce che l’Udc voglia essere la chiave di un governo di centro con una presidenza fuori dal personale politico).
Puntualmente poi, come in tutte le occasioni di crisi della politica, entra in scena il governo dei tecnici che dovrebbe tagliare le unghie ai politici. Un’operazione analoga si è già svolta nel ’92 e i costi della politica sono notevolmente aumentati. Il fatto poi che Massimo D’Alema rievochi quei giorni come analoghi agli attuali indica che egli ha avvertito la questione fondamentale: la proposta dell’Unione, cioè della coalizione antiberlusconiana, è sostanzialmente fallita. Durante il governo Berlusconi il presidente di Confindustria fece grandi prove di intesa con i sindacati sulla questione del Mezzogiorno. Allora, con Berlusconi al governo, Montezemolo aveva fiducia nell’opposizione. E l’Unione ebbe il consueto favore dei giornali che contano e anche di Confindustria.
Ebbene se oggi fossimo davvero di fronte a una rivolta della società civile contro il governo, troveremmo poco sugo in un governo dei tecnici che potrebbe contare solo sull’appoggio delle istituzioni, le stesse che, a motivo del loro costo, sono oggetto dell’obbrobrio politico confindustriale. Rimane dunque l’impressione che la riforma del personale politico italiano e del suo rapporto con le istituzioni fatta da un governo che non ha il consenso del popolo sia un colpo di Stato. Il centrismo come forma politica di un governo credibile per il Corriere della Sera e la critica acerba al bipolarismo è la critica alla forma di democrazia italiana che gli italiani hanno voluto. Berlusconi promosse il consenso del popolo attorno a una coalizione democratica. La Confindustria in breve dice che la democrazia è di fatto un malaffare e che bisogna commissariare l’Italia per essere credibili in Europa. Una via alternativa al bipolarismo e alla democrazia nella forma in cui gli italiani l’hanno voluta.
[email protected]
0 commenti
Non ci sono ancora commenti.
I commenti sono aperti solo per gli utenti registrati. Abbonati subito per commentare!