La Chiesa che scende in piazza rivela l’esistenza di un conflitto che va ben oltre un disegno di legge

Ho chiesto di cambiare il titolo della rubrica scegliendo che vi compaia il termine “cristianità” perché la questione cristiana diviene sempre più l’oggetto culturale fondamentale del dibattito. Il fatto che, dopo la Chiesa spagnola, quella italiana sia scesa in piazza indica che vi è più della questione dei Dico in gioco.
È il Papa stesso che ha indicato chiaramente le due forze fondamentali che si oppongono al cristianesimo. E, in termini politici, cristianesimo indica la Chiesa cattolica e segnatamente il Papato. Il fondamentalismo laicista e il fondamentalismo islamico hanno ambedue come avversari la Chiesa e, per quanto paradossale sia la cosa, si associano anche tra di loro. Il multiculturalismo è uno dei punti in cui avviene la convergenza. I laicisti negano le radici cristiane dell’Occidente e fanno di questa loro posizione la loro definizione politica. Il fondamentalismo islamico ritiene che l’Occidente sia una ribellione a Dio e che lo sia perché è passato attraverso il cristianesimo. Ambedue si uniscono contro la Chiesa di Roma dopo che il Papa ha deciso di non diplomatizzare il conflitto per definirlo per quello che è. Ciò significa che è il cristianesimo l’oggetto principale della politica ed è questo che viene rivelato nel fatto che in due paesi cattolici come l’Italia e la Spagna, la Chiesa abbia scelto una via concordataria per indicare che l’oggetto stesso fosse una questione essenziale del cristianesimo e obbligava la Chiesa cattolica a un gesto straordinario. Essa vuole rivelare l’esistenza di un conflitto che va ben oltre i termini di un disegno di legge. Poiché il Papato è il simbolo supremo del cristianesimo nella vita politica, nella città mondiale, la Chiesa cattolica diventa il centro e il luogo rivelatore dei contrasti che oggi si affrontano. Il Papato sceglie di essere parte del conflitto per rivelare che il conflitto esiste e che esso è un’alleanza di forze tra di loro opposte, il fondamentalismo laicista e quello islamico, che mirano a distruggere il ruolo storico del cristianesimo e quindi la realtà culturale e politica del Papato. La cristianità, cioè la civiltà cristiana, è l’oggetto della sfida, e ciò vuol dire che i cattolici devono combatterla sul terreno politico e sociale per difendere la libertà e la civiltà. Ma non è un caso che attorno alla manifestazione di Roma si sia schierato il centrodestra e che i cattolici del centrosinistra abbiano sentito i limiti di una alleanza in cui forze formalmente anticristiane sono presenti. E nell’anticristianesimo trovano una ragione di esistenza, dopo che il socialismo e il comunismo sono entrambi usciti dalla scena del mondo.
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